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Sanremo, Roberto Benigni e l’inno alla «Costituzione più bella del mondo»

7 febbraio 2023 | 21:33
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Sanremo, Roberto Benigni e l’inno alla «Costituzione più bella del mondo»
Sanremo, Roberto Benigni e l’inno alla «Costituzione più bella del mondo»
Sanremo, Roberto Benigni e l’inno alla «Costituzione più bella del mondo»

«Presidente Mattarella, tra i padri costituenti c’era anche suo papà: possiamo dire che la Costituzone è sua sorella»

Sanremo. La Costituzione italiana vista come un’opera d’arte, come poesia, come sogno, questo è il messaggio che Roberto Benigni ha voluto lanciare dal palco dell’Ariston dedicando al presidente Mattarella e a tutti gli italiani, una lettura personale di quella che è stata definita “la più bella del mondo”.

«La Costituzione è un’opera d’arte e canta anche lei. Ogni parola della Costituzione ha una forza evocativa e rivoluzionaria come le opere d’arte e ci dice che un mondo migliore è possibile. La Costituzione è un sogno fabbricato da uomini svegli e se c’è una canzone di Sanremo che vi si possa accostare è l’incipit di “Volare”: “penso che un sogno così non ritorni mai più”. Chi sogna arriva prima di chi pensa e i nostri padri e madri costituenti l’hanno fatta in pochissimo tempo, sono stati dei visionari, tutti di partiti diversi, divisi su tutto esclusa una cosa: essere uniti per poter scrivere la Costituzione più bella che si potesse avere. Una Costituzione che non si rivolge alla popolazione presente ma al futuro, a noi e oltre. E’ un miracolo che l’abbiano scritta ed è famosa e ammirata in tutto il mondo. L’articolo 11 è talmente celebre che è come una poesia: l’Italia ripudia la guerra. Se questo articolo lo avessero adottato gli altri Paesi, non ci sarebbe più la guerra sulla faccia della terra. Solo noi italiani l’abbiamo scritto grazie a personalità straordinarie e vorrei ricordarne una in particolare: Bernardo Mattarella, il papà del nostro Presidente della Repubblica. Presidente lei e la Costituzione avete avuto lo stesso padre e possiamo dire che la Costituzone è sua sorella».

E infine Benigni ha citato il suo articolo preferito, così bello che sembra essere scritto da un bambino: «Il mio articolo preferito è il 21, così semplice e bello che dice: “tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero”. E se lo hanno scritto vuol dire che c’era il bisogno di farlo perché è il pilastro di tutte le libertà dell’uomo. Prima della Costituzione non si poteva fare nemmeno il Festival di Sanremo perché nel fascismo c’era una canzone sola. L’ultima pagina è rimasta bianca perché dovevamo scriverla noi. E’ stata scritta, ma non è solo da leggere: la Costituzione è da vivere e sentire. E’ un ideale? E’ un sogno sì ma i nostri padri e madri costituenti ci hanno tracciato la strada e hanno lasciato una cosa sola da fare: far diventare questo sogno realtà».