Imperia al voto, il colonnello Zarbano si presenta: «Mi candido per i miei concittadini»
Quali le sue priorità? «L’ascolto delle persone, la condivisione, non delle scelte fine a se stesse ma delle scelte per la cittadinanza»
Imperia. «Conosco molto bene Imperia e gli imperiesi, miei concittadini dal 2013. Vorrei un’Imperia migliore, che sia più aderente alle nuove sfide degli anni a venire. Un’Imperia che dia la possibilità di crescere, che sia più attrattiva, che veicoli i turisti. Vorrei rendere Imperia più culturale rispetto a prima. Continuerò a fare quello che ho fatto prima: prodigarmi per la gente, aiutare i bisognosi, aiutare i miei concittadini. C’è tanto da fare, tanto da lavorare, non soltanto dal punto di vista fisico e strutturale. Una delle mie intenzioni è quella di far crescere, di promuovere la cultura, perché la cultura rende liberi. Bisogna creare una classe imperiese che sia capace di gestire l’Imperia di domani». Si è presentato così agli imperiesi, il colonnello dell’Arma dei carabinieri Luciano Zarbano, 59 anni, attualmente in servizio a Genova dove ricopre l’incarico di capo di stato maggiore della legione Liguria.
A Imperia, Zarbano è stato comandante provinciale dei carabinieri. Candidato con una sua lista civica, Zarbano ha incassato l’appoggio di Fratelli d’Italia, Liguria Popolare e, ma è ancora in forse, dell’Udc. La sua coalizione si presenta come “il centrodestra per Imperia”, ma di fatto il centrodestra è spaccato: Cambiamo e Lega hanno espresso, infatti, vicinanza all’attuale sindaco e candidato Claudio Scajola. Su un possibile ripensamento dei partiti, Zarbano dice: «Ancora la campagna elettorale non è iniziata, quindi non sappiamo cosa succederà da qui ai prossimi giorni. La mia speranza è che ci sia gente che si prodighi per Imperia, questa è la mia vera speranza. Come faccio io vorrei lo facessero anche gli altri». «Tendenzialmente non sono un politico – aggiunge – Non ho mai preso nessuna tessera partitica. Il mio partito è Imperia e dunque resterà Imperia. E’ la mia prima esperienza anche se ho delle esperienze sindacali e quindi so cosa significano il mondo del lavoro e la protezione dei lavoratori, questa volta si tratta della protezione di tutti gli imperiesi».
Quali le sue priorità? «L’ascolto delle persone, la condivisione, non delle scelte fine a se stesse ma delle scelte per la cittadinanza». Su come sarà la sua campagna elettorale, Zarbano non ha dubbi e sintetizza: «Corretta».
Inevitabile un passaggio su una vicenda che lo aveva visto coinvolto in prima persona: quella che ha riguardato i rapporti con l’ex procuratore capo di Imperia, Giuseppa Geremia, e il marito, Gianfranco Cabiddu, per il mancato ritiro della patente di quest’ultimo. Vicenda, questa, che si è chiusa con l’assoluzione piena del colonnello, all’epoca comandate provinciale, giunta in Appello. «Quello che racconto si desume dagli atti giudiziari – spiega -. Quello che è successo è perché io mi sono prodigato per Imperia. Quando sono arrivato ad Imperia ho dovuto gestire una situazione un po’ particolare, nel senso che c’era un procuratore (Giuseppa Geremia, ndr) che aveva un modo di agire un po’ sui generis soprattutto per la conduzione dell’attività investigativa. Sono stato costretto, per il benessere sia dei miei collaboratori che dei cittadini di Imperia, a dover mandare un corposo fascicolo al consiglio superiore della magistratura che poi successivamente ha determinato la non riconferma del magistrato, poi ho saputo che c’è stata anche una sanzione disciplinare e altro». «Dopo ancora – aggiunge – Abbiamo iniziato un’attività investigativa terminata con un’informativa di reato, sempre evidenziato delle possibili fattispecie di reato a carico sia del magistrato che del marito, e dopo cinque mesi che era stata mandata questa informativa di reato, quindi ci sono degli elementi, sono atti, non sensazioni mie, dopo cinque mesi mi sono visto recapitare invece un avviso di garanzia perché avrei favorito il marito della mia peggior nemica. E poi fortunatamente è venuta fuori la realtà, mai avrei favorito una persona con la quale c’era una situazione di incompatibilità. Non vorrei parlare di guerra. C’era una situazione di non facile gestione. Spero che con questa intervista si metta la parola fine a questa triste storia, perché non ho mai favorito nessuno, anzi, mi sono schierato a favore della cittadinanza imperiese, a favore dei miei collaboratori nel cercare di rimuovere una situazione per nulla simpatica. Ho sempre fiducia nella magistratura, tutt’oggi ho fiducia nella magistratura e non ho nessun tipo di sensazione negativa nei confronti dei magistrati, nonostante tutto quello che è successo».
