Taggia, insulti, minacce e violenza: i dettagli dell’operazione della Guardia di Finanza nella Rsa Le Palme
Trentadue indagati, ventiquattro misure cautelari con dieci arresti
Taggia. «Ma vaffanculo… Troia, sei una grandissima troia e nient’altro». «Mo’ ti do una testata in mezzo agli occhi che vedi come la smetti». «Basta! Deficiente! Sei proprio una napoletana cretina sei». Minacce, violenza verbale e violenza fisica: quello che emerge dalle indagini della Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione “Praesidium” è agghiacciante.
All’interno della Rsa “Le Palme” di Taggia, gestita dalla cooperativa genovese C.o.s., secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, operatori socio sanitari (oss) e infermieri compivano vere e proprie violenze nei confronti di anziani, in gran parte ultraottantenni, parzialmente o completamente non autosufficienti.
Per questo al culmine di un’indagine iniziata nel 2021, il gip di Imperia Massimiliano Botti ha firmato un’ordinanza di misure cautelari per 24 (su 32 indagati) tra oss e infermieri: tutti sono accusati di maltrattamento e abbandono di anziani. A partire dalle 8 di stamane, fino al primo pomeriggio, i militari delle Fiamme Gialle sono tornati nella Residenza sanitaria assistita. Con l’ordinanza alla mano, i finanzieri hanno arrestato dieci persone, per le quali il gip ha disposto i domiciliari. Si tratta di Giuseppe Trudu, 48 anni, residente a Crevacuore (Biella), (avvocato Daniela Abbo); Stefania Lanfranco, 50 anni, residente a San Lorenzo al Mare (avvocato Roberto Rum); Rillana Moreira De Silva, 37 anni, residente a Sanremo (avvocato Giovanni Di Meo); Alexander Rosapinta, 44 anni, domiciliato a Badalucco (avvocato Barbara Mela); Paola Tripicchio, 57 anni, residente a Pompeiana (avvocato Ramez El Jazzar); Lara Lupi, 53 anni, residente a Sanremo (avvocato Ramez El Jazzar); Francesco Benespera, 55 anni, residente a Taggia (avvocato Salvatore Sciortino); Angelique Viggiani, 38 anni, residente a Imperia (avvocato Veronica Ardizzone); Riccardo Pogliano, 61 anni, residente a Sanremo (avvocato Diego Taggiasco); Julia Cazorzi, 58 anni, residente a Taggia (avvocato Maria Josè Sciortino). Di loro, nelle circa 300 pagine di ordinanza, Botti scrive «che le modalità odiose dei reati loro ascrivibili e l’indole prevaricatrice e violenta ripetutamente manifestata da gli indagati rendono molto probabile la reiterazione di reati contro la persona anche al di fuori dell’ambiente di lavoro e indipendentemente dalla prestazione di attività socio-assistenziale a favore di strutture pubbliche o private».
Le altre misure cautelari.
Sospensione dell’esercizio di un pubblico ufficio o servizio e «vieta di svolgere, per la durata di 12 mesi, qualunque attività assistenziale e/o infermieristica sia a titolo individuale che presso ospedali, case di cura, residenze protette ed ogni altra struttura pubblica o privata ad esse assimilabile»: Pamela Tripicchio, 36 anni, domiciliata a Castellaro (avvocato Simona Carluccio); Fulvia Pantani, 56 anni, residente a Taggia (avvocato Ramez El Jazzar); Karen Nina Huaman Yantas, 32 anni, residente a Sanremo (avvocato Cristina Carbone); Drita Gjoni, 53 anni, residente a Sanremo (avvocato Simona Costantini); Marisa Di Michele, 60 anni, residente a Sanremo (avvocato Andrea Rovere); Donatella D’Amico, 60 anni, residente a Taggia (avvocato Fabrizio Cravero).
Sospensione dell’esercizio di un pubblico ufficio o servizio e «vieta di svolgere, per la durata di 6 mesi, qualunque attività assistenziale e/o infermieristica sia a titolo individuale che presso ospedali, case di cura, residenze protette ed ogni altra struttura pubblica o privata ad esse assimilabile»: Daniela Moglan, 47 anni, residente a Sanremo (avvocati Marco Andracco e Giancarlo Giordano); Francesca Canetti, 50 anni, residente a Sanremo (avvocato Bruno Di Giovanni); Jean Paul Dipas Chara, 56 anni, residente a Sanremo (avvocato Giovanni Cicerano); Inca Lidia Chara, 52 anni, residente a Cipressa (avvocato Andrea Artioli); Silvia Ozenda, 26 anni, residente a Taggia (avvocato Ugo Fogliano); Graziella Bogazzi, 49 anni, residente a Diano Castello (avvocato Oscar Comazzetto); Giuseppe Sebastiani, 50 anni, residente a Pompeiana (avvocato Ramez El Jazzar); Loredana Tavano, 53 anni, residente a Sanremo.
