Reggio Calabria, si apre il processo d’Appello a Claudio Scajola. La Procura chiede audizione collaboratore di giustizia
Per la difesa sarebbe già intervenuta la prescrizione
Reggio Calabria. Si è aperto stamane, davanti ai giudici della prima sezione della Corte d’Appello di Reggio Calabria, presieduta dal giudice Lucia Monica Monaco (a latere i giudici Abagnale e Foti), il processo d’Appello nei confronti di Claudio Scajoia: l’ex ministro dell’Interno e attuale sindaco di Imperia, che nel primo grado del processo “Breakfast” era stato condannato a 2 anni di reclusione per procurata inosservanza della pena. Secondo l’accusa, Scajola avrebbe aiutato l’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, morto lo scorso 16 settembre a Dubai, dove si era rifugiato dopo una condanna a 3 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, divenuta definitiva.
Secondo la difesa di Scajola, oggi presente in aula assistito dall’avvocato Patrizia Morello, sarebbe già intervenuta la prescrizione.
Nell’udienza odierna, gli avvocati degli imputati Martino Politi e Maria Grazia Fiordalisi (entrambi assolti in primo grado) hanno formulato alcune eccezioni circa l’ammissibilità del ricorso dell’accusa contro l’assoluzione ottenuta dai loro assistiti in primo grado. La Procura generale ha insistito, invece, sulla richiesta di riapertura dell’istruttoria dibattimentale chiedendo che in aula venga sentito il collaboratore di giustizia Giuseppe Stefano Tito Liuzzo.
La Corte d’Appello si è riservata di decidere sia sulle eccezioni della difesa sia sulla richiesta di rinnovazione dell’istruttoria formulata dalla Procura generale. Su entrambe le questioni hanno interloquito solo le difese di Politi e Fiordelisi, in quanto il pm non ha proposto appello contro Scajola. L’udienza è stata rinviata al prossimo 22 marzo, quando il collegio si pronuncerà sulle questioni preliminari discusse oggi in aula.