La mozione

Imperia, più importanza ai gemellaggi e alla città di Rosario dopo la vittoria dell’Argentina

La Monica: «In occasioni che hanno una grande valenza mondiale è giusto far sentire la nostra vicinanza»

La Monica Davide

Imperia. Il consigliere Davide La Monica ha ricordato, ieri sera in consiglio comunale, l’importante gemellaggio fra Imperia e la città argentina di Rosario, presentando una mozione relativa alla vittoria della Nazionale ai mondiali di calcio in Qatar e del mancato encomio alla città legata a Manuel Belgrano. «Per funzionare i gemellaggi devono essere coltivati e seguiti. Un mese e mezzo fa nel momento in cui l’Argentina ha alzato la coppa del mondo ho pensato che potesse essere una occasione, come consiglio comunale, di farci sentire vicini alla città di Rosario con cui siamo gemellati dal 1987. Nella rosa della nazionale Argentina ci sono diversi calciatori nati a Rosario tra cui proprio Messi. Questa mozione vuole essere su un segnale perché in occasioni che hanno una grande valenza mondiale è giusto che, come città gemellata, ci facciamo sentire».

Alla mozione ha risposto direttamente il sindaco Claudio Scajola: «Vano potenziati i gemellaggi altrimenti è una Europa finta. Dobbiamo non dimenticarci che con Friedrichshafen abbiamo mantenuto rapporti forti in diverse occasioni. Non dobbiamo dimenticare che c’è stata la pandemia che ha bloccato tutto. Mentre con il sindaco di Newport i rapporti sono legati soprattutto alle vele d’epoca, e in questi giorni stiamo definendo un progetto con l’istituto nautico. Con Rosario c’è il problema della lontananza e della crisi economica, ho sentito diverse volte il sindaco che mi rammentava una disastrosa situazione pandemica. Dobbiamo rafforzare questo rapporto che ogni anno viene ricordato dal circolo di Costa d’Oneglia. Sono ben lieto di questa mozione, meritevole perché mi darà occasione di risentire il sindaco di Rosario e visto che ai mondiali noi non abbiamo fatto una gran bella figura, limitandoci a vedere le partite in televisione, ci siamo quasi tutti sentiti vicini ai nostri amici argentini».

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