Carcere, l’unione sindacati di polizia penitenziaria replica al Sappe sull’acceso negato di un sindacalista

20 dicembre 2022 | 19:07
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Carcere, l’unione sindacati di polizia penitenziaria replica al Sappe sull’acceso negato di un sindacalista

«Un sentito plauso al Comandante in questione e a tutti quei dipendenti che osservano prudentemente le norme»

Sanremo – Imperia. L’USPP,  unione sindacati di polizia penitenziaria commenta la critica del Sappe sull’accesso negato in istituto penitenziario di un delegato del sindacato autonomo polizia penitenziaria.

«Dalle notizie apprese sui media, corre obbligo, da parte della Segreteria Regionale Uspp affermare, senza indugio alcuno che l’operato del Comandante di reparto della polizia penitenziaria di Imperia, nella qualifica di sostituto commissario del corpo, è semplicemente lodevole ed apprezzabile. Dunque, in materia di sicurezza degli istituti penitenziari, gli accessi in genere, considerata l’importanza, sono costantemente monitorati e decisi dall’autorità dirigente, ossia il direttore del carcere e nello specifico gli accessi in istituto da parte dei rappresentanti delle sigle sindacali e le relative visite sui luoghi di lavoro sono ben disciplinate normativamente.

Vista la delicata materia e in mancanza di previa autorizzazione da parte dell’autorità dirigente ad accedere all’interno dell’istituto, soprattutto nelle aree vigilate per motivi di sicurezza e nelle aree detentive, questa federazione ritiene che il comandante in questione, preso di mira in maniera “roboante” dal Sappe, ha agito conformemente alla norma, anzi, contrariamente da quanto letto nell’articolo, ha agevolato la richiesta del celebre segretario regionale Sappe a portare a termine un’attività, sì prevista, ma che da indicazioni precise dello stesso Comandante, poteva trovare sviluppo, tranquillamente, presso l’area ristoro presente in detto penitenziario, sicuramente più adatta al contesto e non nell’ufficio matricola (area sicurezza). Sempre in riferimento a quanto dichiarato nell’articolo, per una migliore comprensione dell’accaduto, verrebbe da chiedersi se i delegati sindacali che dovevano ricevere da parte del segretario regionale “le strenne natalizie da consegnare successivamente agli iscritti” fossero impegnati in attività lavorativa oppure liberi dal servizio. A tal proposito, duole rammentare, infatti che lo svolgimento di attività sindacale durante l’orario di lavoro è un comportamento appositamente vietato dalla Legge.

A parere di questa Federazione, va un sentito plauso al Comandante in questione e a tutti quei dipendenti che osservano prudentemente le norme in genere e le indicazioni dipartimentali in materia di accesso presso tutti gli istituti penitenziari . Contrariamente, appare strano come lo stesso segretario regionale “vittima”, essendo stato lui stesso un poliziotto in servizio ad Imperia, fino a poco tempo fa, non ricordi come o quali fossero le regole, molto delicate, per gli accessi all’interno del penitenziario…Le carceri non sono mica alberghi?! Sulla questione o meglio sul caso creato ad hoc, non possiamo che stropicciarci gli occhi, perché sarebbe grave, a nostro avviso, se il neo segretario regionale Sappe disconoscesse l’argomento e di impulso abbia reagito goffamente.

Ad ogni modo, per quanto appreso dai media, pochi mesi or sono, proprio presso la struttura di Imperia, con altro Comandante, un ispettore capo del Corpo, abbiamo assistito ad ingressi a dir poco anomali con tanto di servizio fotografico dinanzi ai cancelli del penitenziario, il tutto durante la recente campagna elettorale per le politiche. Ci dispiace trattare situazioni davvero di poco conto, visto i molteplici problemi della Polizia Penitenziaria di Imperia, cronicamente sotto organico, oltretutto senza un direttore titolare fisso in sede e un Comandante appartenente alla carriera dei Funzionari, ma è anche vero che chi fa il proprio dovere in punta di osservanza e scrupolo normativo debba essere apprezzato e non accusato o peggio deriso pubblicamente.

Al momento, è lecito domandarsi se la questione di “clamore mediatico”, forse, non sia che un mero tentativo di tranello? Potrebbe trattarsi, quindi, di un’antica rivalsa del poliziotto, neo segretario regionale, il quale non ha saputo cogliere la buona e responsabile gestione del Comandante pro tempore, accusandolo ingiustamente? Oppure, più semplicemente, potrebbe trattarsi di un’evidente disconoscenza dell’argomento “ingressi ed accessi in istituto penitenziario” da parte del sindacalista? Con l’occasione, ci auguriamo che che presto possano, invece giungere almeno delle scuse di malinteso al comandante, sostituto commissario».