Panettieri da cinque generazioni, la storia della famiglia Marini inizia nel 1921

26 febbraio 2023 | 07:41
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Panettieri da cinque generazioni, la storia della famiglia Marini inizia nel 1921
Panettieri da cinque generazioni, la storia della famiglia Marini inizia nel 1921
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Panettieri da cinque generazioni, la storia della famiglia Marini inizia nel 1921
Panettieri da cinque generazioni, la storia della famiglia Marini inizia nel 1921
Panettieri da cinque generazioni, la storia della famiglia Marini inizia nel 1921

Nel novembre del 2022 hanno vinto il premio come panificio storico organizzato dall’associazione autonoma panettieri cuneo

Cosio D’Arroscia.  Cinque generazioni di panettieri quella della famiglia Marini e una storia familiare che risale al 1921. In principio fu Giovanna Gastaldi che con coraggio, fatica e tenacia iniziò a cuocere il pane nei forni del paese per mantenersi. Rimasta vedova durante la prima guerra mondiale e con un bambino di due da crescere,  su consiglio di alcuni concittadini decide di cuocere pagnotte nei forni delle famiglia cosiane. Parte da lì la storia della panetteria Marini che continua ancora oggi con il pronipote Franco, i figli Matteo e Francesca e la moglie Cristina a sfornare pane. Un forno antico quello di Cosio aperto nel 1946 fino agli anni 60 quando la famiglia decise di traferire l’attività prima a Nava e successivamente ad Ormea. Dal 2014 ad oggi (tranne durante il periodo del covid) riapre durante le feste principali e storiche del paese. Nel novembre del 2022, hanno vinto il premio come panificio storico organizzato dall’associazione autonoma panettieri cuneo.

franco marini cinque generazioni panettieri cosio d'arroscia

«Tutto è iniziato con la mia bisnonna Giovanna- racconta Franco Marini, 58 anni- lei faceva il pane e i suoi concittadini le hanno suggerito di farne di più per venderle alle famiglie del posto.  Il pane lo cuoceva nei forni delle case che potevano tenere fino a cinque e sei  pagnotte così ha cominciato ad adoperare tutti questi forni assieme per cuocere il pane e poi lo vendeva alle famiglie. Tempi duri e faticosi ma con l’aiuto della famiglia Indemini di Garessio, poté comprare la prima impastatrice. La cosa è andata avanti mio nonno Pietro, Nanin, Marini che ha proseguito l’attività. Il regime- prosegue Franco- gli aveva pagato gli studi di avviamento professionale in quanto lui non poteva permetterseli. Purtroppo l’avvento della seconda guerra mondiale e la sua chiamata alle armi ha rallentato l’attività. Terminato il conflitto tutto riprese, e con i primi guadagni si costruì un nuovo forno. Intanto mio papà Armando detto Nando iniziava a prendere parte attiva nel lavoro. Nel 1964 decisero di aprire un altro forno insieme al fratello Gianni al Colle di Nava, dove si cominciò a lavorare nel luglio del 1965».

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(Giovanna Gastaldi)

Nello stesso anno la famiglia si allarga ancora con la nascita di Franco. Sono anni in cui il lavoro non manca e l’attività si ingrandisce.
«Nel 1985, terminato il servizio militare, anche io inizio a “sporcarmi di farina” in modo serio- continua Franco-e due anni dopo dal colle di Nava ci siamo trasferiti ad Ormea in provincia di Cuneo dove nel 1994 abbiamo iniziato la costruzione di un forno dove siamo tutt’ora. Io continuo a fare consegne per tutta la Valle Arroscia. Ora mi aiuta anche mio figlio Matteo di 25 anni, mia moglie Cristina e mia figlia Francesca di 33 anni e in passato le mie due nonne Silvia e Gemma e mia mamma Vanna. Ma in tutto questo ci ha dato una mano due categorie di persone: i dipendenti e i clienti. Erano altri tempi, basti pensare che con Monesi aperta si producevano circa due quintali di pane mentre ora tre chili. Sono cambiate due cose da quando ho iniziato io:  il consumo che è diminuito in maniera esponenziale e soprattutto la quantità di tipologia di pane è aumentata e di conseguenza ha incrementato i costi. Noi abbiamo implementato la carenza di vendita di pane aggiungendo altri prodotti come per esempio gelati e pasta fresca».