Troppo freddo, gli studenti del Montale di Bordighera non entrano a scuola

30 gennaio 2023 | 08:59
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«E’ già tanto se arriviamo a 10 gradi nei corridoi e 13 nelle aule, ma alcune sono anche più fredde»

Bordighera. Cinque gradi fuori, pochi di più dentro. Troppo pochi per ascoltare seduti le lezioni. E’ questo il motivo per cui oggi gli studenti dell’istituto Montale di Bordighera hanno deciso di manifestare, non entrando a scuola, disertando quelle aule dove sono costretti a indossare maglie termiche, giubbotti e pure coperte, per non morire di freddo.

«In inverno si gela – dicono – E’ già tanto se arriviamo a 10 gradi nei corridoi e 13 nelle aule, ma alcune sono anche più fredde. E’ una situazione che va avanti da anni, ma nel biennio del lockdown causato dalla pandemia da Covid-19, avendo fatto lezioni da remoto, la Provincia si è dimenticata di noi, e quest’anno la situazione si è ripresentata».

Poco più di 300 gli studenti dell’istituto di via Cagliari, a Bordighera. Ad entrare in classe, stamani, solo poche decine spinte dall’obbligo di dover presenziare per verifiche di recupero non procrastinabili. Tutti gli altri sono rimasti fuori: «Torniamo a casa, al caldo – dicono – Perché qui fa davvero troppo freddo».

«In palestra si congela – spiegano i ragazzi – Se ci fosse dell’acqua ghiaccerebbe». In aula, molti di loro entrano con borse dell’acqua calda elettriche da mettere sotto i giubbotti. Altri portano le coperte, ma spesso i professori dicono loro di metterle via. Così restano stretti nei loro giubbotti per non aver freddo.

«Abbiamo parlato con la preside – spiegano i ragazzi – Abbiamo mandato mail alla Provincia chiedendo di anticipare l’accensione del riscaldamento. Ma non basta, la scuola è grande e non si scalda. Il lunedì, poi, fa ancora più freddo perché i termosifoni restano spenti per tutto il weekend». «Alle mail la Provincia ha risposto che faranno dei lavori nell’estate del 2023 – concludono i giovani – E che per ora dobbiamo resistere».  Ma con le temperature più rigide delle ultime settimane, resistere non è l’alternativa: e così gli studenti disertano le lezioni per protesta.