La storia infinita

Bussana Vecchia, dal Tar Liguria altra doccia fredda per i resilient

Dichiarato inammissibile il ricorso degli artisti che si opponevano agli indennizzi per l'occupazione del borgo

Bussana Vecchia artisti

Sanremo. Nuova doccia fredda per gli artisti del borgo di Bussana Vecchia. Il Tar Liguria si è pronunciato nei giorni scorsi, eccependo la giurisdizione del giudice amministrativo in favore di quello civile, all’esito del ricorso presentato da una cinquantina di “resilient” che chiedevano l’annullamento della delibera di giunta comunale del 29 novembre 2017 di approvazione del programma di valorizzazione del Borgo di Bussana Vecchia e di ogni atto presupposto, connesso e conseguente, con particolare riferimento alle note di liquidazione dell’indennità di pretesa abusiva occupazione da parte dell’Agenzia del Demanio Liguria, recapitate agli occupanti che si dichiarano proprietari, per usocapione ultraventennale, dei beni recuperati in seguito alla distruzione lasciata dal terremoto del 1887.

Il saldo delle cartelle di pagamento emesse dal Demanio, per importi in alcuni casi di oltre 100 mila euro ciascuna, era considerato uno dei fattori imprescindibili per consentire agli artisti residenti nel borgo di partecipare ai futuri bandi di concessione degli immobili. Bandi che avrebbe dovuto emanare il Comune di Sanremo che sulla pratica è fermo con le quattro frecce in attesa degli esiti dei contenziosi.

Il Tar Liguria, con sentenza della prima sezione presieduta da Giuseppe Caruso (estensore Fabio Belfiori), datata 23 febbraio scorso (dispositivo pubblicato oggi), ha rispedito la palla nella tribuna del giudice ordinario, poiché “la controversia non attiene alla contestazione della legittimità dell’esercizio di poteri discrezionali da parte dell’amministrazione, quanto alla esistenza o meno del credito ritenuto spettante dall’amministrazione, sul presupposto dell’occupazione abusiva di un terreno demaniale. Al riguardo, la giurisprudenza si è pronunciata nel senso che “Le richieste di indennizzo per occupazione abusiva di un bene demaniale di un Comune appartengono alla giurisdizione del Giudice Ordinario, in quanto si tratta di un rapporto privatistico tra la P.A. e il privato avente ad oggetto la proprietà dell’immobile e non un rapporto di tipo amministrativo, anche quando il privato deteneva l’immobile in virtù di una concessione”.

Per i giudici del Tar sono da censurare anche la modalità con cui è stata presentata l’impugnativa. Un ricorso “collettivo” ritenuto inammissibile per mancata “identità delle posizioni sostanziali e processuali dei ricorrenti. Nel caso di specie, per le ragioni esposte, è emersa una eterogeneità delle posizioni sostanziali dei ricorrenti, essendo anche processualmente mancata la dimostrazione del personale interesse di ciascun ricorrente a ricorrere”.

Per i resilient da decenni in lotta con lo Stato per vedersi riconosciuto il diritto di abitare le case ricostruite con le sole proprie forze, nella più totale cecità degli enti pubblici, la sentenza del Tar è una mannaia che rischia di pregiudicare definitivamente qualsiasi trattativa con il Demanio. Infatti, tutti i precedenti ricorsi tentati di fronte al giudice civile (a cui il tribunale amministrativo ha rimandato ogni ulteriore iniziativa legale) si erano conclusi a favore dell’Agenzia statale. Alla luce di quei verdetti, gli artisti di Bussana Vecchia avevano deciso di giocarsi la carta del ricorso collettivo al Tar, chiedendo parallelamente l’apertura di un tavolo di confronto con la direzione ligure del Demanio nella speranza di arrivare a un accordo ora sempre più difficile da raggiungere.

I ricorrenti. Giulia Sophie Tartarini, Paola Perazzoli, Angelo Cantu, Anna Maria Ghezzi, Circolo Teatro Carillon, Davide Manzoni, Guido Mercante, Marco Martini, Adele Gini, Marco Orsatti, Marina Lucca, Daniela Mercante, Anna Maria Pavone, Paola Bongiovanni, Massimo Bizzarri, Vittorio Toesca Caldora Di Castellazzo, Sara Ventura Montecamozzo, Daniele Camillò, Anna Maria Grimoldi, Bruno Fedetto, Werner Johannes Barudio, Maurizio Falcone, Mungo Rupert Llewelen Sidney Wilmot, Francesca Minola, Jessica Ruggeri, Marco Faraldi, Martina Manco, Maria Rosa Roncati, Silvano Manco, Lucia Barassi, Francis Richard Shaw, Maurizio Ferrara, Adriana Pingiotti, Anna Maria Zani, Carlo Odescalchi, Dario Grimoldi, Erminia Pascucci, Simon Antonius Bremer, Gerrit Dirk Nieveld, Johanna Maria Van Hoften, Fiorella Van Wel, Peter Jan Philipp, Charlotte Anastasia Wright, Stefano Pascucci, Bernd Leo Seck, Susanna Sciaguato, Hans Erede Di Marita Tykö Lönnerheden, rappresentati e difesi dagli avvocati Gian Luca Menti e Fabio Bajetto di Genova.

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