La riunione

Migranti, vertice in comune a Ventimiglia. Niente più centro: si va verso la creazione di una rete di punti di assistenza diffusa fotogallery

Tra gli obiettivi anche limitare il degrado e contrastare con forza il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina

Ventimiglia. Rispondere alle esigenze dei migranti, garantendo loro condizioni più dignitose nella loro permanenza in città attraverso la creazione di punti di assistenza diffusa (Pad). Ma anche limitare il degrado e contrastare con forza il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono queste, in sintesi, le decisioni prese nel corso di un lungo vertice che si è svolto stamani nell’aula consiliare del Comune di Ventimiglia, alla presenza del prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo, del questore Giuseppe Felice Peritore, del commissario straordinario Samuele De Lucia, del capo di Gabinetto della Prefettura di Imperia Maria Grazia Pepe e di Francesco Cardellicchio, dirigente dell’area IV della prefettura di Imperia, che si occupa di tutela dei diritti civili, cittadinanza e immigrazione. Alla riunione hanno partecipato anche i rappresentanti delle principali associazioni di volontariato: Caritas, Croce Rossa e Croce Verde Intemelia, oltre a dirigenti comunali.

A spiegare gli obiettivi dell’incontro, durato più di due ore, è stato il prefetto Romeo, per il quale è fondamentale «l’ampliamento della azione umanitaria che è già in essere nel Comune di ventimiglia». «Attualmente vi sono immigrati che stazionano su Ventimiglia in attesa di raggiungere la Francia, i cui confini sono chiusi – ha sottolineato -. Un fenomeno strutturato ormai da tempo, dove da parte dei cittadini extracomunitari presenti vi è il desiderio legittimo di raggiungere un altro paese». La Francia ha chiuso ermeticamente le frontiere, sospendendo di fatto da quasi sette anni l’accordo di Schengen e respingendo quotidianamente frotte di migranti, anche minorenni. «Quando si parla di diritti umani – ricorda però il prefetto – Si deve anche intendere come primario diritto, quello di garantire la volontà dell’immigrato a raggiungere la nazione dove intende andare, vuoi perché ha familiari, parenti o amici. Se vuole restare in Italia farà richiesta di asilo, ma se vuole andare in Germania, in un sistema europeo deve essere garantito questo diritto primario essenziale». Proprio per questo scopo, dal 9 gennaio, giorno di insediamento a Imperia del prefetto Romeo, sono state ampliate le interviste che vengono fatte agli stranieri controllati dagli agenti della polizia di frontiera. Ai migranti viene chiesto di specificare quale sia la destinazione del loro viaggio.

Per garantire un’accoglienza più degna, evitando fenomeni di bivacchi abusivi all’addiaccio, si è pensato alla creazione di punti di assistenza diffusa (Pad). Non è stato affrontato il discorso di un centro migranti, in stile Campo Roja. La formula è quella di creare una rete di mini-centri, sparsi sul territorio, «nell’ambito di un sistema già in essere – ha spiegato Romeo – Senza creare altre strutture e altri immobili. Il sistema dell’assistenza potrà essere ampliato anche a un’apertura di questi centri in orario notturno, per garantire soprattutto alle donne e ai bambini, che arrivano a Ventimiglia, e vengono respinti alla frontiera francese, quantomeno una provvisoria sistemazione in condizioni più dignitose rispetto alle attuali». I pad potranno essere rifugio per la notte e il giorno successivo «salvo diverse esigenze, avranno regolamentazione tale da consentire la permanenza del tutto temporanea dei migranti». Ora spetta a Caritas ed altri enti caritatevoli fare una ricognizione dei locali che potranno essere utilizzati allo scopo e presentare alla Prefettura un progetto condiviso, in sinergia anche con il Comune di Ventimiglia.

C’è poi la questione degrado. «Un’altra problematica – ha aggiunto il prefetto – E’ quella di evitare alcune forme di degrado, fermo restando che il problema non riguarda forme di criminalità. Dobbiamo però evitare che la concentrazione di più persone, vuoi alla stazione o in altre zone, possa determinare situazioni di degrado, anche in alcuni ambiti del centro cittadino, come lamentato dai commercianti». La questione verrà affrontata in modo più specifico nel prossimo comitato di ordine e sicurezza pubblica, quando il commissario straordinario De Lucia sarà chiamato ad assumere  iniziative anche di carattere amministrativo, predisponendo ordinanze ad hoc per regolamentare le situazioni più delicate. «In alcune zone sarà vietato per tutti, immigrati e non, compiere atti di inciviltà o contrari alla decenza – spiega Valerio Massimo Romeo -. Su questo ci sarà un controllo specifico da parte delle forze dell’ordine».

L’obiettivo è dunque duplice: garantire, attraverso i pad, condizioni anche minime di assistenza agli immigrati ma, dall’altro lato, proseguire con l’intensa attività di contrasto al fenomeno del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che a Ventimiglia, ha detto il prefetto, «viene praticato da scafisti della terra, che si chiamano passeur. Su questo c’è un’azione molto forte delle forze dell’ordine. Qui l’immigrato paga due volte, forse tre. Paga lo sbarco per arrivare, paga spesso per essere trasferito a Ventimiglia e se non paga impiega diciassette giorni per arrivarci, e poi paga il passeur. E’ un fenomeno criminale e di assoluta disumanità che va assolutamente contrastato».

«Da parte nostra – ha assicurato il questore Peritore – L’attività repressiva è assolutamente prioritaria nel contrasto dell’immigrazione clandestina. Dal primo ottobre a oggi, come polizia di stato, tra personale del commissariato e del settore, abbiamo effettuato 46 arresti, sia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che nei confronti di soggetti colpiti da misure cautelari». I passeur arrestati a Ventimiglia da tutte le forze dell’ordine sono stati 60 da ottobre a gennaio: una media di 15 al mese. «Proprio oggi – ha aggiunto Peritore – Il settore polizia di frontiera ha eseguito 3 arresti all’atto dei controlli di frontiera su soggetti respinti dalla Francia all’Italia. Mentre il pattuglione interforze di questa mattina ha permesso di controllare zone del centro cittadino, ma anche alcune zone periferiche utilizzate come riparo dai migranti. Si tratta di controlli straordinari che eseguiamo con cadenza settimanale. Ci sono persone che vivono in condizioni precarie, ma anche in strutture pericolanti e non agibili, quindi pericolose. In alcuni casi, grazie a questi controlli, siamo riusciti a portare i migranti lontano da situazioni di pericolo». Al contempo sono stati oltre cento, da inizio anno, gli accompagnamenti di immigrati clandestini ai vari Cpr (centri per il rimpatrio). «Non si trascura l’attività investigativa per individuare personaggi che svolgono attività di passeur», ha concluso il questore.

«La riunione è stata molto positiva e soprattutto operativa – ha dichiarato il commissario De Lucia – Oggi è un giorno importante per la comunità di Ventimiglia».

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