Maltrattamenti nella Rsa Le Palme, parenti sconvolti: «Davamo la mancia agli oss ora sotto inchiesta»
Ventiquattro le misure cautelari eseguite la scorsa settimana dalla Guardia di Finanza, di cui dieci arresti
Taggia. Una mancia perché si prendessero cura dei loro cari effettuando servizi extra, come spuntare la barba o lavare i capelli. E’ quanto i parenti di alcuni anziani ospiti della Rsa Le Palme di Taggia, finita nel mirino di un’inchiesta per maltrattamenti della Guardia di Finanza, hanno dichiarato oggi nell’ambito di un vertice che si è svolto all’interno della casa di riposo e che ha visto la presenza dei dirigenti della struttura e dei familiari coinvolti.
Sconvolti, i parenti hanno ammesso che, ignari di chi si trovavano di fronte, avevano addirittura lasciato la mancia ad alcuni degli operatori socio sanitari indagati, ad esempio per aver fatto barba e capelli ai propri familiari, salvo poi vederli nei filmati choc diffusi dalle Fiamme Gialle.
«Stiamo valutando eventuali responsabilità penalistiche da parte della struttura – dichiara l’avvocato di parte civile Maria Gioffrè – Nonché violazioni contrattuali da parte della struttura con gli utenti. Non ci riteniamo soddisfatti di quanto emerso nell’odierna riunione e preannunciamo già la costituzione civile nel procedimento penale aperto».
Ventiquattro le misure cautelari eseguite la scorsa settimana dai finanzieri, di cui dieci arresti.
Oggi, i legali dei familiari degli anziani ospiti hanno contestato il fatto, che alcuni degli oss sotto inchiesta sono rimasti anche successivamente alla prima tranche investigativa. L’azienda ha comunque fatto presente che il servizio di assistenza ai degenti viene garantito da cooperative e che, quindi, il controllo non può mai essere totale. A questo punto, non si esclude, in futuro, che la stessa rsa prenda a carico di dipendenti oggi delle cooperative, per esercitare una più accurata azione di controllo.