Roca Team sconfitto dal Barca, i catalani vincono con la difesa

15 dicembre 2022 | 10:46
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Roca Team sconfitto dal Barca, i catalani vincono con la difesa
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Roca Team sconfitto dal Barca, i catalani vincono con la difesa
Roca Team sconfitto dal Barca, i catalani vincono con la difesa
Roca Team sconfitto dal Barca, i catalani vincono con la difesa

Non è bastato tutto l’impegno del Roca Team per venire a capo di una partita che ha avuto momenti davvero esaltanti per chi ama la tecnica e la tattica di questo gioco

Principato di Monaco. Un vecchio adagio del basket dice che l’attacco fa vendere i biglietti, la difesa fa vincere le partite: questa sera il Barca ha dato lezione magistrale di difesa alla Salle Gaston Médecin, e non è bastato tutto l’impegno del Roca Team per venire a capo di una partita che ha avuto momenti davvero esaltanti per chi ama la tecnica e la tattica di questo gioco.

Contro il primo attacco di Eurolega, contro Mike James i catalani fin dall’inizio hanno proposto una difesa fisica, concentrata e arcigna; e se il loro piano partita era quello di tenere basso il punteggio, l’obiettivo è stato raggiunto in pieno. Tenere il Monaco a 63 punti segnati è stata la base del successo del Barca, e su questa base coach Jasikievicius ha costruito una gara in assoluto controllo, potendo anche contare su un roster infinito per qualità, quantità ed esperienza specifica.

Non solo: è riuscito fin da subito a disinnescare la bomba Mike James, nervoso, a volte polemico con i compagni e con quanto gli si muovesse intorno, quasi un remake del vecchio giocatore che era fino ai tempi del CSKA, prima che a Monaco si compisse la metamorfosi. Zero punti nel primo tempo, 16 nella ripresa, quando prova a forzare un recupero che ha quasi dell’impossibile dopo un terzo quarto da incubo, col Barca che vola a + 17, sul 48 a 31, e col Roca Team che sembra rimasto nello spogliatoio.

Anzi, per essere precisi, il Roca Team rimane fermo, cristallizzato ad 1.1 secondi dall’intervallo, quando dopo un time out Kalinic fa un passaggio che taglia tutto il campo, e Mirotic ha il tempo di ricevere, girarsi e lasciare partire una parabola dolcissima da 9 metri che trova il fondo della retina, col contorno di tre difensori che se lo perdono tranquillamente: 29 a 34 e ipoteca pesante sul risultato finale.

Il Roca Team trova si una reazione d’orgoglio, prova anche a raddrizzare la partita, e per essere sinceri comunque gioca anch’esso una buonissima gara, tiene il Barca a 69 punti, fa un primo tempo di alto livello difensivo, e riesce anche a non soffrire troppo per l’assenza di Jordan Loyd e per la serata non brillante di Diallo e Okobo.

Ma nei momenti topici, quando la palla scotta e si fa pesante esce allo scoperto la differenza di peso specifico tra le due squadre, tra i due differenti livelli di esperienza, ed ecco che il rimbalzo importante lo prendono i catalani, ecco l’assist, ecco il recupero, l’aiuto in difesa: tutte le cose, grandi ma soprattutto piccole, che servono per vincere.

E che sia stata una partita dura per tutti lo racconta l’atteggiamento di Coach Jasikievicius in panchina, serio, concentrato, senza mai abbandonarsi ai suoi momenti istrionici con i quali riesce a mettere in partita la squadra, a condizionare gli arbitri e ad irretire il pubblico : stasera il lituano che gesticola come un qualsiasi abitante del bacino del Mediterraneo ha vinto una grande prova tattica, portando il match sul suo terreno e non lasciando mai il controllo.

Di contro la sconfitta di questa sera per il Roca Team non è una battuta d’arresto che faccia eccessivamente male, perché in ogni caso si è perso un confronto su un terreno, quello della difesa di squadra, sul quale qualsiasi motivo di miglioramento è sempre bene accetto. Ad inizio secondo tempo i catalani hanno addirittura proposto una zona 2-3,che poi diventava zone press, e questa è la prova definitiva che in Eurolega si gioca un basket tecnicamente completo e complesso.

Arrivare a giocare queste partite, e non ci stancheremo mai di ribadire questo concetto, ed arrivare a giocarle da secondi in classifica non è un caso, non è il biglietto fortunato della lotteria ma è il frutto di un percorso e di un lavoro lunghi e che vedranno ancora molte tappe. Per questo da serate così bisogna solo imparare, e poi mettere a frutto la lezione al prossimo incrocio ad alto livello.

Marco Ghisalberti Streambasket.com
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