Lottizzazione Rosa dei Venti e opere pubbliche mai realizzate, il Comune vince al Tar



Palazzo Bellevue aveva escusso la polizza fideiussoria rilasciata dalla società Serenella 57 a garanzia delle opere di urbanizzazione eseguite in difformità
Sanremo. Ha agito correttamente il Comune di Sanremo quando ha chiesto l’escussione della polizza fideiussoria del valore di oltre un milione di euro, rilasciata dalla società costruttrice del residence Rosa dei Venti di via Privata Serenella, a fronte di opere di urbanizzazione eseguite in difformità ai progetti approvati o mai realizzate.
A stabilirlo, con sentenza della prima sezione, è il tribunale amministrativo regionale per la Liguria che nei giorni scorsi si è espresso, riunendo due distinti ricorsi, su una vicenda che trae origine da fatti risalenti a oltre 20 anni fa. Il caso è quello della lottizzazione denominata Rosa dei Venti per la costruzione di 10 palazzine, l’una collegata all’altra, in via Privata Serenella a Sanremo. Una vicenda intrecciata a più casi giudiziari che ora vede un nuovo punto fermo sul piano amministrativo. A ricorrere in giudizio di fronte al Tar Liguria era stata nel 2021 la Serenella 57 srl, società titolare del residence inaugurato nel 2002 che ospita alloggi privati, una struttura alberghiera e un ristorante.
L’oggetto del contendere era dato dall’escussione da parte di Palazzo Bellevue della garanzia fideiussoria a tutela degli obblighi convenzionali assunti dal privato nella fase del rilascio del permesso di costruire. Obblighi che per il consulente tecnico d’ufficio del tribunale di Imperia erano stati mantenuti solo in parte, ma che Serenella 57 riteneva si sarebbero “estinti per prescrizione decennale nell’aprile 2011, perché le opere avrebbero dovuto essere realizzate entro trentasei mesi dall’inizio dei lavori, avvenuto nell’aprile 1998. Di conseguenza, il Comune non avrebbe potuto richiedere il pagamento delle somme garantite”.
Di diverso avviso il Tar Liguria che nella sentenza valorizza l’operato del municipio. Si legge nel dispositivo: “Va evidenziato che le richieste di pagamento del 1° settembre 2014 e del 7 gennaio 2015 sono state poste a fondamento del decreto ingiuntivo n. 235 del 5 maggio 2016, emesso dal Tribunale civile di Imperia nei confronti del fideiussore Coface Assicurazioni s.p.a. (Compagnie Française d’Assurance pour le Commerce Extérieur), avverso il quale la compagnia assicuratrice ha proposto opposizione. Con sentenza n. 668 del 4 dicembre 2020 il Tribunale di Imperia ha rigettato la suddetta opposizione, giudicando infondata l’exceptio doli per preteso abuso del Comune nell’attivazione della garanzia, avendo il C.T.U. ingegner Terranova accertato la mancata o scorretta esecuzione di plurime prestazioni urbanizzative da parte del soggetto attuatore. E’ stata, inoltre, accolta la domanda di regresso dell’impresa fideiubente nei confronti di Serenella e dei signori Santo e Graziella Crea. Vertenza tuttora pendente avanti alla Corte d’Appello di Genova”.
Sempre i giudici amministrativi: “Si rivelano inaccoglibili le domande di annullamento delle note dell’11 maggio 2015 e del 3 dicembre 2018, con cui il Comune di Sanremo ha riscontrato le “proposte” inviate da Serenella il 17 aprile 2015 e l’11 ottobre 2018 in relazione alle obbligazioni rimaste in tutto o in parte inadempiute. Anzitutto, è pacifico che diverse opere di urbanizzazione programmate nella convenzione del 1992 non sono state realizzate o completate. Infatti, sia le parti nel sopralluogo congiunto del 19 dicembre 2014, sia il C.T.U. del giudizio civile, hanno accertato che:
i) il collegamento pedonale tra corso degli Inglesi e strada San Lorenzo, privo di protezioni laterali e di illuminazione, presenta un’unica rampa di scale con pendenza eccessiva, in difformità dalle tavole progettuali;
ii) i parcheggi pubblici sono stati realizzati parzialmente e senza rispettare le previsioni originarie: i posteggi “P1”, “P2” e “P5” non sono dotati di barriere di sicurezza, luci e segnaletica orizzontale; il parcheggio “P4” ha solo quattro posti auto in luogo dei sette previsti; il parcheggio “P3” (di quattro stalli) non è stato eseguito ed è divenuto irrealizzabile, alla luce dell’attuale foggia del compendio edilizio;
iii) la strada “S1” di collegamento con la zona “C2”, oggi denominata via Cotta, si snoda lungo un tracciato traslato a monte e non ha né impianto di illuminazione, né i progettati svincoli su via San Lorenzo e su via Solaro (indicata come via Marinuzzi nella relazione peritale); presenta, invece, una semplice intersezione a raso con via Solaro ed è molto stretta nel tratto iniziale;
iv) non è stata predisposta l’area attrezzata per bambini;
v) i campi da tennis e basket non sono stati ultimati.“
Ancora il Tar: “Alla luce di quanto esposto supra, appare evidente l’infondatezza delle domande di accertamento dell’inadempimento del Comune e della mancanza di titolo per escutere la garanzia… Come si è visto, Serenella ha tempestivamente edificato il complesso privato cui era rivolto il suo interesse, lucrando i proventi dell’operazione, mentre non ha correttamente onorato gli impegni assunti in relazione alle opere urbanizzative, realizzandone alcune in maniera difforme dal progetto e, addirittura, lasciandone altre parzialmente o totalmente incompiute”.
Il Tar Liguria, cassando le domande della Serenella 57 srl difesa dall’avvocato Corrado Mauceri ed Emanuela Icardi di Genova, ha condannato la società al pagamento in favore del Comune di Sanremo delle spese legali quantificate in 2 mila euro.