Gli indagati non si limitavano a sporadici episodi di violenza, ma sottoponevano le vittime ad una serie di sofferenze fisiche e morali tali da rappresentare, nel loro insieme, una fonte di disagio continuo ed incompatibile con le normali condizioni di vita, instaurando un clima di generale vessazione. Grazie all’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali audio e video, i militari della Guardia di Finanza hanno potuto ricostruire quanto accadeva all’interno della struttura, delineando un contesto caratterizzato dalla frequente omissione di servizi essenziali (dalla somministrazione dei pasti al cambio di postura), nonché da vere e proprie aggressioni verbali e fisiche nei confronti degli ospiti, oggetto di insulti e percosse, ovvero, nel migliore dei casi, di procedure da sbrigare nel minor tempo possibile o addirittura da scansare, quando il tempo o l’impegno difettavano.
Insulti, minacce, violenza fisica in concorso. Si legge nelle carte: «Cazorzi, accompagnando S. in camera le dice: “Ma vaffanculo… Troia, sei una grandissima troia e nient’altro”. La degente viene momentaneamente lasciata in piedi vicino al letto. La stessa non rimanendo ferma riceve più volte rimproveri dalla oss e in ultimo le grida: “Mo’ ti do una testata in mezzo agli occhi che vedi come la smetti”. Cazorzi poi si allontana per andare a prendere la traversina per il letto, lasciando la degente in custodia alla collega Pamela Tripicchio. Al suo rientro prende una maglietta di S. che si è sporcata mangiando e Cazorzi, in presenza della collega, le inveisce contro dicendo: “E’ una lorda… perché non fa altro che cantare e fare la cretina invece di pensare a mangiare… è proprio scema questa qua… sarà perché già i napoletani non mi piacciono di suo, questa proprio guarda… schifosa… Basta!”. “E continua a cantare…finchè non ti do una manata in mezzo ai denti e te li faccio inghiottire”. Dopo aver fatto sedere la degente sul letto, Cazorzi la fa rialzare per abbassarle i pantaloni e, dopodiché, la scaraventa sul letto esclamando: “La ciolla che sei. Con me non si scherza”. S. continua a cantare: “Basta! Deficiente! Sei proprio una napoletana cretina sei”. La degente continua a cantare e l’oss replica: “E continua?! Ignorante…”. Poi Cazorzi lancia la coperta su S. coprendole il volto e questa esclama: “Vaffangul a te e mamt!”. Sentendo queste parole, l’oss si avvicina faccia a faccia alla degente: “Cosa hai detto? A chi? A chi?”. S. impaurita: “A mia mamma”. L’oss: “A ecco, ricordatelo bene… la tua, che è pure zoccola”».
Giuseppe Trudu durante il cambio pannolino di una degente che si era sporcata e aveva sporcato il letto. «L’oss, stizzito dalla situazione, prima fa urtare con violenza la degente sul letto, facendole urtare la testa e poi le tira un pugno sulla schiena […] In tutti gli episodi la degente emette grida di dolore». Trudu esclama: «Tieni la mano qua… (bestemmia)…e va va… (bestemmia)… sto cazzo di mani, bastardo, alza la testa! Ferma… sto cazzo di mani».
In un’altra occasione, «si sentono dei rumori verosimilmente riconducibili all’urto dell’ospite contro le sbarre del letto». Gjoni dice: «Sta a vedere che pugno nella faccia che ti tiro adesso (si sente un forte rumore) e stai che pugno che ti tiro nella faccia, sta a vedere che ti tiro un pugno qua». Il paziente si lamenta, e Julia Cazorzi dice: «Ti addormento per sempre io e! Vuoi vedere che ti addormento per sempre!». Il paziente continua a lamentarsi, si sentono dei rumori «verosimilmente riconducibili a delle violenze fisiche che la Cazorzi mette in atto nei confronti dell’ospite», nel frattempo dice: «Te le spacco le mani, ti spacco le mani».