Liguria salva vite, due bambini cardiopatici ivoriani guariti dall’equipe del Gaslini

23 dicembre 2022 | 18:06
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Questa mattina l’incontro tra il presidente di Regione Giovanni Toti e le associazioni che hanno partecipato al progetto “Cuori Ribelli”

Genova. Sono le vite salvate da morte certa di Veronique e Othniel il dono più bello del Natale di Regione Liguria, ospedale Gaslini di Genova e associazione Una vita per Padre Pio Onlus. Questa mattina presso l’aula Durand dell’ospedale pediatrico d’eccellenza è stato presentato il bilancio del progetto umanitario “Cuori Ribelli” che ha visto la partecipazione delle associazioni Flying Angels e Band degli Orsi. Progetto umanitario internazionale, finanziato con fondi dedicati di Regione, che ha permesso a due bambini di 2 e 11 anni, affetti da una grave cardiopatia congenita, di essere operati dall’equipe medica del Gaslini.

Gli interventi, entrambi andati a buon fine, sono stati resi possibili grazie all’impegno di Una voce di Padre Pio, onlus guidata da Enzo Palumbo, attiva in Costa d’Avorio nel circondario di Abidjan. All’evento di stamattina erano presenti il presidente Giovanni Toti, l’assessore regionale alla Sanità Giovanni Gratarola, il presidente della Ong “Una voce per Padre Pio” Enzo Palumbo, il direttore generale dell’Irccs Giannina Gaslini Renato Botti, il direttore della unità operativa di Cardiochirurgia Guido Michielon, con i cardiochirurghi Francesco Santoro e Elena Ribera, il presidente di Flying Angels Foundation, Mauro Iguera, il presidente della Band degli Orsi Pierluigi Bruschettini.

«Siamo qui per ringraziare gli attori principali di questa bellissima storia. Prima di ogni cosa Sergio Tommasini, presidente emerito dell’associazione Una voce di Padre Pio, artefice meraviglioso del progetto “Cuori Ribelli”. Quindi l’istituto Gaslini e il professor Santoro per aver messo a disposizione l’equipe medica che ha realizzato gli interventi salva vita sui due bambini ivoriani. Se i ragazzi operati potranno continuare a correre per le strade della vita è anche per il supporto di Regione e del governatore Toti che hanno sostenuto la maggior parte delle spese sanitarie, della Band degli Orsi per la gestione dei periodi fuori degenza e l’accoglienza genovese delle madri dei ragazzi, unitamente all’attività fondamentale della fondazione Flying Angels che ha reso possibili i voli da e per la Costa d’Avorio. Qui a Genova – conclude Palumbo – siamo riusciti a creare una rete favolosa. Mi auguro che anche nel 2023 Regione Liguria continui a supportarci per fare in modo che la lista d’attesa dei bambini bisognosi di un intervento urgente possa ridursi fino a esaurirsi».

«Siamo qui per testimoniare una bella storia a lieto fine, – aggiunge il manager sanremese Sergio Tommasini, presidente onorario di Una Voce per Padre Pio -. I bimbi originari di un piccolo villaggio della Costa d’Avorio sono stati operati al cuore e ora potranno vivere la propria vita normalmente. Confidiamo che il supporto del presidente Giovanni Toti possa essere rinnovato il prossimo anno».

«Ringrazio molto la Regione Liguria i dottori Santoro e Ribera per la competenza professionale messa a disposizione di questo progetto umanitario, – ha proseguito il direttore generale dell’Irccs Giannina Gaslini Renato Botti –. Nel piano strategico dell’ospedale Gaslini è parte integrante l’attività solidale in ambito internazionale. Abbiamo progetti in corso in Africa, Medio Oriente e Est Europa. Stiamo sviluppando anche nuovi contatti con l’Organizzazione mondiale della sanità per potenziare l’opera del Gaslini in ambito internazionale».

«Un grazie all’ospedale che ci consente di fare queste attività in ambito internazionale. Parte del nostro lavoro è anche questo. Abbiamo operato due bambini con cardiopatie congenite che ora potranno godere di un’aspettativa di vita normale in quantità e qualità. In Costa d’Avorio interventi del genere non sarebbero stati possibili per mancanza di strutture e competenze. Ora i bambini potranno tornare a vivere nel proprio Paese d’origine, dove continueranno a essere seguiti dalle associazioni», – commenta Francesco Santoro, responsabile del team medico internazionale -. «Questi interventi ci danno una soddisfazione enorme, – continua Guido Michielon, direttore della unità operativa di Cardiochirurgia -. Sappiamo bene che le cardiopatie congenite oggi sono concentrate nei Paesi in via di sviluppo dove non esistono risorse tecniche e umane per portare a compimento gli interventi necessari. E’ un dovere morale supportare questi pazienti provenienti dai Paesi in via di sviluppo».
«Grazie alle tante associazioni che lavorano al fianco del Gaslini e che lo rendono un istituto che non è solo un’eccellenza dal punto di vista clinico e della ricerca, ma credo qualcosa di un po’ unico nel panorama della solidarietà che dovrebbe sempre circondare il mondo medico, – ha chiosato il presidente Giovanni Toti -. Credo anche che quella odierna sia una giornata molto simbolica per ricordare alle tante persone che hanno la fortuna di nascere nel “primo mondo”, negli Stati Uniti e nell’Unione Europea, che esiste una cortina di ferro che ci divide da un mondo in cui le stesse possibilità non sono date a nessuno o a pochissimi privilegiati a prescindere. Che ci sia in Liguria un istituto che non solo si fa carico dei bambini italiani e dell’Europa, ma che lo faccia come missione nei confronti di quel mondo in cui le possibilità sono negate, è un grande segnale di speranza. Quanto Regione Liguria potrà stanziare per questi progetti futuri sarà messo a disposizione. Le due vite sotto l’albero salvate dal Gaslini sono di tutti i liguri perché è con il loro contributo che questi progetti vengono finanziati».