Pieve di Teco, consiglio dell’Unione dei Comuni, «No all’asilo di Valle nell’ex Caserma Manfredi, sì alla Casa di Comunità»
L’impegno degli undici sindaci dell’Unione di trovare un luogo meno costoso per l’Asilo di Valle
Pieve di Teco. Asilo nido di Valle vs Casa di Comunità dell’asl1 (previste dal piano socio sanitario della Regione), nei locali dell’ex Caserma. Una diatriba che dura da vari mesi e che infiamma la scena politica della Valle Arroscia. Ieri sera in un acceso dibattito durante il consiglio dei Comuni dell’Alta Valle Arroscia la svolta con la votazione dei sindaci e consiglieri dell’Unione dei Comuni: no all’asilo di valle in quei locali ma sì alla Casa di Comunità. Il voto unanime , tranne che per il consigliere Renzo Brunengo, è stato contrario. Perno principale della discussione, che ha animato un martedì ventoso di fine febbraio, è l’istituzione di un “Asilo Nido di Valle” ossia il trasferimento all’Unione dei Comuni dell’Alta Valle Arroscia del servizio di asilo nido «comprensivo di personale e comodato d’uso gratuito dell’immobile , sito al primo piano dell’ex caserma Manfredi- piazza Borelli, tra le funzioni fondamentale del sociale già in capo all’Unione dei Comuni ed ora svolto dal Comune di Pieve di Teco”».
I motivi della decisione sono strettamente economici e un impegno di spesa da parte degli undici Comuni appartenenti all’Unione ha fatto desistere i più ma non ha di certo ostacolato il fervore politico del consigliere Marco Rovere che con la sua mozione ha incassato l’approvazione all’unanimità strappando la promessa di una ricerca di un luogo che costi poco per incentivare le giovani famiglie della zona a non trasferirsi altrove e a crescere i loro bambini in Valle.
«Al momento- spiega il sindaco Alessandro Alessandri– l’asilo nido di Pieve di Teco in via Eula dispone di 12 posti coperti dal settanta per cento dai residenti a Pieve e il restante dai bimbi residente in Valle. Questo servizio è coperto da 18 mila euro da una parte grazie alle rette in base all’Isee e la restante parte da fondi comunali che vanno dai settanta agli ottanta mila euro. Nei primi anni 2000 nella sua ristrutturazione l’ex Caserma Manfredi ha avuto diverse destinazioni d’uso e ha inserito anche la realizzazione un nuovo asilo di Valle incrementando i posti da dodici a 24 bambini. Per esigenze economiche non ci sentiamo di accollarci, come Comune di Pieve questa spesa». La proiezione dei costi per un totale di 21 bambini prevede una spesa complessiva di 227 mila euro mentre per ventiquattro bambini 280 mila euro. «Le spese da coprire- prosegue Alessandri- sarebbero almeno 100 mila euro di cui dai 70 agli 80 mila euro da parte del Comune di Pieve e il disavanzo dai Comuni dell’Unione. Studieremo se ci saranno le necessità anche altre soluzioni come quella per esempio dei micro asili».
Una delibera giunta di regionale di pochi giorni fa ha dato il via libera alla richiesta del Comune di Pieve di Teco al cambio di destinazione d’uso dei locali dell’ex Caserma Manfredi da nido d’infanzia a Casa di Comunità dopo un esposto del 28 dicembre scorso del gruppo consiliare di minoranza “Pieve Bene Comune” di Pieve di Teco in merito alla decisione assunta dal Comune di Pieve di Teco di concedere i locali dell’ex Caserma Manfredi all’Asl1 al titolo di comodato d’uso gratuito per la durata di trent’anni per la realizzazione e gestione di una Casa di Comunità.
Un impegno ed un servizio che seppur voluto da tutti ha frenato anche i più entusiasti. Il motivo è puramente economico in quanto aumenterebbero in maniera esponenziale i costi per ogni Comune. Riscaldamento, mensa, trasporti, aggiunti al caro vita che ogni famiglia deve affrontare a fatto fare- per il momento- un passo indietro agli amministratori della Valle Arroscia che hanno optato per la Casa di Comunità che non graverebbe sulle casse comunali.