Spettacolo

Il ritorno di Beppe Grillo a Sanremo, “oggi al Festival vale tutto. Ai miei tempi la censura stimolava l’intelligenza”

Ieri il comico genovese era all'Ariston con lo show "Io sono il peggiore". Tante le battute sulla situazione locale, dall'acqua inquinata a Taggia alle autostrade

Sanremo. Sembrava passata un’era dall’ultima apparizione di Beppe Grillo al teatro Ariston (anno 2016), precedente al suo ritorno a Sanremo, avvenuto ieri con la prima e unica tappa dello spettacolo “Io sono il peggiore”. Sette lunghi anni di assenza intrecciati con l’evoluzione della creatura politica a cui il comico genovese ha saputo dar vita, salvo poi lasciarla andare incontro al proprio destino come tutte le cose che si amano man non si riescono più a controllare.

La disillusione per una “rivoluzione” mancata ha accompagnato dall’inizio fino alla fine il pubblico dell’Ariston, numeroso ma non come ai tempi in cui Grillo attraeva oltre 8000 mila spettatori in Valle Armea con lo spettacolo Reset nel 2007. Ben prima della nascita del M5S. Anni in cui a Sanremo il Meetup locale era uno dei più attivi a livello nazionale, capace di esprimere alle elezioni amministrative un candidato sindaco (l’ex consigliera comunale Paola Arrigoni, ora dedita all’arte e lontana dalla politica) e di catalizzare intorno a sé tante persone veramente attive, grazie anche alla costanza dimostrata dal nucleo storico dei grillini (volatilizzato) nel portare avanti battaglie importanti come quella contro l’ampliamento della discarica di Collette Ozotto a Taggia.

Tanti i riferimenti alla situazione contemporanea del Ponente ligure che Grillo ha voluto inserire all’inizio dello show. Dalla crisi idrica di Taggia all’ultimo Festival. A sipario ancora abbassato la voce del comico ha scherzato sulla scenografia che da lì a poco sarebbe stata mostrata agli spettatori: “Abbiamo fatto una fatica a farla entrare, l’ha fatta Renzo Piano. E’ bellissima”. Su il sipario e voilà, oltre a Grillo ci sono solo una sedia girevole nera e un tavolino di fianco con un bicchiere d’acqua e una macchinetta per la pressione.

“Ci sono ancora i pezzi di Gianni Morandi nei camerini…”, – ha continuato il comico, salutando platea e galleria -. “Per tutti i presenti abbiamo acqua in bottiglia in abbondanza, 50 euro la naturale e 60 la gassata” (a proposito dell’inquinamento dell’acquedotto tabiese). “Sono partito questa mattina alle 6:30 da Genova e sono arrivato stasera. Ogni tanto mi chiamano dalla Salerno-Reggio Calabria e mi chiedono: come ve la passate in Liguria?”.

“Questo è il palco dove quello là ha stuprato i fiori mentre l’altro è andato a strusciarsi in prima fila… Ma cos’è diventato il Festival di Sanremo? La libertà più totale. Io ne ho fatti cinque in un momento storico dove la totale liberà non esisteva. Prima della diretta mi chiamava il direttore generale della Rai per ricordarmi che il Festival era seguito da milioni di famiglie… Che sarebbe stato meglio non parlare di cose tipo la P2, eccetera. Io non ci pensavo neanche a fare una battuta sulla P2, ma data l’idea alla fine ci ho fatto un monologo. La censura serve ad affinare l’intelligenza. Se adesso vale tutto è finita. Non è libertà. E’ il nido del cuculo!”.

Dal teatro che ha accompagnato tutte le tappe della sua carriera, fin dagli esordi, Grillo ha poi ripreso il filo dei suoi classici spettacoli, ripartendo dal Movimento 5 Stelle: “Tutte le rivoluzioni iniziano a sinistra e finiscono a destra. Che fine ha fatto il Movimento? Eh”. Quindi i temi più cari, l’energia, l’evoluzione umana, il lavoro, la privacy e la chiesa cattolica. L’ultima mirabolante iniziativa dell’artista e blogger riguarda la fede. “In una società dove la religione cattolica va scomparendo, in cui i giovani non credono più a nulla, ho deciso di fondare un credo: l’Altrove”. Un mondo ironico da scoprire, tra farsa e realtà.