Ventimiglia, appello congiunto al presidente Toti e al vice ministro Rixi per la situazione in città

15 gennaio 2023 | 11:16
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Ventimiglia, appello congiunto al presidente Toti e al vice ministro Rixi per la situazione in città

«Ci rivolgiamo a voi con disperazione, sgomento, amarezza e tristezza»

Ventimiglia. Appello congiunto di Confcommercio, Confesercenti, Comitato Centro cittadino e Comitato San Secondo di Ventimiglia al presidente della regione Giovanni Toti e al vice Ministro Rixi.

«La città di Ventimiglia territorio di confine, da molti anni sta subendo un immenso disagio a fronte dei costanti flussi migratori verso la vicina Francia ed il nord Europa. Il nostro territorio è una tappa obbligata, un punto di frontiera , spesso diventato un vero tappo. In particolare ci riferiamo ad un fiume di donne e bambini, di diverse nazionalità e diverse religioni, che transitano in città senza poter ricevere nessuna assistenza umanitaria, sociale.

Vengono accolti solo dalle organizzazioni del volontariato che provvedono in parte, in base alle loro forze, a fornire un primo pasto caldo e le informazioni di base. Il resto della sosta in città si svolge per strada, nel fiume, nei giardini, nei binari della stazione, ovunque trovano un antro. Un fenomeno con persone disagiate, malate, famiglie con bambini, costrette a “vivere“ per giorni nelle nostre strade, in pieno centro, soddisfando i loro bisogni umani ovunque sia possibile.

A questo si aggiungono risse quotidiane, a causa di abuso di alcool, di atti di violenza. L’importante lavoro delle forze dell’ordine, non puo’ bastare a fermare questo “fiume” di degrado sociale e umanitario. La nostra città è ormai protagonista negativa di una quotidiana cronaca nera sulle primenpagine con un immagine di degrado, di povertà, di abbandono. Ventimiglia è ormai una meta turistica e commerciale da evitare, da starci lontano, dove
non passare una vacanza, dove non è consigliabile fare acquisti , dove è complicato parcheggiare una macchina in sicurezza, dove la gente ha paura sia di giorno che di notte, con una stazione internazionale invasa di disperati. A tutto questo corrisponde un conseguente calo dell’economia locale basata sul turismo e il commercio. Oggi la comunità è stanca, stufa, delusa e amareggiata, sente un forte abbandono da parte delle istituzioni preposte, dallo Stato.

Ci rivolgiamo a voi con disperazione, sgomento, amarezza e tristezza, non vogliamo arrenderci, cedere al degrado, all’odio razziale, alla criminalità organizzata. Chiediamo al Governo un sostegno economico per la città, una campagna nazionale di promozione turistica, sul modello Ischia. Vi chiediamo di trovare una soluzione sotto il profilo umanitario, affinché le persone che sostano in città possano avere una prima assistenza, possano non finire nel degrado. Certi di un buon accoglimento della presente, restiamo a disposizione ed in attesa di una cortese riscontro».