Monaco, il Roca Team perde contro la Stella Rossa di Belgrado

Monaco. Senza scuse, senza attenuanti, pesante battuta d’arresto del Roca Team questa sera di fronte alla Stella Rossa di Belgrado.

Vogliosi di rivincita dopo il ko casalingo subito dal Real martedì, e caricati a mille dalla bolgia del Pionir i serbi hanno finito come hanno iniziato, dominando in lungo e in largo, correndo a velocità doppia, mettendoci il fisico, mettendoci il cuore e la testa. Il punteggio finale, 92 a 68, descrive solo in parte la storia di una partita che per assurdo non ha una cronaca da raccontare, perché tutto si riduce ad un monologo serbo col Roca Team spettatore a volte svagato e a volte troppo ansioso di recuperare, tanto da finire per avvitarsi su una sequenza di palle perse banali o di errori da sotto.

In realtà il Monaco inizia subendo la difesa della Stella Rossa, e non riuscendo in alcun modo a contenere l’attacco serbo, dove il centro ex Efes Petrusev ha svettato, assieme al sempiterno Nedovic e all’energico Mitrovic. Per tutto il match i monegaschi non hanno trovato il bandolo della matassa in difesa, sempre in ritardo e senza la dovuta intensità, e questa difficoltà difensiva si è riversata in attacco, balbettante e timido, dove il solo Mike James, 26 punti segnati in ogni maniera è riuscito in qualche modo a dare segni di vita e ad evitare che il passivo finale assumesse proporzioni bibliche. Della squadra dura e tosta di martedì non era rimasto niente, un cambio di identità in sole 48 ore che potrebbe lasciare sbigottiti e pieni di pensieri negativi, specialmente vedendo giocatori di esperienza e classe consolidate come Motiejunas sbagliare appoggi sotto canestro che non si sbagliano nemmeno al campetto.

Pochi, semplici numeri fotografano in maniera precisa ed impietosa la partita di questa sera: percentuale al tiro da due punti, 43.6% Monaco e 74,1% Stella Rossa ; da tre punti, 29,2% Monaco e 46,9% per i serbi; differenza tra assist e palle perse, – 2 Monaco e +16 Stella Rossa. Una debacle insomma, perché la squadra era vuota, spenta, incapace di mettere insieme tre possessi decenti sui due lati del campo, ed ha finito per avvitarsi su sé stessa, non sapendo più risalire la china.

Tutto questo due soli giorni dopo che la gara con l’Olympiacos ci aveva mostrato un Roca Team di ben altro spessore tecnico ed agonistico, e dopo che sembrava definitivamente acquisita un attitudine a giocare partite difficili e dure col giusto atteggiamento.

Prima di mettere in discussione queste certezze dobbiamo però fare una riflessione e introdurre un paragone per spiegare la ragione di un crollo di intensità così repentino. La riflessione è che stasera la squadra era alla quarta partita in sette giorni, e che domenica ci sarà un big match in campionato francese a casa dello Cholet: tutto questo incide, e si paga a caro prezzo, tutto insieme, quando si incappa nella classica serataccia da cui si esce con le ossa rotte.

Il paragone scontato è col mondo NBA, dove i ritmi sono simili e dove queste battute d’arresto sono a turno vissute da tutte le squadre : è normale che il meccanismo a volte si inceppi, anzi va detto che in NBA partite così diventano già nel terzo quarto un enorme garbage time, ovvero una sorta di allenamento svogliato, mentre in Eurolega si onora l’impegno fino alla fine.

Bisogna solamente resettare la brutta sconfitta, fare punto e a capo e ripartire di nuovo, sapendo che la prossima sarà ad Istanbul, sponda Fener, e bisogna andare decisi a fare la partita, e a vincerla. Solo così si può fare l’Eurolega, perché come dice il motto, ogni gara conta.

di Marco Ghisalberti
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