Patrimonio

Ospedaletti, Piccadilly-Villa Sultana: doppio ostacolo sulla via della permuta

La soprintendenza alle Belle arti ha bocciato il progetto privato di valorizzazione dell'attuale sede della polizia locale. Per chiudere l'operazione il Comune vuole 2 milioni aggiuntivi

Generico febbraio 2023

Ospedaletti. Deve fare i conti con un doppio ostacolo l’operazione imbastita dal sindaco Daniele Cimiotti per la permuta dello storico primo casinò d’Italia, Villa Sultana, di proprietà di Aquileia Capital Services (per il tramite della Sapeco srl), con l’edificio del Piccadilly detenuto dall’ente locale. Il progetto di trasformazione dell’attuale sede della polizia locale, della caserma dei carabinieri e della biblioteca civica in una palazzina residenziale (a seguito di abbattimento e ricostruzione dell’esistente) ha incontrato nelle scorse settimane il niet della soprintendenza alle Belle arti.

Il fondo Aquileia aveva presentato un progetto per la costruzione, al posto del Piccadilly, di una nuova palazzina di cinque piani, dei quali gli ultimi due sarebbero risultati più alti del limite fissato nella quota della passeggiata di corso Imperatrice. Una previsione che la soprintendenza ha bocciato in tronco, chiedendone la rimodulazione al fine di scongiurare l’occlusione della vista mare.

L’altro ostacolo sulla via della permuta – il sindaco Cimiotti l’aveva annunciata come fatta a novembre del 2021 – è data dal conguaglio in denaro che il Comune ha chiesto al fondo britannico, in aggiunta alla consegna di Villa Sultana: più di 2 milioni di euro, necessari per avviare i primi interventi sostanziali di consolidamento, che Acquileia non si è dimostrata disponibile a concedere alla luce del ridimensionamento a cui è costretto il proprio progetto edilizio relativo al Piccadilly.

L’obiettivo del primo cittadino rimane quello di annettere al patrimonio comunale Villa Sultana allo scopo di ristrutturarla con fondi ministeriali e trasferirvi tutti gli uffici comunali che si trovano nel palazzo civico di via xx settembre. In tal senso ieri si è tenuto un nuovo sopralluogo alla presenza del sindaco Cimiotti, dei funzionari della soprintendenza e della proprietà di Villa Sultana. Nelle ipotesi già condivise con la soprintendenza regionale si pensa di riadattare le aree del sottotetto dell’ex casa da gioco per destinarvi gli uffici comunali (ogni cupola ha una base di circa 100 metri quadrati), mentre l’area dei giardini e dei saloni al piano terra verrebbero restituiti alla collettività sotto forma di sale congressi e per eventi. Nonostante l’impasse, a spingere verso un accordo tra parte pubblica e privata è l’imminente scadenza fissata per il 2023 dello strumento urbanistico attuativo, approvato a suo tempo da Comune e Regione Liguria per la realizzazione di appartamenti e una residenza turistica alberghiera sul retro della villa.

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