Giornata della memoria, più di 800 gli imperiesi deportati nei campi di concentramento

27 gennaio 2023 | 07:03
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Giovanni Rainisio: «Credo che la vicenda della Shoah testimonia le cose più tremende che l’umanità abbia passato. È stato il sonno della ragione che è mancato e si è creato nella nostra civile Europa»

Imperia. La storia della dianese di Maria Musso e del suo diario ritrovato che è diventato una preziosissima testimonianza ma anche quella dei fratelli imperiesi, Nicola ed Enrico Serra e il campo di concentramento a Vallecrosia. Sono solo alcune testimonianze delle storie degli imperiesi che sono stati deportati nei campi di concentramento.

«Purtroppo gli imperiesi deportati nei campi di concentramento tra i militari e i civili e politici sono stati più di 800 e molti nono sono più ritornati. La gran parte- spiega Giovanni Rainisio, presidente dell’Istituto storico della Resistenza- sono militari ma ci sono moltissimi civili ed oppositori del regime, politici e molti ebrei. Oltre ad 800 deportati abbiamo avuto anche nella nostra provincia il campo di Vallecrosia che era un campo di raccolta di tutti coloro che prendevano e li portavano a Fossoli e poi in Germania. Purtroppo abbiamo avuto questo campo che non esiste più perché è stato distrutto e al suo posto è nata una scuola».

«Noi- prosegue Rainisio- tendenzialmente cerchiamo di coinvolgere tutte le istituzioni nel giorno della memoria perché è importante prima di tutto ricordare perché ricordare e conoscere significa capire che cosa è stato la Shoah. Credo che la vicenda della Shoah testimonia le cose più tremende che l’umanità abbia passato. È stato il sonno della ragione che è mancato e si è creato nella nostra civile Europa nella quale uno Stato interno in modo razionale e scientifico ha tentato di eliminare un popolo dall’umanità. Un dramma terribile del ‘900 bisogna testimoniarlo per capire oggi che cosa bisogna fare e ci vogliamo rivolgere soprattutto ai giovani perché possano non dimenticare e capire come è possibile che in un paese civile come l’Europa in quegli anni e come è adesso si possano trovare situazioni drammatiche e terribili, bisogna tenere alti i valori della democrazia e libertà, i valori dell’umanità e tolleranza di modo che questi terribili fatti non si ripetano più».