Imperia, sui sentieri partigiani, presentati i percorsi della Resistenza
L’Itinerario transfrontaliero è curato dal GIP FIPAN con la collaborazione della Città Metropolitana di Torino e l’ISRECIm e l’itinerario locale ideato realizzato dall’ISRECIm sul territorio della provincia di Imperia
Imperia. Un filo non invisibile ma bensì concreto e reale lega la provincia di Imperia, quella di Torino e la vicina Francia: sono i sentieri partigiani che si snodano tra due regioni fino ad oltrepassare il confine italiano ed arrivare alla vicino Nizza. L’Itinerario transfrontaliero è curato dal GIP FIPAN con la collaborazione della Città Metropolitana di Torino e l’ISRECIm e l’itinerario locale ideato realizzato dall’ISRECIm sul territorio della provincia di Imperia.
«È un progetto europeo che si chiama Conoscere per promuovere- spiega Giovanni Rainisio, presidente dell’Istituto storico della Resistenza di Imperia – la realtà della nostra provincia e di tutte le zone frontaliere della Francia e dell’Italia che comprende Liguria, Piemonte e Val d’Aosta. La nostra parte che presentiamo come Istituto storico consisteva nella preparazione di un documentario per far conoscere i percorsi partigiani di collegamento con Francia e Piemonte. La proiezione dura circa venti minuti e presenta i percorsi partigiani che partono da Bajardo e che collegavano i partigiani della prima zona Liguria con la Francia e con il Piemonte».
Bajardo per poi passare a Badalucco, il Museo della Resistenza di Carpasio, la battaglia di Montegrande, il Bosco di Rezzo, Upega e il ritiro dei partigiani in Val Corsaia, dove una volta si combatteva per la libertà ora si cammina tranquillamente, si fa trekking o si ammira la natura ma più di mezzo secolo sono stati gli scenari che hanno gettato le basi del nostro futuro. «All’incirca sono 25 chilometri che i partigiani percorrevano a piedi per i boschi- spiega Rainisio- Loro viaggiavano attraverso questi sentieri che erano più ripidi ma più corti».
«Siamo orgogliosi di aver dato il nostro contributo a questo progetto che riguarda tutto il confine e la storia del confine tra queste tre regioni italiane e la Francia. Perché la storia della Resistenza in questo progetto? Penso – conclude Rainisio- che la provincia di Imperia senza la Resistenza sarebbe stata un’altra cosa e ovviamente la Resistenza nella provincia di Imperia anzi, nella prima zona Liguria che va da Ventimiglia a Ceriale è stata una parte molto importante nella guerra di liberazione in tutta l’Italia e ha contribuito fortemente in una zona di frontiera dove noi avevamo una presenza molto forte dei tedeschi sul confine italo- francese e ha contribuito alla Repubblica e la Costituzione che sono gli effetti più importanti dell’Italia attuale».