Ventimiglia. «A questo punto, dopo che il carrozzone mediatico irresponsabilmente alimentato da più parti ha condotto ieri alla vile aggressione del mio assistito nel centro di Ventimiglia (episodio per il quale verrà sporta apposita denuncia-querela), diventa necessario rilasciare la prima dichiarazione. La realtà è ben più complessa di quella sinora riportata, tanto è vero che le indagini sono tuttora in corso e potrebbero anche riservare delle sorprese. Chi è giunto a conclusioni affrettate o, peggio, ha apostrofato il mio assistito con epiteti offensivi, dunque, potrebbe doversi ricredere». A parlare, per la prima volta, è l’avvocato Maria Spinosi, legale di G.C., 75 anni, il nonno acquisito (compagno della nonna paterna) del bimbo di sei anni ridotto in fin di vita da un brutale pestaggio, avvenuto il 19 dicembre scorso, per il quale sono indagati l’uomo e la compagna.
«Le condizioni psicofisiche del mio cliente sono l’unica ragione che mi ha spinto a parlare. Chiedo, rispettosamente, a tutti di sospendere il giudizio e di attendere la conclusione delle indagini», conclude l’avvocato.
Secondo quanto ricostruito, il 75enne sarebbe stato aggredito verbalmente mentre si trovava in coda per entrare alle Poste, davanti al comune. Qualcuno lo avrebbe anche spintonato, dandogli del “mostro”.