Pieve di Teco, gestione del Teatro Salvini al Comune, il sindaco: «Spesa minima ma scommessa che si può fare»

3 marzo 2023 | 13:25
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Pieve di Teco, gestione del Teatro Salvini al Comune, il sindaco: «Spesa minima ma scommessa che si può fare»
Pieve di Teco, gestione del Teatro Salvini al Comune, il sindaco: «Spesa minima ma scommessa che si può fare»
Pieve di Teco, gestione del Teatro Salvini al Comune, il sindaco: «Spesa minima ma scommessa che si può fare»

Approvato all’unanimità la convenzione con la Provincia. Il consigliere di opposizione Brunengo: «Da una parte sono favorevole ma dall’altra mi sembra poco opportuno. Stiamo facendo delle scelte per la prossima amministrazione che verrà»

Pieve di Teco. Approvata all’unanimità, durante la seduta del consiglio comunale di ieri sera, la convenzione con la Provincia di Imperia per il passaggio della gestione del Teatro Salvini al Comune di Pieve di Teco. Quattro anni, rinnovabili, decorrenti dalla data di ultimazione dei lavori di adeguamento dell’immobile alla normativa anticendio per 500 euro di affitto all’anno. La convenzione prevede, inoltre, che alla scadenza della concessione in comodato d’uso, «il complesso immobiliare con tutti gli impianti, le attrezzature e pertinenze ivi esistenti, dovrà essere restituita alla Provincia». Il Comune di Pieve «utilizzerà la struttura per svolgere manifestazioni di carattere culturale, ricreativo, sociale, quali spettacoli teatrali, di danza, musicali, per iniziative pubbliche, per l’incentivazione dell’attività didattica e di studio e per la realizzazione di ogni attività che possa concorrere al sostegno sociale, interculturale ed economico del tessuto locale e per uso consono al decoro dello stabile». Un’occasione d’oro per il Comune di Pieve di Teco per riportare agli antichi fasti la struttura che con i suoi quarantatré metri quadrati di palcoscenico, novantanove posti a sedere tra la platea e i due ordini di palchi ed il loggione, è un vero e proprio gioiellino nel panorama artistico ligure.

«Dalla riforma delle Province con la legge Del Rio- ha affermato il sindaco Alessandro Alessandri–  la provincia ha perso la delega in maniera di cultura e spettacoli e quindi non può più agire come organizzatrice di eventi all’interno del Salvini ma semplicemente come gestione del patrimonio immobiliare. Il Salvini è stato chiuso per diversi anni perché aveva dei problemi di agibilità perché gli mancavano alcune autorizzazioni dei Vigili del fuoco, la Provincia ha sistemato queste autorizzazioni adeguando le strutture alle nuove normative anti-incendio. Aveva deliberato tempo fa che lo avrebbe affidato al Comune di Pieve per la gestione culturale ed artistica. Di fatto ce lo cede in comodato d’uso per un prezzo di 500 euro all’anno affinché il Comune di Pieve di Teco assieme ad altri soggetti che sono ancora da individuare possa di nuovo aprire e far vivere di nuovo questo teatro che per Pieve e per tutta la Valle Arroscia è un punto importante e di attrazione culturale turistica artistica. Se il consiglio si sente di approvare la convenzione si può tornare a gestire il teatro.  Il Comune di Pieve «è obbligato a mantenere in efficienza il complesso immobiliare, i manufatti, gli impianti affidatogli, attraverso una corretta programmazione degli interventi  di manutenzione ordinaria. Inoltre è tenuto a dotarsi del personale e degli strumenti organizzativi idonei a garantire la gestione». Ma non solo, al  Comune spettano anche tutte le spese ordinarie, del personale, gli oneri economici ed organizzativi «riguardanti la realizzazione delle manifestazioni  e la gestione del complesso immobiliare. Inoltre dovrà trasmettere alla Provincia il programma degli eventi e tenerla informata dell’attività  svolta»

Una sfida importante da affrontare  «è una spesa minima ma- sottolinea Alessandri- è una scommessa che si può fare».

«Ci sarà un sindaco nuovo- continua il primo cittadino- quest’anno si farà pochissimo al Salvini ma da fine estate si potrà utilizzare. Non credo che il Salvini sarà un’eredità particolarmente pesante anzi è un fiore all’occhiello. La convenzione, nel prossimo consiglio comunale se non si ritiene opportuno, si può revocare ma altrimenti chi verrà dopo se lo ritrova già incamerato. Non siamo gli unici che vogliamo il Teatro,  chiaro che tra un privato ed un ente pubblico incomincio da un ente pubblico».

«Se c’è uno favorevole al Salvini sono io- ribatte il consigliere di minoranza Renzo Brunengo– la riqualifica del Salvini è stato realizzato durante il mio mandato. Il punto è che sono passati gli anni, siamo alla vigilia delle elezioni, il nostro mandato è finito a me sembra poco corretto andare a prendere degli impegni futuri. Da una parte sono favorevole ma dall’altra mi sembra poco opportuno ad impegnarci su questo fronte quando non riusciamo neanche a fare il resto. Stiamo facendo delle scelte per la prossima amministrazione che verrà».

«Sicuramente il sindaco che verrà dopo è già un passo avanti se riusciamo a portare avanti questa convenzione a termine- precisa il vicesindaco Rosanna Zunino-e se non lo ritiene opportuno può revocare la convenzione e lo restituisce alla Provincia».