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Le vicende degli ebrei di Sanremo nel racconto dello storico Andrea Gandolfo

27 gennaio 2023 | 08:56
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Le vicende degli ebrei di Sanremo nel racconto dello storico Andrea Gandolfo

La storia della comunità ebraica matuziana nel periodo dell’occupazione nazista in città

Sanremo. In occasione delle celebrazioni del “Giorno della Memoria” lo storico locale Andrea Gandolfo espone un interessante spaccato di storia locale concernente le vicende degli ebrei di Sanremo durante la seconda guerra mondiale: una breve trattazione delle vicende della comunità ebraica matuziana nel periodo dell’occupazione nazista della città.

«Nell’autunno del 1943 a Sanremo cominciarono i primi arresti di cittadini ebrei da parte delle Ss. Già all’inizio del 1940 il governo tedesco aveva creato una fitta rete informativa, il cui scopo principale non era tanto quello di individuare e seguire gli spostamenti di famiglie ebraiche in fuga dalla Germania, quanto di organizzare un moderno ed efficiente sistema spionistico internazionale in grado di seguire più da vicino le mosse di quegli alleati sulla cui fedeltà non si poteva fare eccessivo affidamento.

Anche in provincia di Imperia il Partito nazionalsocialista aveva aperto due uffici nella primavera del 1940, i quali, sotto la generica copertura di “Auslands-Organisation” (Uffici per l’organizzazione straniera), tenevano sotto stretto controllo l’intero territorio provinciale. C’è anche da registrare il fatto che, tra il 1938 e il 1940, alcuni pescatori di Sanremo, Bordighera e Ventimiglia avevano trasportato clandestinamente in Costa Azzurra decine di ebrei per salvarli dalle conseguenze della legislazione antisemita varata dal regime fascista nel 1938.

Durante la guerra alcuni ebrei trovarono ospitalità presso alcune famiglie sanremesi, come quella del farmacista Alessandro Zitomirski e di sua figlia Rachele, che si nascose nel 1944 in un casolare di Verezzo, o la famiglia Samà, che fu accolta nell’abitazione di Giannino Rodi. Dall’elenco dei contributi erogati dai membri della sezione sanremese della Comunità israelitica di Genova, compilato nel 1938 a cura del delegato responsabile Giuseppe Diena, risulta come i due maggiori contribuenti della sezione siano stati il famoso scienziato russo Voronoff, che risiedeva a Grimaldi di Ventimiglia, e Alessandro Levi di Sanremo, i quali, versando notevoli somme di denaro, permisero di finanziare la fuga clandestina a parecchi correligionari, che erano riusciti a espatriare fuggendo attraverso i valichi di confine del comprensorio intemelio. Alla vigilia dell’occupazione tedesca sembra si trovassero in Riviera circa centotrenta ebrei.

A rafforzare la presenza ebraica, che dal 1942 si manteneva stabilmente attorno alle settanta unità, avevano contribuito sia i rimpatri dei connazionali dalla Francia avvenuti nella primavera del 1943 sia, poco prima dell’8 settembre, l’arrivo di alcune famiglie dalla vicina Costa Azzurra. Nella notte tra il 25 e il 26 novembre 1943 un gruppo di Ss procedette all’arresto, presso le loro abitazioni sanremesi, di Donato Colombo e della moglie Emma Ottolenghi, di Edwige Norzi e del fratello Guido con la figlia Anna Luciana, di Benvenuta Perla De Benedetti con il marito Alessandro Levi, di Federico Levy insieme alla moglie Gemma Pugliese e alla figlia Brunilde, di Ines Pacifici e del marito Lodovico Orvieto, di Bohor Jerusalmi, di Irma Neufeld, di Giulio Osimo, di Ugo ed Eugenio Kahnemann, di Vittorio Ottolenghi e di Vittorina Segre.

Tra gli arrestati la persona più nota era forse Giulio Osimo, che era stato vicesegretario generale del Comune fino al dicembre del 1938, quando era stato “collocato a riposo” a causa della sua appartenenza alla “razza ebraica”. I cugini Eugenio e Ugo Kahnemann, dopo essere stati rinchiusi nel carcere di Marassi insieme agli altri fermati, grazie alla complicità di un agente di custodia, riuscirono ad evadere e ritornare a Sanremo, salvandosi così dalla deportazione.

Il 3 dicembre 1943 fu arrestato a Sanremo Edwin Lumbroso. Il 6 gennaio 1944 cadde nella rete dei nazisti Emma Foà, mentre il 15 febbraio le Ss avrebbero catturato, sempre a Sanremo, Sara Franco. Il 20 marzo 1944 le Ss procedettero all’arresto di Tullio Pescarolo. Il successivo 7 aprile alcuni militari delle Ss di Imperia fermarono in città un altro gruppo di ebrei, formato da Elena Abraham, Emma Camerini, Natalia Camerini, Raffaele Camerini e Ida Grassetti. Pochi giorni dopo alcuni militi della Guardia nazionale repubblicana procedettero all’arresto di Francesco Kahnemann, che, dopo essere rimasto per cinque mesi nelle carceri di Santa Tecla, venne inspiegabilmente rilasciato, per rientrare nella sua città natale il 25 aprile 1945. Il 29 novembre 1944 fu arrestato, a Coldirodi, Desiderio Stern.

In data imprecisata vennero fermati, sempre a Sanremo, gli ebrei Maria Alhadeff, Alberto Benun, Isacco Benun, Nissim Benun, Rahamin Benun e Luigi Camerini. Maria Alhadeff sarebbe deceduta poco dopo l’arresto presso l’ospedale di Imperia, dove era stata ricoverata per un malore. Nello stesso lasso di tempo le Ss arrestarono anche, con la collaborazione dei militi della Guardia nazionale repubblicana, agli ordini del commissario Giuseppe Gargani, quarantatré militari italiani, che furono deportati in vari campi di concentramento in Germania, tra i quali Dächau, Flossenbürg e Neuengamme.

Dei trentaquattro ebrei arrestati a Sanremo tra il novembre 1943 e il novembre dell’anno successivo, ben ventinove vennero deportati nei Lager nazisti, in particolare in quello di Auschwitz. Dai campi di sterminio, dopo la fine della guerra, soltanto uno di loro avrebbe fatto rientro in patria. Anche la comunità ebraica di Sanremo, dunque, in rapporto alla sua esiguità, avrebbe contribuito con un alto numero di vittime al sacrificio degli ebrei italiani nell’ultimo conflitto mondiale».