Mercato annonario di Sanremo, ora si valuta la trasformazione in “Boqueria”
Stamattina l’approvazione del nuovo regolamento in commissione Commercio. C’è l’impegno dell’Amministrazione ad aprire un tavolo tecnico per valutare le migliorie. Dalle opposizioni richiesta di adeguamento dei canoni di concessione
Sanremo. Nuovo regolamento dei mercati e delle fiere di Sanremo, il documento passa il vaglio della commissione Commercio e si avvia verso l’approvazione definitiva in consiglio comunale. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, scaturite dalla nota del presidente cittadino di ConfersercentiMimmo Alessi (presente in commissione) che sul punto si era scagliato a mezzo stampa contro l’assessore alle Attività Produttive Mauro Menozzi (il quale aveva risposto a tono), la bozza approvata dalla giunta Biancheri ha ricevuto stamattina via libera, a maggioranza, con una postilla: l’impegno dell’amministrazione comunale a istituire un tavolo tecnico, allargato alle categorie, che riprenda a lavorare sull’atto per aggiornarlo.
Il punto cruciale, oggetto del confronto tra maggioranza e minoranze, è dato dalle modifiche che riguardano l’attività del mercato coperto. Le categorie chiedono che la struttura di piazza Eroi possa rinnovarsi e proiettarsi verso una visione più moderna, attraverso l’ampliamento degli orari di servizio anche al pomeriggio (oggi non concesso) e la possibilità di consumare all’interno del mercato stile “street food”. Tutte ipotesi che oggi non vengono incluse nel nuovo regolamento portato avanti dall’assessore Menozzi, il quale punta a chiudere la pratica in tempi rapidi al fine di sbloccare le gare d’appalto per l’affidamento in gestione del bar e dei box rimasti vuoti, ferme in stand-by da anni.
Per le opposizioni (consiglieri Andrea Artioli e Daniele Ventimiglia) le nuove regole, così come strutturate, rappresentano un’occasione sprecata. Sia per cambiare da subito e radicalmente l’assetto dell’annonario e magari trasformarlo in qualcosa di più simile alla concezione spagnola dei mercati coperti – vedi la Boqueria di Barcellona famosa in tutta Europa -, che per ragionare su un adeguamento dei canoni di concessione, attualmente prossimi allo zero visto che un banco paga di media sui 25 euro al mese e un box 70, quando solo di spese di luce il Comune spende all’anno oltre 70 mila euro (incasso totale proveniente dai canoni 48 mila). Senza contare che l’immobile è stato completamente riqualificato nel 2019, a spese della collettività, per un importo di 1,3 milioni di euro.
Ancora più radicale il consigliere M5S Roberto Rizzo che ha proposto di valutare l’eliminazione della declinazione “annonario” per aprire il mercato alla libera vendita di tutti i generi merceologici, preso atto che, a fronte di canoni più che popolari applicati dal Comune, i prezzi di alcuni prodotti venduti non si differenziano molto da quelli praticati dalla grande distribuzione alimentare. A firma della consigliera di maggioranza Ethel Moreno è stato presentato un ordine del giorno volto a modificare il nuovo regolamento per concedere la possibilità per il pubblico di consumare sul posto.
“Nella riunione della commissione – ha spiegato Moreno – ho reputato di accogliere la richiesta avanzata dalla Confartigianato e dalla Confesercenti e, a tal fine, ho proposto un emendamento al regolamento che va nella direzione di individuare un percorso innovativo per il rilancio del mercato annonario, consistente nella possibilità di consumo sul posto dei prodotti alimentari dei concessionari dei banchi e box. Tale possibilità va incontro a più esigenze: quelle del turista e residente che avrà la possibilità di comprare prodotti tipici e di consumarli sul posto in uno spazio che verrà dedicato a tal fine e quelle degli operatori commerciali che, se rispetteranno i requisiti igienico-sanitari prescritti, potranno vedere la loro attività avere nuovi sviluppi. Questo per permettere al mercato di avvicinarsi a modelli di altri mercati che oggi rappresentano un’attrattiva turistica fondamentale e di andare incontro alle esigenze degli operatori rappresentate dalle associazioni di categoria», – ha concluso la consigliera -.