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Posti fissi di polizia negli ospedali liguri, interviene il sindacato

18 febbraio 2023 | 14:52
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Posti fissi di polizia negli ospedali liguri, interviene il sindacato

Le dichiarazioni di Roberto Traverso del SIAP (Sindacato Italiano Agenti di Polizia)

Imperia. Scrive Roberto Traverso a nome della Segreteria Regionale e Provinciale Genova del SIAP (Sindacato Italiano Agenti di Polizia) «Da sempre il nostro sindacato assegna ai presidi di polizia, presenti presso gli ospedali cittadini una notevole importanza strategica ed istituzionale perché principalmente rappresentano un riferimento fondamentale per poter attivare una fruttuosa attività d’indagine di fronte a pazienti che si rivolgono ai pronto soccorsi con lesioni e traumi sospetti. Presidi che se fossero adeguatamente rafforzati e/o aperti presso altri ospedali della Liguria sicuramente darebbero anche un supporto efficace ad arginare i fenomeni di violenza che purtroppo stanno affliggendo il personale medico sempre più esposto a insulti e percosse da quella parte d’utenza incivile ed intollerante».

Prosegue la nota stampa «Detto questo occorre muoversi con moltissima cautela prima di creare false aspettative su quei territori dove c’è assolutissimamente bisogno di creare progettualità condivise e coordinate tra le forze in campo, prima di promettere ai cittadini imminenti aperture di presidi fissi di Polizia. Alla luce della notizia odierna sul sopralluogo effettuato da una delegazione, alla quale ha partecipato anche la Polizia di Stato, presso l’Ospedale di Villa Scassi di Sampierdarena, occorre precisare che abbiamo già richiesto ai vertici della questura di Genova di precisare all’ASL3, (che avrebbe chiesto la riapertura del presidio chiuso ormai da più di 10 anni9, che sulla base delle risorse umane a disposizione, sarebbe inimmaginabile aumentare ulteriormente i carichi di lavoro che gravano ad oggi sugli organici degli uffici della Questura genovese. Sofferenza che interessa trasversalmente tutti gli organici, nessuno escluso, visto che a Genova, oltre ai carichi di lavoro istituzionali, bisogna continuare a tenere un livello altissimo di attenzione mediatica in un Centro Storico dove si concentra l’attenzione politica locale sulla sicurezza mentre il resto del territorio trascurato deve essere comunque seguito in particolare dalla Polizia di Stato. Commissariati, Ufficio Immigrazione e Uffici passaporti in ginocchio, per non parlare dei carichi di lavoro che gravano su chi ha l’onere del controllo del territorio e delle investigazioni in un momento storico delicatissimo. Per questo, fermo restando l’importanza dei posti fissi di polizia negli ospedali, bisogna pensare a come organizzarli coinvolgendo nel modo giusto la Prefettura, la Polizia Locale (che già collabora presso i posti fissi del Galliera e di San Martino dove per garantire la fascia oraria 08/20 la Polizia di Stato si trova in grave difficoltà) e le Guardi Giurate, le quali, se adeguatamente collocate dalla Prefettura in un contesto organizzativo, possono contribuire a fornire un utile supporto. Queste considerazioni valgono per tutto il territorio provinciale genovese (vedasi il Tigullio) e ligure dove la richiesta di apertura e/o rafforzamenti dei presidi di polizia negli ospedali ormai è all’ordine del giorno. Per esempio come non ricordare l’apertura in pompa magna di qualche anno fa del posto fisso presso l’ospedale di Sanremo? Evento che ebbe un lancio mediatico e politico notevole: posto fisso che oggi non si riesce a tenere aperto regolarmente a causa della carenza di personale. Ancora una volta registriamo la necessità di investire su politiche regionali adeguate sull’argomento sicurezza in modo da far arrivare più risorse sul territorio per supportare adeguatamente i progetti che a livello centrale ministeriale vengono proposti per cercare di migliorare la sicurezza nelle varie regioni italiane. Non dimentichiamo che in Liguria poco tempo f ci si è accorti che stavano per chiudere uffici della Polizia Stradale e della Polfer a giochi fatti e gli interventi tardivi della Regione Liguria sono ancora ben noti. Auspichiamo quindi che le esperienze negative possano servire per mettere in campo un azione efficace per fare rafforzare gli organici della Polizia di Stato prima che la ripartizione degli organici sul territorio nazionale diventi definitiva».