Sanremo, la vignetta a cielo aperto di Bonvi resiste da più di trent’anni nel traffico cittadino

11 febbraio 2023 | 08:36
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Sanremo, la vignetta a cielo aperto di Bonvi resiste da più di trent’anni nel traffico cittadino
Sanremo, la vignetta a cielo aperto di Bonvi resiste da più di trent’anni nel traffico cittadino
Sanremo, la vignetta a cielo aperto di Bonvi resiste da più di trent’anni nel traffico cittadino

Si trova in via Gaudio, traversa della centrale via Roma a due passi dal Teatro Ariston

Sanremo. Città che vai opere d’arte a cielo aperto che trovi. Alcune protette e preservate, altre magari dipinte da artisti famosi sono diventate luogo di pellegrinaggio per turisti e cittadini altre ancora hanno rischiato di scomparire dalla propria storia cittadina se non fosse stato per l’intervento di privati. È quanto è successo a Sanremo nel 2010 quando la nuova proprietaria del locale tra via Roma e via Gaudio ha fatto restaurare una vignetta molto particolare dipinta nel 1989.

Quel disegno pian pianino sembrava voler cedere allo smog e alle intemperie del tempo ma grazie all’intervento di Sonia Scilla Crocetta si è salvata. Perché quella vignetta che c’è tra via Roma e via Gaudio è una vera opera d’arte a cielo aperto. Si tratta infatti di un’opera originale di Bonvi, nome d’arte di Franco Bonvicini, che il famoso fumettista, padre dello Sturmtruppen, ha disegnato a fine degli anni ’80 nella città dei fiori durante un’edizione del Festival della Canzone Italiana. A pochi passi dal teatro Ariston molti passano davanti ma pochi lo notano ma altri invece, riconoscendo l’inconfondibile tocco del fumettista modenese, entra per chiedere informazioni e più passano gli anni e più il mistero si infittisce attorno al significato della vignetta. Il disegno rappresenta senza dubbio un soldaten originale altrimenti non sarebbe protetto dal vetro. Non c’è nessuna targa ma gli attenti osservatori noteranno non solo la firma ma anche una data: 24 febbraio 1989. In quel giorno Bonvi non solo era a Sanremo ma ha deciso di fare arte. La sua. E anche se non si conosce il significato della vignetta c’è un chiaro riferimento al Festival di quell’anno con la conduzione della kermesse affidata a Rosita Celentano,  Paola Dominguín, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi soprannominati dai media dell’epoca i figli d’arte a causa della fama dei loro genitori. Più di trent’anni sono passati e quel murale è ancora lì, protetto da vetro di plexiglass con il soldato accovacciato e con la scritta “figlio d’arten (di Guttusen) assunto da Aragozzinen ( che sfighen)” con chiaro riferimento al direttore artistico di quell’edizione, Adriano Aragozzini e ai conduttori scelti.

«Quando ho rilevato il locale- racconta l’attuale proprietaria Sonia Crocetta– il disegno era abbandonato alle intemperie non solo degli agenti atmosferici come la pioggia ma anche allo smog delle auto che transitano di lì». Sì, perché via Roma è una delle stradi principali di Sanremo e a pochi passi dal Teatro Ariston, durante la settimana festivaliera è ancora di più frequentata. «All’epoca il bar, che è uno dei locali storici di Sanremo- continua la signora Sonia- non era ancora mio ma del signor Tito. E lui ha raccontato di quel giorno in cui Bonvi si è presentato per consumare e poi ha disegnato la vignetta. Ho deciso poi di farla restaurare perché i colori stavano sbiadendo e poi ultimato i lavori, di proteggere il tutto con un vetro. Erano altri tempi addirittura Chiambretti aveva chiesto questo locale in affitto per una serata del Festival.