Monaco. «Era sfida al vertice questa sera al Palau Blaugrana, ed era anche sfida tra due squadre deluse nelle Coppe nazionali ed in cerca di riscatto. Il punteggio finale, 80 a 70 per i catalani non racconta fino in fondo la storia di una partita che ha avuto due facce, nel gioco e nel punteggio, ma che ha come comune denominatore il fatto che il Roca Team non è mai riuscito ad imporre il suo gioco in maniera decisa, non è mai riuscito a mettere le basi per vincere. Nel primo tempo il Barca strapazza la difesa monegasca, trova sempre i suoi tiratori da dietro l’arco con metri, anzi chilometri di spazio, e Abrines prima e Higgins poi colpiscono senza pietà».
«Il Monaco sembra davvero una squadra senza identità difensiva, il vecchio Jan Vesely sotto i tabelloni si porta a scuola Donta Hall, cui impartisce amare lezioni su come gioca un lungo di livello europeo consolidato, alla fine con 12 punti e 7 rimbalzi festeggia le sue 300 presenze in Eurolega, e Satoransky fa impazzire le guardie del Roca Team con le sue accelerazioni e la sua capacità di innescare i suoi lunghi. Solo Elie Okobo e Jordan Loyd provano a metterci una pezza, ma è troppo poco per arginare la squadra di un coach Jasikievicius che stasera abbandona i suoi atteggiamenti istrionici per guidare con lucidità la sua truppa, forse consigliato dai tanti rumors che danno la sua panchina alquanto scricchiolante».
«Il primo tempo finisce 50 a 39, dopo una prova difensiva da dimenticare, e al rientro il terzo quarto mostra che la squadra di Coach Obradovic ha decisamente cambiato registro, iniziando da un atteggiamento difensivo finalmente degno e all’altezza di classifica e ambizioni. Finalmente vediamo una difesa sul perimetro, finalmente i tiratori catalani non hanno più praterie sconfinate per aggiustare piedi e mira e rilasciare triple letali, il Roca Team vince il quarto per 18 a 15 ed arriva all’atto finale pronto al sorpasso. Mike James si mette in proprio, il Barca entra in crisi in attacco, non segna per quasi quattro minuti e il Monaco arriva a meno 3, sul 65 a 62; ma qui è Higgins a mettere la tripla del più 6, e a spegnere il tentativo di rimonta monegasca. Dopo aver sofferto in difesa, a metà dell’ultimo quarto il Roca Team perde la via in attacco, James in evidente fase di nervosismo butta via due palloni per due incomprensioni con Motiejunas e i catalani scappano via, per chiudere il match sul 80 a 70».
«Proprio nel momento in cui aveva registrato la difesa, e non subiva una media di 25 punti a quarto, il Roca Team non è riuscito a mantenere il suo attacco in ritmo, si è disunito e ha perso la bussola : ed è un peccato, perché nella serata di scarsa vena di Mirotic, pericolo pubblico numero uno, nella serata in cui si era riusciti ad inceppare i meccanismi offensivi catalani è mancata la continuità offensiva nel momento decisivo, è mancato quel killer instinct che è l’ingrediente finale per creare una squadra non solo bella ma vincente. Perché la sola analisi da fare questa sera è che la capacità di chiudere le partite è la cifra distintiva delle grandi squadre, e che è il confine da superare a tutti i costi per passare dal giocare bene, vincere anche tante partite e ricevere pure molti complimenti all’alzare dei trofei. Questo confine, è chiaro, non è fisico ma è nella testa, di giocatori, staff e società : tutti insieme lo devono superare, se l’obiettivo è la vittoria».
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