Cellulari nella cabina della corrispondenza del carcere di Imperia, la denuncia del Sappe

«E’ indispensabile dotare il corpo di polizia penitenziaria di maggiori strumenti tecnologici e di un organico potenziato»
Imperia. Nella tarda mattinata di ieri all’interno di una cabina utilizzata utilizzata per la corrispondenza dei detenuti della Casa Circondariale di Imperia sono stati rinvenuti tre telefoni cellulari e una Sim. Alcuni poliziotti penitenziari in servizio hanno fatto la scoperta all’interno dell’istituto imperiese. A confermarlo Vincenzo Tristaino, segretario regionale del Sappe.
«Non è la prima volta – afferma Tristaino – che nelle carceri liguri vengono rinvenuti oggetti non consentiti, come ad esempio i telefoni utilizzati dai detenuti per comunicare con l’esterno. Chiediamo da tempo al Dipartimento una maggiore attenzione e un maggior potenziamento del settore sicurezza carceri, poiché l’argomento in questione si sta allontanando dalla politica gestionale dei penitenziari.
Ne è testimone la limitazione delle perquisizioni all’interno delle camere detentive, effettuate non più in maniera preventiva. Oggi bisogna premunirsi di innumerevoli permessi prima di esercitare queste delicate operazioni di servizio, che il più delle volte vanificano l’effetto sorpresa. L’enorme sforzo dei poliziottti penitenziari a cui va un plauso per quanto rinvenuto, non basta.
E’ indispensabile dotare il corpo di polizia penitenziaria di maggiori strumenti tecnologici, di un organico sufficientemente potenziato per poter implementare i controlli sui familiari dei detenuti che accedono per i colloqui, e il conseguente incremento del monitoraggio delle strutture esterne nei centri cittadini, perché da tempo si verifica che con lanci e con i droni si cerchi di introdurre illegalmente oggetti non consentiti e droga.
Il Sappe invita il Ministro della Giustizia e il nuovo Capo Dipartimento a rivedere l’assetto organizzativo del Corpo, le competenze e l’operatività degli Agenti che prestano servizio all’ interno degli istituti penitenziari. Tutto il personale necessita di essere dotato di nuove apparecchiature tecnologiche, utili a contrastare le comunicazioni dei detenuti con l’esterno, che come noto possono mantenere rapporti con la criminalità e comunicare con l’esterno», – conclude il segretario ligure del Sappe -.