Giustizia amministrativa

Sentenza pilota sul 5G, Comune di San Bartolomeo perde al Tar

Iliad Italia Spa si era vista negare l'autorizzazione all'installazione di un'antenna in via Ca de Mai

Castel d'Appio antenne

San Bartolomeo al Mare. Potrebbe rappresentare una sentenza pilota, la prima nel suo genere in provincia di Imperia, utile alla decisione delle altre cause aperte dai comitati imperiesi che si oppongono alle nuove antenne 5G, quella pronunciata nei giorni scorsi dalla sezione seconda del Tar Liguria rispetto al ricorso presentato dalla società Iliad Italia spa nei confronti del Comune di San Bartolomeo che si opponeva alla domanda di autorizzazione all’installazione di una stazione radio base in via Ca de Mai.

Per il Comune, difeso dall’avvocato Matteo Borello del foro di Genova, “… l’intervento proposto ricade interamente in zona ZI- Zone interdette all’installazione di nuovi impianti, disciplinate dall’articolo 18 del piano comunale di adeguamento e organizzazione degli impianti di radiocomunicazione”. Motivo ritenuto più che sufficiente per argomentare le ragioni del municipio ma che il Tar Liguria ha smontato in punto di diritto. “Al riguardo può farsi riferimento alla pronuncia 307/2003 della corte costituzionale, che ritenne legittima una legge regionale che aveva imposto il divieto di installazione di sistemi radianti relativi agli impianti di emittenza radiotelevisiva e di stazioni radio base per telefonia mobile su ospedali, case di cura e di riposo, scuole e asili nido; l’inibizione essendo riferita a specifici edifici, non eccede l’ambito di un criterio di localizzazione in negativo degli impianti”, – premettono i giudici amministrativi che proseguono nel dispositivo pronunciato ieri -. “Il sesto comma dell’articolo 38 d.l. 76/2020 ha sì riconosciuto il potere comunale di adottare un regolamento in materia di antenne per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, ma con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia”.

“Il potere regolamentare che la legge ha conferito ai comuni non può estendersi all’interdizione dell’installazione delle antenne per intere aree del territorio, dovendo piuttosto impegnarsi l’attività comunale a contemperare il profilo urbanistico e quello sanitario, sulla base di dati certi e correttamente elaborati. Nel caso in questione risulta che l’Amministrazione ha operato un mero riferimento alla disposizione introdotta (l’impugnato art. 18 del piano comunale di adeguamento ed organizzazione degli impianti di teleradiocomunicazione), e non ha allegato le ragioni per cui il sito in questione è stato ritenuto inidoneo ad accogliere lo strumento che l’interessata intenderebbe installare. Il semplice riferimento operato dal Comune alla norma impugnata configura la violazione di legge lamentata, in quanto l’amministrazione comunale non ha, a tenore della norma ricordata (art. 8 della legge 36/2001), il potere di inibire l’installazione delle antenne in intere zone del territorio, se non esaminando distintamente i singoli impianti e la loro distanza dai luoghi sensibili”, – conclude il Tar, condannando l’ente locale all’annullamento dell’atto impugnato -.

Il caso Sanremo. Sono almeno due i fronti aperti nella Città dei fiori da cittadini che si oppongono all’installazione di nuove antenne 5G sul territorio comunale. Il primo episodio riguarda una stazione in corso di costruzione in via Bonmoschetto, mentre l’altro è relativo a un altro ripetitore in fase di realizzazione nel quartiere di San Bartolomeo. Le ragioni dei comitati sono in parte state accolte dal Tar Liguria che ha ordinato nei mesi scorsi, per entrambi i casi, la sospensione dei lavori. Nel frattempo la giunta Biancheri è corsa ai ripari dando l’incarico per l’elaborazione di un piano antenne di cui Palazzo Bellevue è completamente sprovvisto. Ora la sentenza Iliad contro Comune di San Bartolomeo potrebbe rimettere tutto in discussione, visto la portata chiara e inequivocabile del giudizio di merito che ha sancito l’impossibilità di escludere intere zone dal perimetro di installazione degli impianti, le cui autorizzazioni, per essere negate, devono sottostare a valutazioni molto specifiche e puntuali, caso per caso.

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