Imperia, tutti nel caos tranne Scajola

22 febbraio 2023 | 13:52
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Imperia, tutti nel caos tranne Scajola

Centrosinistra alle prese con le carte bollate. Fratelli d’Italia verso la candidatura di Zarbano

Imperia. Rinnovo della giunta e del consiglio comunale del capoluogo, giorni decisivi per la definizione degli schieramenti favorevoli o contrari alla ricandidatura del sindaco uscente Claudio Scajola. Il centrodestra fatica a unirsi e rimane diviso sui simboli, questione rimasta irrisolta al termine dell’ultimo vertice tenutosi in Regione Liguria l’altro ieri al cui tavolo hanno partecipato i coordinatori regionali di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e il presidente Toti. Mentre l’ex ministro rimane fermo sulla sua posizione – «aperto a tutti, preferisco le persone capaci alle sigle dei partiti» -, il boccino è passato nelle mani di Fratelli d’Italia. Il partito della Meloni è pronto a sostenere come candidato sindaco l’ex colonnello dei carabinieri Luciano Zarbano, a suo volta appoggiato da una lista civica di riferimento. «A seguito dell’incontro che c’è stato in questi giorni stiamo aspettando che il partito faccia le sue scelte a livello regionale per avviare i passaggi conseguenti», – commenta sinteticamente Fabrizio Cravero, coordinatore provinciale dei Fratelli -. Se FdI dovesse staccarsi a Imperia dal resto della colazione di centrodestra si creerebbe un precedente valido anche per le decisioni che il partito deve assumere su Ventimiglia, dove è in ballo la candidatura dell’ex deputato del Carroccio Flavio Di Muro.

Dopo le dichiarazioni aperturiste di questi giorni del viceministro Edoardo Rixi, la Lega è sempre più propensa ad appoggiare Claudio Scajola anche senza simbolo, sulla scia di quanto è disposta a fare Cambiamo. Già a novembre l’assessore regionale Marco Scajola aveva dichiarato che avrebbe sostenuto lo zio, Claudio Scajola, nel suo progetto civico e successivamente lo stesso presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ne aveva rimarcato le intenzioni. La liaison tra la Lega e Scajola si era già dimostrata in occasione delle scorse elezioni provinciali e non stupisce più di tanto. Questo sabato occhi puntati al pranzo organizzato dall’associazione Polis che si terrà in un ristorante dell’entroterra imperiese: annunciato l’intervento a favore di stampa del sindaco uscente.

Centrosinistra. Nel campo del Partito democratico è attesa per la decisione della commissione di garanzia provinciale presieduta dal ventimigliese Mauro Lazzaretti che deve esprimersi sul ricorso presentato dall’ex segretario cittadino di Imperia Antonio De Bonis, dall’ex presidente di Riviera Trasporti Riccardo Giordano e dall’ex presidente della Provincia Domenico Abbo, i quali contestano la scelta del direttivo Dem, guidato dal segretario Christian Quesada, di candidare a sindaco la consigliera di parità di Regione Liguria Laura Amoretti, sostenuta dai socialisti rappresentati localmente dall’ex presidente della Provincia Fabio Natta e dal consigliere comunale Roberto Saluzzo.

Per i tre “dissidenti” il direttivo provinciale avrebbe violato lo statuto del partito in più punti, omettendo, in primis, di convocare le primarie e approvando la candidatura unica di Amoretti senza raggiungere la soglia dei 3/5. La votazione in seno al direttivo aveva visto 8 favorevoli, 1 astenuto e 6 contrari su 15 aventi diritto. La difesa della segreteria provinciale si regge su un altro comma dello statuto del Pd, il quale ammetterebbe il mancato ricorso alle primarie in presenza di una candidatura unica. Nel qual caso quella di Amoretti era risultata l’unica proposta formalizzata alla vigilia del direttivo chiamato a scegliere sul candidato sindaco, mentre Domenico Abbo aveva palesato le sue intenzioni solo a mezzo stampa.

Dietro la scelta del candidato sindaco del Pd si cela uno scontro tra “vecchia guardia” e nuova segreteria provinciale, la prima orientata a sostenere la candidatura alle primarie nazionali di Elly Schlein e la seconda pro Stefano Bonaccini. La commissione di garanzia si è riunita ieri. Nelle prossime ore dovrà pronunciarsi con un verdetto chiarificatore suscettibile di essere impugnato presso gli organi di garanzia regionali e nazionali.

La spaccatura sul nome di Laura Amoretti ha provocato l’allontanamento dall’orbita Dem del gruppo civico di centro guidato dall’ex commissario della polizia postale di Imperia Ivan Bracco (Imperia Rinasce). A giorni l’ex dirigente di polizia dovrebbe scogliere le riserve sulla propria candidatura a sindaco. Dopo la rinuncia a candidarsi nel 2018, l’ex dirigente della Provincia Enrico Lauretti è tra i papabili candidati di un fronte anti Scajola.
Movimento 5 Stelle. Candidatura in solitaria per il partito di Conte con una lista capeggiata dal consigliere Stefano Semeria. Ai pentastellati non era piaciuta la scelta del Pd di candidare Laura Amoretti, così come non era piaciuta l’imposizione del candidato senza passare per le primarie a Sinistra Italiana.
Italia Viva-Azione. La decisione della federazione Renzi-Calenda è attesa per i primi di marzo. «Appoggeremo la proposta più seria e concreta», – spiegano i referenti locali -.