Alla presentazione del candidato erano presenti esponenti di Fratelli d’Italia e Liguria Popolare. Per questi ultimi, gli avvocati Andrea Artioli e Antonio Bissolotti. «Deve passare l’idea che qualunque ditta può vincere un appalto – ha detto Artioli – Deve passare l’idea che qualcuno cittadino, qualunque giornalista, qualunque interlocutore domanda, viene ascoltato e ottiene delle risposte. Che non ci sono disturbatori, perché la democrazia non è un disturbo. La democrazia è rappresentanza degli interessi generali e collettivi che non sono gli interessi degli amici, degli amici degli amici o della famiglia, perché qua non abbiamo i Kennedy, non abbiamo i Medici e neanche gli Sforza. Noi qui abbiamo un sistema politico su Imperia e a cascata su tutta la provincia che è ingessato da 40 anni. Cerchiamo di evolverci, il mondo va avanti, solamente questa provincia e questa città rimangono indietro. Imperia deve essere la punta di diamante di questa provincia, è la città capoluogo, deve rappresentare il meglio della popolazione di questa provincia, il meglio della politica di questa provincia, non il peggio. Bisogna uscire dalle logiche feudali, familistiche, personalistiche, che per troppo tempo hanno soffocato l’economia, hanno soffocato la democrazia e la nostra società in questa città Sappiamo che con il colonnello Luciano Zarbano, Imperia sarà amministrata dalla competenza, dalla legalità e dalla trasparenza».
Per Fratelli d’Italia c’erano le massime autorità cittadine, provinciali, regionali e anche rappresentanti del governo, come il senatore Gianni Berrino: «Quando Luciano qualche mese fa mi ha detto che si voleva candidare sindaco, gli ho detto: “Sei pazzo”. E lui mi ha risposto: “Pazzo perché? Non possiamo vincere?”. No, pazzo perché uno che vuol fare il sindaco in questo momento storico è un pazzo, malato di una pazzia obiettivamente degna di nota, rispetto, calore, amore e passione», ha detto Berrino, che ha poi affrontato la questione del “simbolo”: «Non vedo perché per partecipare avremmo dovuto rinunciare al simbolo. Rispettiamo la scelta di chi, essendo stato eletto civico, non vuole i simboli. Ma noi non rinunciamo al nostro simbolo. Pensiamo che Luciano Zarbano, non tanto perché è colonnello dei carabinieri, non tanto per la carriera che ha fatto nell’Arma, e questo è già un grande pregio, ma anche per i ruoli che ha avuto di amministratore, che è diverso dall’essere operativo. Quando uno amministra la cosa pubblica, è sempre la cosa pubblica, non è diversa se uno fa parte dell’Arma e lo fa in uniforme, o se la cosa pubblica è il comune e lo fa in abiti civili. Sempre cosa pubblica è e sempre con rispetto deve essere trattata. Avendo avuto a che fare per anni con i cittadini, e non con i sudditi, sa che ci vuole rispetto per i cittadini, che devono avere sempre qualcuno a cui esprimere le proprie lamentele. La domanda è sempre lecita e la risposta sempre dovuta».
In video collegamento il coordinatore regionale Matteo Rosso, che ha intessuto le lodi di Zarbano, definendolo «uomo di grande spessore, di grande rigore, la sua storia parla da sola». «E’ un onore e un orgoglio per noi poterlo avere come candidato – ha aggiunto -. Noi oggi affrontiamo una sfida con grande coerenza. Una sfida che non è facile e lo sappiamo, ma proprio perché non è facile ci metteremo ancora di più il cuore e noi di Fratelli d’Italia e Liguria Popolare non siamo persone che ci arrendiamo facilmente. Giorgia Meloni è con noi, Francesca Lollobrigida è con noi, Giovanni Donzella è con noi, Ignazio La Russa anche. Tutti sanno di questo incontro. Noi ti sosterremo con tutto il cuore, ce la metteremo tutta».
In sala anche la consigliera regionale Veronica Russo, il coordinatore provinciale Fabrizio Cravero, il coordinatore cittadino Giossi Massa e il responsabile degli enti locali per la regione Liguria Paolo Strescino.