Sanremo, il blogger @pranzoakonoha e Mime di Masterchef insieme per raccontare il Natale in Giappone

10 dicembre 2022 | 07:28
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Sanremo, il blogger @pranzoakonoha e Mime di Masterchef insieme per raccontare il Natale in Giappone

E si scopre che i piatti tradizionali natalizi nella cultura nipponica derivano da una pubblicità del Kentucky Fried Chicken

Sanremo-Giappone. Dopo l’8 dicembre il Natale si accende nella maggior parte delle case, dei borghi e delle piazze. Ma cosa succede oltreoceano? E’ particolare saperlo quando viene raccontato da un ragazzo di Sanremo, Sam Nazionale che ha una passione per il Giappone e la sua cucina, tanto da aver creato un blog con migliaia di follower @pranzoakonoha su Instagram.

Sam, da sanremese, come ci si prepara al Natale in Oriente? «Pensando al Giappone la nostra mente non può non dipingere le meravigliose vedute dei Sakura in fiore a primavera, l’ardente foliage autunnale o le Geisha che camminano con eleganza per stradine anguste baciate dalla neve. Esiste, però, anche un altro periodo magico che colora di tinte uniche la Terra del Sol Levante: il tempo del Natale. In Giappone la festività è arrivata con profonde differenze rispetto alla concezione occidentale, fortemente influenzata dalla sua origine cristiana, ma è ugualmente affascinante. Il Natale ha iniziato ad essere festeggiato nell’era Meiji (1868-1912) e nell’era Taisho (1912-1926), periodi di relativa apertura all’Occidente».

La notte del 24 dicembre per cui è già iniziato il countdown, nel Sol Levante non è legata alla religione ma è quasi paragonabile ad un San Valentino «Ciò che risulta particolarmente interessante è che la festività è dedicata soprattutto al romanticismo: la notte del 24 dicembre i ristoranti più chic sono pieni di prenotazioni e le strade sono illuminante da luminarie spettacolari e estremamente sfarzose. Tra la neve e le luci a tema amoroso le coppie escono per cenare fuori o passeggiare in una cornice unica. Ovviamente esiste anche una grande comunità cristiana di Giapponesi che festeggia in famiglia o celebra la Santa Messa – come è visibile ad esempio nell’Anime “Tokyo Godfathers” di Satoshi Kon, dove tre senzatetto adottano un neonato abbandonato nella neve proprio nella Notte Santa».

E si scopre che i piatti tradizionali di Natale nella cultura nipponica derivano da una pubblicità del Kentucky Fried Chicken: «Anche a tavola non mancano le sorprese! Ben poco della cucina tradizionale giapponese viene servito sulle tavole natalizie, e quasi tutti i piatti sono di gastronomia Yoshoku (ossia di ispirazione occidentale): roast-beef, tacchino, stufati come il Cream Stew, insalata di patate e pollo arrosto sono tra le portate più gettonate. Non mancano ingredienti pregiati e costosi, perché comunque è una festa speciale, protagonisti assoluti sono però due piatti alla soglia dell’incredibile per noi: il pollo fritto del Kentucky e la Fraisier (o “Christmas Cake”). A partire dagli anni’70 la catena di fast food KFC operó in Giappone nel periodo natalizio una massiccia campagna di marketing, talmente riuscita da farlo diventare ormai da quasi 50 anni il piatto più presente al Cenone. La Christmas Cake è invece una deliziosa torta a base di morbido pan di Spagna farcito generosamente con panna montata e fragole marinate al kirsch… talmente iconica da essere diventata una popolare emoticon ?! E se un buon pasto non si può definire tale senza una bella bottiglia, i giapponesi si concedono volentieri un vino rosso francese o italiano, dello champagne o del pregiato sakè frizzante.

Un ponte fra Taggia e il Giappone, che passa da Masterchef: «Quest’anno ho cercato di creare un ponte culinario tra l’Italia e il Giappone insieme ad un’amica speciale, l’amatissima concorrente di Masterchef Mime Kataniwa. Mime ed io abbiamo voluto unire le nostre due culture cucinando uno speciale Cappon Magro con elementi giapponesi, in particolare una tartar di tonno marinato ai sapori nipponici e una piccola corona di Ebi Furai (gamberone al panko). La ricetta e il video saranno online sul mio blog @pranzoakonoha proprio il 25 dicembre!». E, conclude Sam: «Rispetto al nostro Natale è vero, la differenza con il Giappone è radicale, ma mi piace pensare che un qualcosa ci unisca: il desiderio di condividere l’amore con le persone per noi speciali e una notte che – a qualsiasi cosa si creda – sa emozionare e scaldare il cuore con la sua magia».