Polis scalda i motori in vista delle prossime amministrative: ecco tutti gli interventi dei protagonisti
una serata ricca di interventi, considerazioni politiche e scelte importanti per il futuro del movimento politico di Claudio Scajola
Imperia. E’ stata un’assemblea molto partecipata quella di “Polis”, movimento politico che fa capo a Claudio Scajola, che si è svolta ieri sera nella biblioteca civica Lagorio.
Un momento non solo per incontrarsi nuovamente con cittadini e sostenitori ma anche per fare il punto con il passaggio di consegne tra Luigi Sappa ed Andrea Landolfi.
L’ex sindaco del capoluogo ha ricordato nel suo intervento la nascita di Polis, delle sue idee politiche e la scelta di Scajola come leader “il primo dicembre del 2018 ci fu la prima assemblea generale per la costituzione degli organi direttivi e statutari; però l’ide di Polis nasce prima, nel 2017, quando molti degli imperiesi qui presenti decidono che sia necessario individuare chi migliore amministratore del momento possa risolvere le sorti della città di Imperia, era un periodo di crisi a livello nazionale, il concetto di comunità si era frantumato, a Imperia c’era una politica del sospetto, più volte abbiamo usato il termine “damnatio memoriae” perché si voleva cancellare quello che di buono era stato fatto negli anni precedenti… … e dopo il periodo di stagnazione, di rassegnazione quasi, di immobilismo inconcludente, bisognava reagire… …e gli imperiesi che volevano reagire a questa situazione, gli imperiesi non rassegnati, chiesero a chi in quel momento meglio di tutti poteva identificare e di interpretare il concetto di comunità e dar vita a un progetto per rilanciare insieme Imperia e chi lo poteva fare per propria virtù, per formazione culturale, per dirittura morale, autorevolezza amministrativa e passione politica; si chiese a Claudio Scajola di candidarsi sindaco”.
Anche Andrea Landolfi ha ricorda nel suo intervento la vittoria alle ultime elezioni “Il 26 giugno abbiamo avuto un risultato strepitoso e dietro questo progetto, nato spontaneamente nel 2018, si sono radunate tante persone così si è detto che non possiamo disperdere questa energia… … quindi si è dato vita a Polis che l’insieme di tutte quelle persone che hanno contribuito a rendere possibile il risanamento e la ricostruzione di Imperia; la mission di polis è essere il cardine tra chi amministra la città e i cittadini perché l’uno non può fare a meno dell’altro perché i cittadini hanno bisogno di chi li amministra e chi amministra ha bisogno dei cittadini che li portino a conoscenza dei problemi delle difficoltà e di quello di cui la città ha bisogno”.
In seguito si è tenuto l’intervento del sindaco e presidente della provincia che ha ricordato le cose fatte dall’amministrazione, l’impegno per risollevare la città e rilanciarla nel futuro; ha quindi confermato la propria ricandidatura per le prossime elezioni ribadendo tuttavia la propria preferenza per l’assenza dei simboli di partito “Io prediligo le persone alle sigle. Nel tema specifico di Imperia, la popolazione mi ha scelto come sindaco, all’opposizione mi sono trovato due destre diverse, due sinistre. Ora credo che sia giusto proseguire con questa primazia dei problemi della gente, non di sigle. Non capisco questa frenesia: se metto la maglia dell’Argentina, non devo credere di essere messi perché la possono comprare anche mercatino, ma di Messi ce n’è uno solo. Con la stessa logica non capisco chi crede di poter riflettere sulle elezioni comunali una politica nazionale. Nei confronti della Meloni ho pieno rispetto e ritengo che governare oggi sia difficile, è una persona senza condizionamenti e mi piace che cambi posizione quando coglie che c’è necessità di cambiare. A Imperia c’è una amministrazione civica, perché bisogna pensare che ci siano delle sigle. Continuo a dire: aperto a tutti, contro nessuno e non posso dimenticare che nell’analisi del voto delle ultime elezioni ho raccolto i voti dei cittadini e non dei partiti e ho vinto le elezioni”.