Asse Biancheri-Tommasini, il manager incalza il centrodestra: «No a formule del passato»

21 febbraio 2023 | 12:23
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Asse Biancheri-Tommasini, il manager incalza il centrodestra: «No a formule del passato»

«Per il bene di Sanremo e del centrodestra è opportuno che i partiti si impegnino nel ricercare una sintesi intorno a una figura civica»

Sanremo. Torna a scaldare il clima della campagna elettorale sanremese l’ex candidato sindaco espressione del Gruppo dei 100 Sergio Tommasini. Il manager, da qualche anno alla guida di un’importante azienda emiliana del settore food, risponde alle domande a distanza di qualche settimana da uno dei momenti che ha fatto più discutere la politica locale, ovvero la cena organizzata insieme al sindaco Alberto Biancheri (sue ex sfidante diretto nel 2019) che ha visto seduti allo stesso tavolo alcuni imprenditori impegnati in importanti progetti di sviluppo del territorio (vedi foto in basso). Un messaggio chiaro ai partiti e a tutti coloro che stanno pensando di mettere insieme le forze in vista delle amministrative del maggio 2024.

cena biancheri tommasini

Tommasini, a Sanremo si è parlato molto della cena organizzata da lei insieme al sindaco Biancheri che ha visto partecipare volti noti dell’imprenditoria e del commercio sanremese. Perché quel momento? 

«Nelle ultime settimane da quella cena ho ricevuto da più parti richieste di chiarimento che mi spingono a ribadire il mio pensiero in vista del rinnovo dell’amministrazione comunale di Sanremo alle elezioni amministrative di maggio 2024. Biancheri e io, pur essendo stati avversari nel 2019, siamo entrambi espressione di realtà civiche. A seguito di un approfondito scambio di vedute tra noi, abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di aprire una nuova fase di confronto con alcuni amici, tra i quali anche persone che stanno investendo su Sanremo con progetti destinati a cambiarne il volto».

«La cena è stata una prima occasione per scambiare opinioni sul futuro della nostra città. Pur rimanendo un fedele pensatore di centrodestra, ormai libero per ragioni professionali da ogni legame diretto con qualsivoglia gruppo politico, ritengo che l’esperienza dell’amministrazione Biancheri non possa essere archiviata con un colpo di spugna da certe spinte partitiche che in più occasioni, dalla fine dell’amministrazione Zoccarato, hanno fallito nell’intento di imporre in solitaria le proprie bandiere su Palazzo Bellevue. La cena con il sindaco Biancheri è stata un primo momento di confronto segnato dalla novità di vedere i due ex sfidanti alle elezioni del 2019 seduti fianco a fianco allo stesso tavolo».

Lei vede una potenziale spaccatura nel centrodestra? «In realtà no, ma partiamo da un assunto tutto sanremese. Parte del centrodestra uscito dall’esperienza del sindaco Maurizio Zoccarato da quasi dieci anni sostiene l’amministrazione Biancheri. La sostiene con maggior forza ora che il Partito Democratico è formalmente uscito dalla coalizione del sindaco».

«Questo si è visto in maniera eclatante nel 2019, quando nella stessa giornata delle elezioni europee un’importante percentuale dell’elettorato di centrodestra ha votato contemporaneamente Biancheri alle comunali e il proprio partito politico di riferimento alle europee. Ragionando su scala regionale, il centrodestra composto dai tre partiti tradizionali Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia amministra varie località liguri appoggiando progetti a trazione civica. Il più importante ha visto la riconferma al primo turno a Genova del sindaco Bucci. Anche a Imperia il sindaco Claudio Scajola, dopo aver sconfitto il blocco di centrodestra alle scorse elezioni, ha ritrovato l’appoggio incondizionato dei partiti nell’elezione di due anni fa a presidente della Provincia. Adesso Scajola si appresta a ricandidarsi nuovamente da civico senza bandiere di sorta al seguito. Per il caso Imperia penso che la sintesi valga più della prosa».

Quale visione ha Tommasini? «Il mio lavoro mi ha portato all’estero e con senso di responsabilità ho lasciato ogni incarico politico. Ciò non toglie che da cittadino di Sanremo che ha concorso alla carica di sindaco, guidando un progetto forte per contenuti e sostegno ricevuto, non possa dare consigli in maniera disinteressata o partecipare a tavoli di lavoro imprenditoriali come quello di Sanremo On».

«Credo che a Sanremo ci sia bisogno di una visione alternativa a quella proposta dai partiti tradizionali. Se qualcuno vuole tornare ad amministrazioni di centrodestra dove contano solo le bandiere e gli ordini di partito, allora non ci siamo. Ritengo che il centrodestra debba dialogare con diverse sensibilità e sfumare alcuni profili identitari. Ne sono pienamente convinto e mi impegnerò affinché questo avvenga. Anche se non ho mai preso una tessera di partito ho a cuore il centrodestra che ritengo essere la mia casa politica. Non mi sento in contraddizione con me stesso nell’affermare che per il bene di Sanremo e del centrodestra sia opportuno che i partiti si impegnino nel ricercare una sintesi intorno a una figura civica, un uomo o una donna, che abbia le qualità per federare sensibilità diverse e formare una squadra di alto profilo, all’altezza delle prossime sfide che attendono la città. Io sono nato da un progetto civico e tale profilo viene mantenuto. Da parte mia non c’è mai stata ambiguità e chi mi conosce sa bene che io ho una sola parola».