Camporosso, chiusura degli uffici comunali il sabato. Gibelli replica a Morabito: «Polemica innescata solo per consenso elettorale»
«Trovo le osservazioni dell’ex vicesindaco inapplicabili, non veritiere, inesatte, contraddittorie e anche offensive», ha dichiarato il primo cittadino
Camporosso. «É stata innescata questa sommossa popolare, strumentalizzata in maniera evidente e pretestuosa, per mero consenso elettorale». Lo ha dichiarato il sindaco di Camporosso Davide Gibelli, replicando alla polemica dei consiglieri comunali Maurizio Morabito, Domenica Arzì ed Enzo Freno in merito alla decisione di chiudere gli uffici comunali il sabato. «Questa è la ragione per la quale è stato fatto questo baccano, credo che questo tipo di comportamento e di atteggiamento leda in qualche modo l’intera comunità perché innesca dei malumori che non dovrebbero esistere», ha affermato il primo cittadino.
Nel corso della conferenza stampa, Gibelli ha voluto fare chiarezza sui nuovi orari, che partiranno dal 13 marzo in via sperimentale, spiegando il perché della decisione presa: «Ci sarà un periodo di prova nel quale faremo un test sull’efficacia della tipologia del servizio. La decisione di chiudere il sabato deriva da una norma particolare che riguarda il contratto collettivo nazionale di lavoro che prevede la distribuzione dell’orario dei dipendenti pubblici esteso su cinque giorni settimanali, dunque giocoforza abbiamo dovuto decidere quale giorno individuare per chiudere gli uffici ed è stato individuato il sabato per due motivi: la prima è quella determinata da una bassissima affluenza in quel giorno, l’altra ragione è che il sabato è il giorno di chiusura di tutti i principali Comuni della nostra provincia e di tutta Italia, non era dunque pensabile selezionare un giorno diverso da quello del sabato».
Un cambiamento che ha tenuto in considerazione anche i dipendenti comunali: «È stato fatto un lavoro sulla programmazione degli orari durante la settimana che è stato oggetto di confronto ed ha portato a una definizione degli orari che sono molto più estesi rispetto agli attuali che infatti raddoppiano l’apertura al pubblico con 65 ore complessive in più rispetto a quelle odierne. In funzione del miglioramento del servizio all’utenza e al cittadino, abbiamo anche coinvolto gli uffici che più hanno contatti con la cittadinanza come l’ufficio anagrafe e demografico e in caso di specifiche esigenze, determinate da ragioni di carattere lavorativo, gli uffici hanno anche dichiarato la disponibilità ad estendere gli orari di servizio del martedì pomeriggio anche fino alle 19/19,30 senza nessun problema perché il nostro obiettivo è quello di dare un servizio completo, indipendentemente se siano frontalieri o meno, non lasciando alcun caso scoperto. Per questa ragione stiamo sperimentato questi nuovi orari e vogliamo ottenere un risultato che soddisfi pienamente tutta l’utenza».
Il sindaco Gibelli ha inoltre analizzato le osservazioni e le proposte fatte dall’ex vicesindaco Morabito, bocciandole in toto: «Le trovo inapplicabili, non veritiere, inesatte, contraddittorie e anche offensive: la prima proposta che riguarda la turnazione è irrealizzabile perché non abbiamo i numeri in Comune per riuscire ad effettuare questa tipologia di programmazione lavorativa durante la settimana, i numeri non ci consentono di avere una turnazione, resta il fatto che se si conosce bene la macchina comunale si sa che i vari uffici devono rapportare tra di loro, quindi questa ipotesi non è percorribile.
Peggio ancora è la proposta riguardante la chiusura di un giorno settimanale con l’apertura del sabato: questa è proprio inapplicabile come soluzione, perché i comuni hanno necessità di interfacciarsi con gli altri comuni e gli enti locali, e una eventuale chiusura settimanale comporterebbe problemi e andrebbe ad incidere in modo pesante sul regolare svolgimento dell’attività amministrativa.
Altra inesattezza è quella riguardante i buoni pasto dei dipendenti: è vero che è obbligatorio che quando c’è un rientro settimanale ci sia un’incidenza legata ai buoni pasto, ma non è vero che il costo annuale è di 15/20 mila euro, ma “solo” di 3.500 euro, una somma irrilevante e compensata dal fatto che il sabato c’è meno consumo di energia in generale perché il Comune è chiuso e da questo punto di vista ci sarebbe una compensazione.
Un altro passaggio che sinceramente che ho ritenuto offensivo, riguarda il trattamento dispari tra alcune categorie di dipendenti, si è palato di dipendenti di serie a e di serie b e questo è inaccettabile, perché durante questo percorso che ha portato alla definizione di questi nuovi orari c’è stato un confronto continuo con tutti i dipendenti che sono stati trattati in egual misura e li ringrazio perché hanno contribuito a costruire questa situazione che reputo assolutamente positiva e vantaggiosa per tutta l’utenza.
«Noi siamo disponibili per riuscire a offrire il miglior servizio, come abbiamo sempre fatto, quindi sono certo che tutte le esigenza, anche quelle più specifiche e particolari, possano poi trovare piena risposta mia e di tutti gli uffici comunali», ha concluso infine Gibelli.