8 marzo 1979: oltre 40 anni di rivoluzione per le donne dell’Iran. Oggi Imperia le ricorda tutte

8 marzo 2023 | 07:04
Share0
8 marzo 1979: oltre 40 anni di rivoluzione per le donne dell’Iran. Oggi Imperia le ricorda tutte
8 marzo 1979: oltre 40 anni di rivoluzione per le donne dell’Iran. Oggi Imperia le ricorda tutte
8 marzo 1979: oltre 40 anni di rivoluzione per le donne dell’Iran. Oggi Imperia le ricorda tutte
8 marzo 1979: oltre 40 anni di rivoluzione per le donne dell’Iran. Oggi Imperia le ricorda tutte
8 marzo 1979: oltre 40 anni di rivoluzione per le donne dell’Iran. Oggi Imperia le ricorda tutte

ll sindaco Claudio Scajola riceverà una iraniana di adozione imperiese, in rappresentanza di tutte le attiviste

Imperia. Oggi è la festa della donna, una giornata che assume mille sfumature a seconda della prospettiva da cui viene vista. Chi non la festeggia perché è donna tutto l’anno, chi riceve la mimosa, chi esce la sera, chi si sorprende perchè c’è una donna al comando, chi ribadisce che le donne non guadagnano come gli uomini pur lavorando il doppio, chi crede che un Paese dia uguali diritti e poi istituisce le “quote rosa” e non quelle azzurre. E poi c’è chi fa la rivoluzione, come in Iran.

Imperia oggi sostiene le donne iraniane con un incontro diverso dal solito: il sindaco Claudio Scajola riceverà Sheida Rad, iraniana di adozione imperiese. Un momento di particolare sensibilitàper ricordare le attiviste che stanno rischiando la loro vita perché ognuna, a modo suo, sta creando la libertà per tutte le altre.

Al tempo dello Scia di Persia l’Iran era un Paese moderno e tanti artisti Italiani come Albano e Romina Power tenevano concerti. Le donne si vestivano all’ultima moda. Poi tutto cambiò e a Teheran l’8 marzo 1979 nasceva la primissima protesta dopo la Rivoluzione islamica, il giorno dopo in cui l’Ayatollah Khomeini richiese l’uso del velo. Nonostante tutto le donne iraniane hanno continuato a studiare e ad avere ruolo nella società Iraniana, ma sempre con la minaccia di essere arrestate dalla polizia morale, anche per semplici cose come avere lo smalto o il trucco. Il 16 settembre una ragazza di nome Mahsa Amini venne uccisa dalla milizia e questa volta, le donne, in particolare le ragazze giovani della generazione Z, iniziarono a ribellarsi contro il regime. Ad oggi sono 6 mesi che la rivoluzione di Donna Vita Libertà procede.

Queste sono solo alcune delle donne iraniane combattenti che stanno influenzando la rivoluzione “Donna Vita Libertà”, la prima rivoluzione al femminile al mondo, cominciata insieme al sostegno dei loro uomini. Masih Alinejad: giornalista e attivista dei diritti delle donne, fondatrice di diversi movimenti e leader della coalizione per la revoluzione “Donna Vita Libertà”. Nazanin Bonyadi: attrice e attivista. Ha parlato recentemente all’Onu ed è una dei leader della Coalizione per la rivoluzione Woman Life Freedom. Darya Safai: attivista e Parlamentare Iraniana-Belga. Shirin Ebadi: vincitrice del premio Nobel per la pace e attivista per i diritti Umani. Pegah Moshirpoor: attivista Iraniana dei diritti umani, proprio ieri ha parlato davanti al Presidente Sergio Mattarella nell’inaugurazione del’Università della Basilicata e durante il Festival di Sanremo. Shiva Amini: ex-calciatrice della Nazionale di calcio femminile.

Le ultime notizie che arrivano dall’Iran non fanno pensare a nessun miglioramento. Come si legge dai profili delel maggiori attiviste: «Per punire la generazione Z e le studentesse che hanno osato a fare la rivoluzione e protestare contro il regime, sotto indicazione della guida suprema Ali Khamenei, i gruppi estremisti collegati al regime, hanno cominciato ad attaccare le scuole femminili superiori, a volte anche elementari con le bombe chimiche, avvelenando le studentesse con i gas chimici. Solamente ieri ci sono stati attacchi in 100 scuole in 23 città e solo ieri 800 studentesse sono state ricoverate. Secondo uno dei parlamentari, gli avvelenamenti sono iniziati 3 mesi fa e ad oggi oltre 5000 studentesse sono state intossicate, 2 sono morte. Il governo ovviamente nega tutto».

Buon 8 marzo, che insieme alla mimosa porti anche le libertà negate a tutte le donne del mondo.

Foto: Donna Vita Libertà