Imperia, si è insediato il nuovo prefetto. Massima attenzione alla situazione migranti e alle infiltrazioni mafiose
Valerio Massimo Romeo, 59 anni: «Imperia è una città bellissima»
Imperia. Si è insediato stamane nel palazzo della prefettura di Imperia, Valerio Massimo Romeo, nominato prefetto di Imperia dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Originario di Cassano allo Jonio (Cosenza), 59 anni, Romeo è laureato in Giurisprudenza e ha una esperienza trentennale nella pubblica amministrazione.
Dopo aver incontrato il sindaco e presidente della Provincia di Imperia, Claudio Scajola, e il questore di Imperia Giuseppe Felice Peritore, il nuovo prefetto ha voluto incontrare anche i rappresentanti della stampa locale, in primis per rivolgere, attraverso i media, un saluto all’intera popolazione della provincia. «Vengo da Genova – ha detto – Dove ho svolto le funzioni di vicario per tre anni e sei mesi, oltre a quelle di presidente della commissione profughi richiedenti asilo dell’intera Liguria. Nel corso della mia carriera ho prestato servizio in cinque sedi. La prima è stata a Pistoia, come capo di Gabinetto. Poi capo di gabinetto alla prefettura di Massa, poi vicario a Pisa, poi a Genova e ora prefetto a Imperia».
Immigrazione a Ventimiglia. «La questione di Ventimiglia è molto complessa – ha affermato Romeo – Quello che posso rilevare dall’osservatorio di presidente della commissione richiedenti asilo è che le richieste di asilo provenienti da cittadini stranieri che stanziano a Ventimiglia non sono molte, il ché fa pensare a quella che poi è sostanzialmente la realtà: cioè che gli stranieri presenti a Ventimiglia vogliono attraversare il confine, altrimenti avrebbero richiesto asilo alla mia commissione». Soluzioni in tasca, ovviamente, non ce ne sono, vista anche la complessità della situazione nella città di confine, trasformata in un imbuto da oltre sei anni, da quando, cioè, la Francia ha chiuso loro le frontiere. «Dire come voglio affrontare ora il problema mi sembra un po’ prematuro – dichiara il prefetto -. Certamente è una questione sulla quale porrò la massima attenzione, d’intesa anche con il ministero dell’Interno per vedere di ricercare insieme diversi approcci al problema, che è talmente complesso che non investe solamente il territorio di Ventimiglia ma è una questione che va affrontata anche in un quadro di rapporti di carattere internazionale. Certo, il mio obiettivo prioritario è quello di dare una attenzione particolare agli abitanti di Ventimiglia, per me questo è importante e prioritario: tutelare la tranquillità e la sicurezza degli abitanti di Ventimiglia».
Prematuro anche parlare di un centro di accoglienza a Ventimiglia: «I problemi complessi hanno bisogno di soluzioni approfondite, valutate attentamente, e quindi su questo io non posso fare altro che riservarmi, dopo aver ascoltato chi ha lavorato sul campo, mi riferisco principalmente alle forze dell’ordine, alla polizia di frontiera».
Mafia. «Una questione di cui ero a conoscenza, perché conosco i commissari che sono stati a Bordighera e Ventimiglia, entrambi i Comuni sciolti per mafia – ha detto il nuovo prefetto in merito alla presenza della ‘ndrangheta nel Ponente Ligure -. Nel corso della mia carriera ho lavorato sull’accesso ispettivo per l’antimafia e su questo ci sarà massima attenzione. Ritengo che sia necessario avere un quadro costante di aggiornamento su chi giunge nei Comuni maggiormente attenzionati, avere dei profili sulle persone o sul alcuni soggetti che aprono attività o entrano a far parte nei una comunità o entrano in contatto con soggetti attenzionati dalle forze dell’ordine. E’ comunque una questione di cui ho già parlato col questore e che sarà oggetto di attenzione particolare, ma più che altro di un monitoraggio costante, perché le infiltrazioni mafiose si possono arginare con i provvedimenti che la legge demanda al prefetto, quali l’accesso ai cantieri e l’interdittiva antimafia, quando vi è un monitoraggio sui diversi profili e fenomeni, che talvolta appaiono anche nuovi, mai accaduti che le forze dell’ordine rilevano nel centro di una certa città e vanno approfonditi sotto il profilo investigativo antimafia. Ciò significa, che in questa azione di monitoraggio se ci dovessimo accorgere di situazioni tali da far pensare, che possono esserci delle infiltrazioni, allora bisogna agire senza se e senza ma».
Liguria. «Adoro la Liguria – ha rivelato Valerio Massimo Romeo – Mi sono innamorato di Genova, lavorandoci. Sono stato in viaggio in tutta la Liguria e Imperia è una città bellissima. Dal punto di vista naturalistico, come località di mare, credo che questa città non sia seconda a nessuna in Italia. E’ un territorio stupendo». Amante della musica, il prefetto ha svelato di essere un appassionato del genovese Fabrizio De Andrè: una passione, questa, che lo ha fatto innamorare ancor di più della città in cui ha ricoperto il ruolo di vicario in Prefettura.
Imperia. «Stamattina ho avuto il piacere di incontrare il sindaco Scajola, è stato un incontro molto cordiale – ha detto Romeo -. C’è stato tra di noi scambio non solo di saluto, ma anche di reciproca collaborazione nel comune intento di applicare il principio costituzionale della leale collaborazione tra stato ed enti locali. Questo è l’animo con cui mi accingo a fare il prefetto: pormi in uno spirito di totale servizio e disponibilità in un’ottica di sinergia istituzionale per il benessere della comunità».