La vicinanza

Ventimiglia, l’appello del vescovo Suetta ai nonni del piccolo Ryan: «Pentitevi»

Il monsignore ha offerto la santa messa dell'Epifania al bambino percosso lo scorso 19 dicembre e ricoverato al Gaslini di Genova: «Oggi preghiamo per te»

Ventimiglia. «Il contrasto tra la luce e le tenebre, abbiamo ascoltato queste parole, che il buio sovrasta la terra, nebbia fitta avvolge le nazioni; molte volte anche noi abbiamo questa faticosa sensazione sia su larga scala, sia se pensiamo alla nostra realtà. Proprio in questi ultimi tempi, il nostro territorio e la città di Ventimiglia sono stati segnati da fatti dolorosi che la cronaca ci ha riportato. Oggi pensiamo al piccolo Ryan, vittima di un fatto molto grave e doloroso e vogliamo pregare per lui. Da una parte ci sono le tenebre che sembrano invadere e soffocare il nostro cuore, ma dall’altra parte c’è la luce gioiosa di Dio che è venuta a portarci la speranza e ad aprirci al dono della vita vera e piena». Sono queste le parole pronunciate nell’omelia dal vescovo Antonio Suetta in merito alla vicenda del bambino di sei anni brutalmente percosso lo scorso 19 dicembre per cui sono indagati la nonna e il suo compagno, al quale ha offerto la santa messa dell’Epifania, nella cattedrale di Ventimiglia.

Da oltre 15 giorni il bambino si trova ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Gaslini di Genova con fratture alle vertebre, alle costole, un polmone perforato e danni alla milza e nei giorni scorsi è scattata una raccolta fondi, alla quale ha aderito anche la diocesi, per sostenere le numerose spese che la famiglia sta affrontando.

«É un fatto molto doloroso e brutto, ma siamo contenti di conoscere la positiva evoluzione delle sue condizioni di salute, preghiamo per lui perché il Signore gli doni una pronta e piena guarigione e possa tornare alla sua vita spensierata e preghiamo anche per la sua famiglia perché il Signore li consoli in questo momento di grande sofferenza e doni loro coraggio e forza per sostenere il loro piccolo in questo cammino di ripresa, a loro va la nostra solidarietà e vicinanza – ha dichiarato Suetta all’apertura delle celebrazioni – . La prima risposta che abbiamo voluto dare è di preghiera, di vicinanza e di incoraggiamento alla famiglia, aiutandola anche nella scelta molto bella che hanno fatto di rimanere costantemente vicini al loro bambino. É un’occasione triste, ma opportuna, per ribadire il doveroso e assoluto rispetto che tutti, il mondo degli adulti in particolare, devono all’infanzia, perché l’infanzia è di per sé una condizione fragile e precaria, che talvolta può anche diventare ulteriormente fragile a seconda di condizioni concrete di vita, ma al di là di quello, il bambino è proprio un’immagine della fragilità, della debolezza e soprattutto una grande speranza e prospettiva di futuro che va coltivata con rispetto, affetto e con tutto l’impegno».

«Ai genitori va tutta la mia solidarietà e apprezzamento per il loro coraggio – ha affermato Suetta, che ha rivolto anche dure parole ai nonni del bambino – . Ai nonni voglio dire di pentirsi e di riconoscere con umiltà la grave azione compiuta e di fare in modo, per quanto è possibile, di restituire a questo bambino tutto l’affetto e tutto il rispetto di cui, purtroppo, il grave gesto lo ha privato».

Il vescovo ha anche inviato un messaggio direttamente al piccolo ventimigliese: «É un bambino forte, coraggioso e buono, un po’ sfortunato in questa vicenda. Carissimo Ryan, io ti auguro di ristabilirti prontamente e pienamente e di tornare al calore pieno della tua famiglia, alla gioia della tua età e agli impegni della scuola, degli amici, della vita bella che ti auguriamo e che sicuramente sarà piena di gioia, serenità e di buon cammino, Ti aspetto volentieri insieme alla tua famiglia quando tornerai a Ventimiglia per conoscerti e abbracciarti. Ti sono vicino e ti siamo tutti vicini, oggi preghiamo per te».

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