Il progetto

Imperia, 300milioni di euro per far partire l’Aurelia bis. Il primo cantiere nel 2024 fotogallery

Tante le criticità: tra queste, l'esondabilità del rio Artallo

Imperia. Trecentomilioni di euro. E’ questo il costo per il primo lotto dell’Aurelia bis a Imperia, per il quale i lavori partiranno, se tutto procederà nella giusta direzione, nella seconda metà del 2024. E’ quanto emerso al termine della riunione tecnica che si è svolta in Comune e che ha visto partecipare il sindaco Claudio Scajola, il commissario governativo Matteo Castiglioni, tecnici di Anas e gli assessori regionali Marco Scajola e Giacomo Giampedrone. Il costo complessivo della variante di Imperia, si aggira invece intorno al miliardo e 200milioni di euro per circa dieci chilometri di tracciato, con una successione di 8 gallerie naturali, 5 ponti e l’allargamento di un sesto ponte, 4 viadotti, 8 intersezioni in rotatoria e uno svincolo.

«Abbiamo presentato il progetto definitivo, che si basa sull’iter autorizzativo già percorso negli anni passati – ha detto Matteo Castiglioni, commissario governativo per la variante di Imperia -. Abbiamo recepito delle indicazioni dal comune, dall’amministrazione, le faremo nostre e presenteremo poi su carta queste indicazioni per il futuro iter autorizzativo e per i futuri passi dell’appalto che evidentemente sarà per stralci in funzione dei finanziamenti che andremo a reperire». Sulle tempistiche, il commissario ha aggiunto: «Per un primo stralcio è possibile arrivare alla consegna delle opere, direi nella seconda metà del 2024». Per questa prima fase, i costi si aggirano intorno ai 300milioni di euro.

«Il traffico della città è diventato veramente complicato – ha dichiarato il sindaco e presidente della provincia di Imperia Claudio Scajola -. E’ difficile entrare ad Imperia, sia da levante che, ancora peggio, da ponente. C’era il vecchio progetto, che partì tanti anni fa, quando io ero al governo, poi era rimasto fermo. Lo abbiamo preso in mano un paio di anni fa. Il governo Draghi ha nominato un commissario per quest’opera, inserendola fra le 47 opere strategiche mature per essere avviate. Abbiamo fatto diversi incontri, con l’incontro di oggi, abbiamo presentato e ragionato con loro su alcune criticità sul territorio che sono state evidenziate anche alla luce delle normative nuove sul rispetto degli ambiti, sulla esondabilità dei rii: su questo abbiamo concordato che loro esamineranno tutte le diverse ipotesi che abbiamo presentato e che, a questo punto, finito il periodo elettorale, abbiamo preso impegno che loro risponderanno alle nostre ipotesi per vedere la soluzione migliore affinché si vada in tempi velocissimi al progetto esecutivo. Questo è un progetto definitivo, si deve andare velocemente a quello esecutivo. L’obiettivo è quello di iniziare il primo lotto nel 2024».

Criticità. «Abbiamo segnalato tre diverse criticità da esaminare. Una partendo da ponente è quella dell’imbocco nella zona del Prino. La seconda è quella sul rio Artallo, perché lì è prevista la rotonda e c’è un problema di esondabilità, quindi abbiamo chiesto anche di inserire con i fondi dello stato o della regione la possibilità che quella zona possa essere preservata dalla esondabilità, anche per preservare il palasalute e le abitazioni; la terza, quella della zona di Oliveto, per riuscire a inserire nel modo migliore. Si valuterà nelle prossime settimane la praticabilità delle nostre proposte e, dopo le elezioni, cercheremo di fare il punto definitivo per avviare la richiesta di finanziamento per il primo lotto». 

Parlando di lotti, a detta del sindaco Scajola è necessario «partire da ponente, perché è la zona dove è più difficile entrare a Imperia con code che sono ancora più importanti di quelle di Capo Berta». 

«Ho parlato di metodo e di merito – ha spiegato l’assessore di Regione Liguria Giacomo Giampedrone -. Il metodo è quello della condivisione con il territorio di un tracciato che è giunto a progetto definitivo e che ha già avuto delle autorizzazioni di carattere ambientale nel passato ma che ha bisogno ovviamente di un suo adeguamento e soprattutto di quell’ok territoriale che è molto importante per condividere progetti infrastrutturali significativi come questo. Traguardiamo almeno ad aprire il cantiere del primo lotto, quindi circa 300milioni di opere da mettere in campo su questo territorio per la metà del 2024. E quindi il merito dovrà sfociare nell’ok tecnico dell’amministrazione comunale, ormai post elezioni imminenti, per trovare anche la condivisione del presidente Toti, perché così prevede la legge, su quello che è il tracciato definitivo per il quale ovviamente chiederemo al governo di stanziare le risorse». 

«E’ un progetto che parte da molto lontano, un progetto importante, che quindi ha avuto anche dei passaggi tecnici a livello nazionale molto importanti – ha sottolineato l’assessore regionale Marco Scajola -. Credo che sia una giornata molto importante, di lavoro, con i tecnici dell’Anas, con il comune di Imperia. Finalmente si è visto in concreto quello che potrà essere il futuro dell’Aurelia bis imperiese, ma non solo. L’Aurelia bis dovrà avere i collegamenti anche con il resto del territorio, al di fuori del comune di Imperia. Perché come abbiamo messo nella nostra programmazione urbanistica, anche le infrastrutture di un territorio piccolo come può essere una città devono essere anche collegate con il resto della altre comunità proprio per creare un collegamento e creare quelle opere pubbliche che siano straordinarie, funzionali e soprattutto coerenti con il territorio».  Marco Scajola non nasconde le criticità: «Stiamo parlando di un’opera importante e impattante, quindi è ovvio che nel ragionare di un’opera si vedono anche le criticità che ci sono. Oggi ne abbiamo parlato al tavolo, ci saranno tutti gli step anche per la condivisione perché le opere pubbliche sono attese, sono importanti e devono essere realizzate, e se parliamo tanto poi non realizziamo nulla. Però allo stesso tempo ci sarà la condivisione con le persone, con i cittadini, con la comunità imperiese per fare in modo che questa sia un’opera di tutti».

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