Imperia, l’affaire Checcucci anima il consiglio provinciale, il presidente Scajola :«Ha sempre lavorato bene quando ha gestito il settore»

21 dicembre 2022 | 11:06
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Il sindaco Biancheri: «Bisogna valutare se la Provincia è in grado di gestire una gara europea. Quello che è successo non fa bene perché ci saranno dei rallentamenti»

Imperia. L’affaire Checcucci apre l’ultimo consiglio provinciale del 2022. La sua interdizione per un anno dagli uffici pubblici ha animato  il panorama della politica del ponente ligure. La Checcucci , commissario ad acta di Rivieracqua, ora sospeso,  è coinvolta in un’inchiesta nella Capitale che ruota intorno a presunti episodi di corruzione avvenuti nel tribunale amministrativo regionale del Lazio, ed è accusata di aver conferito incarichi “in violazione dei doveri di imparzialità della pubblica amministrazione” all’avvocato Tedeschini che in passato aveva rappresentato il commissario e Rivieracqua anche nelle varie vertenze contro il Comune di Bordighera
«Gaia Checcucci ha sempre lavorato bene quando ha gestito il settore, un lavoro che ha portato buoni risultati» ha affermato il presidente della provincia Claudio Scajola durante il consiglio provinciale. «Il presidente Toti – prosegue il presidente della Provincia- mi ha detto che aspetterà le carte per prendere le conseguenti decisioni. Ho comunicato a Toti che l’Ato idrico debba essere in piena funzione ed è di immediata urgenza pur non essendo già deliberate le gare dei 3 lotti finalizzate alla costruzione dell’acquedotto tra Imperia e Andora. C’è la necessità di non perdere ulteriore tempo per le altri parti a partire da Ventimiglia» .
« Sull’inchiesta non parlo- specificato Scajola- c’è un inchiesta in corso si valuterà, posso solo dire che abbiamo offerto la massima collaborazione dell’amministrazione provinciale per tutto ciò che fosse necessario per fare chiarezza sulla vicenda dei tempi più brevi. Posso dire invece che con il Presidente della Regione concordiamo sull’esigenza che in tempi brevi si risolva questo problema o con un nuovo commissario o riportando le competenze alla Provincia una valutazione che dobbiamo insieme fare. L’urgenza dell’approvvigionamento idrico lo conosciamo tutti non possiamo perdere un attimo, abbiamo bisogno di non fermare la macchina ma anzi di accelerarla per prepararci ad un’estate che non sia più quella degli anni passati».

«Non desidero entrare nel merito dell’inchiesta – ha concluso Scajola-posso dire per quanto è a mia conoscenza il lavoro di Checcuci quando ha gestito il settore un lavoro che ha portato buoni risultati nell’affrontare un problemi che era da tempo sospeso».
Il consigliere provinciale Domenico Abbo si sofferma sull’aspetto economico: «Il commissario Ato costa oltre 100 mila euro alla provincia, oltre alle consulenze che sono state assegnate dalla stessa Checcucci anche agli avvocati coinvolti nella vicenda. E ora che questa carica cessi. La Checcucci non doveva occupasi di fondi Pnrr che sono stati assegnati anche per l’acquedotto Roya sarebbe il momento che la Provincia di scrolli questo costo durato per ben 3 anni. Dovrebbe prendere lei Presidente- conclude Abbo- abbinare le due cariche»

Il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri ha sottolineato: «Io sarei molto più cauto sul punto rispetto al consigliere Abbo. Bisogna valutare se la Provincia è in grado di gestire una gara europea. Ci sono questioni che mi preoccupano molto, quello che è successo non fa bene perché ci saranno dei rallentamenti. Non pensiamo solo al compenso, ci sono altri passaggi da affrontare. Ci sono troppi snodi che sono stati affrontati concreta eccessiva, apriamo un tavolo operativo e valutiamo con molta attenzione il da farsi. Stessa cosa Riviera Trasporti. A che punto siamo oggi? Non si è più saputo nulla. Anche sul piano dei rifiuti occorre dare una accelerata»

consiglio provinciale dicembre 2022

Non solo il caso Checcucci, durante il consiglio provinciale si è approvato anche il bilancio di previsione. Ci tengo a riportare nelle regole di normalità questa amministrazione provinciale. È un bilancio che pareggia 100 milioni con molti investimenti in più, in parte pervenuti da finanziamenti Pnrr su richiesta di progettualità positiva che soprattutto si rivolge a finanziamenti per il biodigestore affinché in tempi brevi si possa garantire ai cittadini un costo per i rifiuti e per lo smaltimento inferiore a quello attuale e alla viabilità e per i ponti del nostro territorio. Abbiamo bisogno che la nostra rete viaria riesca ad essere più ammodernata per collegare i  nostri piccoli Comuni alla costa e per rendere più attrattivo il nostro territorio. Il tempo dell’immobilismo è finito perché noi parliamo di bio digestore che in fondo significa lo smaltimento dei rifiuti da più di vent’anni  abbiamo fatto partire solo pochi mesi fa la gara . Parliamo del tema de trasporti e che sia in agonia Riviera Trasporti sono diversi anni. Parliamo del problema dell’acqua e poi ce ne accorgiamo soltanto quando l’acqua manca. Su questi temi la Provincia si è impegnata molto e mi pare di cominciare a vedere risultati positivi».

Il consigliere Abbo interviene a gamba tesa per quanto riguarda la Riviera Trasporti e la Corte dei Conti. «Se la Corte dei Conti mi chiama io gli porto i bilanci non solo recenti ma anche sopratutto del passato. Quando il presidente dice che ha fatto una consulenza al professor Tofoletto che gli dice che questa società nel 2022 avrebbe dovuto fallire nel 2019 molto probabilmente questo professore non ha visto tutte le carte o non è informato bene perché se avesse visto le carte di dieci e quindici anni fa avrebbe visto che allora la situazione era la stessa del 2019 quindi queste barzellette è bene non raccontarle ma vedo che il Presidente è molto attento su questi fatti perché sa benissimo chi ha amministrato la Riviera Trasporti negli anni precedenti e ogni tanto magari ha qualche scivolone».

«Il discorso della Corte dei Conti- prosegue Abbo- dipende un po’ dagli stimoli. La Riviera Trasporti è entrata nell’occhio del ciclone verso il quattro o cinque fa. In precedenza non se ne parlava, se qualcuno avesse sollevato il problema alla Corte dei Conti in precedenza molto probabilmente la Corte dei Conti sarebbe anche intervenuta prima e forse non saremmo arrivati a questa situazione attuale. Non è colpa di nessuno secondo me gli eventi si sono succeduti in questo modo».