Racconto di Natale, dal carcere di Sanremo

25 dicembre 2022 | 07:30
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Racconto di Natale, dal carcere di Sanremo

C’è sempre bisogno di ascolto ma oggi di più

Sanremo. Il Natale arriva nel momento in cui si dimenticano i cari energia, il riscaldamento che costa troppo, la Tari, l’Imu e ci si trova a festeggiare, come nei film, spcecialmente quelli dove arriva il lieto fine. Oggi è Natale anche in carcere, ma le tavole imbandite, i regali e i parenti restano fuori e non entra nessun film a suggerire come comportarsi. Per i detenuti non è “Giornata particolare” come l’avrebbe definita Ettore Scola, non è nemmeno un film dove all’improvviso si suona un campanello e si avvera un desiderio o una favola con Babbo Natale. Il 25 dicembre visto da “dentro” è uno dei giorni uguali agli altri 364 dell’anno in cui il film ispiratore, a sua insaputa potrebbe essere “Canto di Natale“ tratto dal libro di Dickens, dove il tempo per riflettere lascia posto ai fantasmi passati, presenti e futuri.

Da alcuni anni, piccoli ma simbolici accorgimenti sono stati attuati per rendere il 25 dicembre un giorno diverso, anche tra le porte di un carcere. A Sanremo per la prima volta quest’anno è stato allestito un albero di Natale e l’8 dicembre sono state accese le luminarie, per dare un senso di umanità e fratellanza che è sempre troppo sottovalutata.

«Durante il giorno di Natale le persone detenute svolgono la loro giornata nella normale routine, ma l’atmosfera di festa è sentita da tutti. Per chi lo richiede è possibile assistere alla Santa Messa e la scorsa settimana il Vescovo Suetta ha tenuto la cerimonia con relativa benedizione; ora ospitiamo, per circa una settimana la “Croce della Misericordia”, benedetta da Papa Francesco e che nella sua “peregrinatio crucis” si trova il giorno di Natale nella nostra struttura. Grazie al lavoro dei nostri operatori e dei volontari del “Cerchio delle relazioni” è stato possibile rendere più accogliente la saletta dei bambini, dove avvengono i colloqui, allestita con alberi di Natale e piccoli doni. I ragazzi degli scout locali hanno realizzato a mano e regalato un Presepe a ciascun detenuto interessato e il gruppo di “Sant’Egidio” ha donato a tutti un panettone. Fondamentale per Natale e per tutti gli altri giorni è il lavoro del reparto di Polizia Penitenziaria e delle aree dell’Istituto, che lavorano in sinergia» commenta la dottoressa Cristina Marrè, direttrice della casa circondariale di Sanremo.

C’è sempre bisogno di ascolto ma a Natale di più: «Nei giorni che precedono le feste è sempre maggiore il numero di detenuti che chiede di potermi parlare o di avere un colloquio. Una vicinanza che cammina di pari passo con il Natale e che accogliamo con piacere. Quest’anno saranno celebrate più messe, per dare a tutti i detenuti che lo hanno chiesto, la possibilità di partecipare» commenta Don Alessandro, cappellano della casa circondariale di Sanremo.

Fuori dal carcere, nel mondo reale, ci si augura di rivedersi presto, di festeggiare insieme. Dentro il carcere, oltre il muro, l’auspicio più bello che possa essere fatto ad un detenuto è diverso e solitamente è: «Ti auguro che che questo sia l’ultimo Natale che passerai in carcere».