Inaugurati i murales della scuola di Taggia per ricordare i cinque diritti fondamentali dei bambini

Taggia. Cerimonia di inaugurazione questo pomeriggio alla scuola elementare G.B. Soleri di Taggia, per cinque nuovi murales realizzati dagli studenti, con l’obiettivo di ricordare i diritti dei bambini.

Il progetto, che fa parte di un PON è stato inaugurato oggi alla presenza di tutti gli studenti del plesso, della dirigente scolastica, della vice preside Valeria Lanteri, del sindaco Mario Conio e delle autorità cittadine compreso il sindaco del consiglio dei ragazzi. Un momento di particolare importanza per ricordare i cinque diritti fondamentali ricordati dai bambini nei loro disegni: diritto al nome, all’identità, al gioco, all’istruzione, alla famiglia e alla partecipazione.

«L’elemento di pregio è che i murales sono stati realizzati dai bambini anche come riqualificazione dei nostri spazi, come l’atrio che è la carta di identità di un luogo per capire quale sia il messaggio che come comunità educante vogliamo rivolgere a chi ne accede. Rappresentano valori che per noi a volte sono scontati su cui tutti i bambini sono invitati a riflettere affinché non vengano mai meno. L’anno scorso i nostri bambini hanno toccato con mano, ospitando i loro compagni ucraini, come non tutti i diritti dell’infanzia siano sempre tutelati» ha commentato la dirigente scolastica.

«Tra i partecipanti che hanno realizzato i murales a giugno c’erano anche i bambini ucraini. Sono state le classi quarte e quinte dello scorso anno, circa un centinaio di bambini, a decidere e dibattere su quali fossero i diritti che volevano rappresentare. Si è arrivati a concordare quali e alla fine sono stati scelti i bozzetti proposti dai bambini» ha commentato la vice preside.

Presente anche il sindaco Mario Conio che ha ricordato quanto sia importante la vicinanza ai bambini e quanto da loro si possa apprendere. I murales sono visibili sulle pareti della scuola e rappresentano quanto i bambini hanno maggiormente sentito, nella bellezza della loro spontaneità ricordandoci quanto diceva Pablo Picasso: «Mi ci è voluta una vita intera per imparare a dipingere come un bambino».