Porto Vecchio, affidato l’incarico per il ricorso al Consiglio di Stato
Obiettivo della giunta Biancheri ottenere una sospensiva della sentenza del Tar Liguria e affidare i lavori in attesa del giudizio di merito
Sanremo. E’ stato assegnato all’avvocato Riccardo Maoli di Genova l’incarico per la predisposizione del ricorso urgente al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Liguria che ha annullato la procedura di project financing per la riqualificazione straordinaria del Porto Vecchio di Sanremo.
Il legale genovese, esperto di contenzioso amministrativo, già in passato avvocato per l’amministrazione comunale in altre cause al Tar, avrà il delicato compito di difendere il Comune chiedendo, in prima istanza, la “sospensiva” degli effetti della pronuncia datata 19 gennaio 2022, le cui motivazioni sono state rese note solo il 3 gennaio scorso. L’obiettivo della giunta Biancheri è riuscire a ottenere entro 20 giorni il provvedimento di sospensiva richiesto, necessario per assegnare i lavori del restyling all’esito del bando in corso (scadenza 30 gennaio), anche se solo in via temporanea, in attesa del giudizio di merito che il Consiglio di Stato dovrà rendere con tempistiche difficili da prevedere, ammesso e non concesso, vista l’incertezza che aleggia sull’intera procedura, che non vengano slittati i termini di scadenza della gara d’appalto per favorire la partecipazione di più soggetti interessati.
L’incarico all’avvocato Maoli – al quale la giunta comunale potrebbe affiancare altri specialisti da qui ai prossimi giorni – è stato affidato a fronte di un preventivo di 16 mila euro. Ricorso parallelo al Consiglio di Stato, rispetto a quello del Comune, è stato presentato anche dalla Porto di Sanremo srl (Portosole Cnis) per il tramite dello studio Bettini-Formigaro-Pericu. Il Tar Liguria aveva giudicato la procedura seguita dall’amministrazione Biancheri sul caso Porto Vecchio “irrituale e sviata” essendo stato ammesso “solo l’autore (Porto di San Remo srl, ndr) della prescelta idea progettuale urbanistico-architettonica ad un dialogo tête-à-tête per tramutare la proposta iniziale – macroscopicamente non conforme all’interesse pubblico sotto i profili dei rischi dell’intervento e dell’immenso guadagno del solo imprenditore – in una congrua proposta di project, sovrapponendo indebitamente i ruoli dell’Amministrazione e del proponente e, per altro verso, negando incomprensibilmente una pari opportunità di rinnovamento agli altri competitors”.
“Tenuto conto delle peculiarità del caso di specie ed in considerazione dell’importanza strategica dell’opera, il Collegio ritiene opportuno modulare gli effetti dell’annullamento degli atti impugnati, contemperando l’esigenza di salvare l’attività sino ad oggi svolta nel corso dell’iter procedimentale (in cui, come si è visto, i ruoli di proponente e di concedente si sono irritualmente sovrapposti) con quella di eliminare l’indebito vantaggio concorrenziale attribuito a Porto di Sanremo s.r.l.
Pertanto, il Comune potrà ribandire la procedura aperta per l’affidamento in concessione dell’intervento di riqualificazione dell’area del “Porto Vecchio”, tramite project financing ad iniziativa pubblica, ai sensi dell’art. 183, commi 1-14, del d.lgs. n. 50/2016, ponendo a base di gara lo stesso progetto di fattibilità di cui è causa, ma senza il diritto di prelazione in favore di Porto di Sanremo s.r.l., ristabilendo così la parità di trattamento illegittimamente conculcata“.