Il grande cuore degli imperiesi, pronti centinaia di regali per i bimbi orfani in Ucraina
Venerdì il primo carico partirà in direzione Kiev
Imperia. Giocattoli, cioccolatini, cappellini, guanti e calzini per ripararsi dal freddo pungente. Ma anche torce perché non c’è elettricità e, quando arriva il buio, i bambini in Ucraina, sotto i bombardamenti, hanno paura. Sono questi alcuni dei regali che alcune cittadine imperiesi ed ucraine hanno deciso di inviare per Natale ai bimbi rimasti senza famiglia in tre diversi orfanotrofi di Kiev e nelle città di Brovari, Vinnytsa e Zhitomir. C’è chi ha perso tutta la famiglia , chi solo un genitore e chi ancora aspetta che il papà li venga a riprendere a guerra finita. Altri invece sono stati costretti a lasciare la propria città come Anastasia di sei anni che ha inviato una tenera letterina. Nonostante la guerra sogna ancora e desidera avere una coroncina come le principesse per lei e per la sua sorellina di due anni.
«Ciao, mi chiamo Anastasia, ho 6 anni,ho la sorellina Valeria,che ha 2anni. Prima che si è iniziata la guerra abitavamo a Liman(una bella città di Donbass),ci siamo scappati dalla nostra città, perché è completamente distrutta….non c’è luce,acqua, gas.
Desidero tanto tornare nella nostra casa,il nostro cortile …. Spero che Babbo Natale per me è la mia sorellina ci porta coroncine, cioccolatini e piccoli peluche. Tanti auguri di Buon Natale e Anno Nuovo! Spero tanto che quest’inverno porterà vittoria!»
« Sono più di 400 bambini che sono rimasti soli a causa della guerra e che ora sono in orfanotrofio- raccontano- abbiamo così deciso di preparargli queste soprese per Natale. Sono cose utili per combattere il freddo ma anche qualche dolcetto. Gli imperiesi hanno un grande cuore perché in poco tempo è arrivata tantissima roba. Anche alcune scuole della città hanno collaborato e alcuni bambini hanno fatto anche qualche disegno». Venerdì il primo pulmino partirà per l’Ucraina direzione Kiev e l’Associazione “Protezione e umanità» dove li aspetterà la direttrice Tetiana Devervniak per poi distribuire i doni.