Bonus cultura, le novità e il pensiero dei giovani dell’Imperiese

24 dicembre 2022 | 08:00
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Bonus cultura, le novità e il pensiero dei giovani dell’Imperiese

«Siamo certi che sia necessario assicurarlo indipendentemente dal reddito che le famiglie hanno. Dovrebbe essere un regalo dello Stato per scoprire e riscoprire i nostri interessi»

Imperia. I giovani che quest’anno si sono iscritti sul portale del Ministero dei Beni culturali saranno gli ultimi a ricevere il bonus diciottenni così come strutturato finora: questa la conseguenza dell’emendamento alla legge finanziaria in discussione, volto a ridefinire il bonus riservato ai ragazzi per le spese in cultura, approvato nelle ultime ore dalla maggioranza di governo.

Arriva dunque un brusco stop per “18App”, il bonus di 500 euro destinati a tutti i neo-diciottenni, introdotto nel 2016 dal governo Renzi, da spendere in libri, teatri, spettacoli dal vivo, cinema, musei, abbonamenti a quotidiani e periodici, concerti e mostre.

Il bonus cultura, che conta circa 500 mila registrati all’anno, è stato considerato come un’esperienza di successo tanto da essere introdotto anche in altri paesi europei come Francia, Spagna e Germania e sarà presto introdotto in Gran Bretagna, Portogallo e Finlandia, ma in Italia potrebbe subire drastiche revisioni. Se in un primo momento si è parlato di abolizione del bonus – con conseguente destinazione dei 230 milioni euro che lo finanziavano al fondo per il sostegno economico temporaneo dei lavoratori dello spettacolo, fondo per gli operatori dell’editoria e delle librerie, fondo per lo spettacolo dal vivo nonché per le attività di rievocazione storica della Girandola di Roma -, le ultime notizie provenienti dal Ministero dell’Istruzione sembrerebbero portare alla nascita di un nuovo strumento, la Carta Cultura, il cui scopo dovrebbe essere il medesimo di 18App.

Quel che cambierà con la Carta Cultura sarà la fruizione degli importi e i requisiti da possedere per poter accedere al beneficio: se il bonus cultura prima veniva riconosciuto indistintamente ad ogni diciottenne, ora verrà riconosciuto a seconda del reddito familiare mediante la presentazione del modello Isee.

Ma cosa pensano i ragazzi dell’Imperiese a riguardo?

Tra i 22 intervistati sembra esserci una vera e propria sintonia. Tutti concordano sul fatto che sia indispensabile per i giovani non solo perché offre la possibilità di investire su temi che si distaccano dall’idea della cultura come qualcosa strettamente legato all’ambito scolastico, ma anche perché consiste in un aiuto concreto per tutte le famiglie.

Ebbene, dati alla mano, l’80% degli intervistati hanno già avuto la possibilità di usufruire del bonus, motivo per il quale condividono quanto affermato da Sara Cianchelli, 20 anni di Imperia che sottolinea: «È stato fondamentale per l’acquisto di libri scolastici, universitari e per preparare i test di ingresso. L’aspetto più interessante è che chiunque potesse usufruirne per visitare musei e acquistare biglietti per concerti». A questa osservazione, molto interessante è stato l’intervento di Camilla C., 19 anni di Sanremo che ha aggiunto: «È molto importante, inoltre, far capire il nostro punto di vista: la cultura non è qualcosa che si limita ai soli libri, ma anche il teatro, i musei e la musica lo sono. La situazione pandemica ce l’ha confermato. Un bonus che possa incentivare l’avvicinamento dei giovani a questo mondo non deve essere cancellato».

Il restante 20% degli intervistati invece rappresentano i ragazzi che ancora non hanno ricevuto il bonus e che, probabilmente, vedranno la propria possibilità di usufruirne drasticamente minimizzata, motivo per il quale delusione e dispiacere regnano sovrane.

Rilevante è l’affermazione di una ragazza del 2004, imperiese, che dichiara: «Da sempre nutro una grande passione per il cinema e per l’arte. Sono sconcertata dal fatto che probabilmente non potrò usufruire di questo bonus che aspettavo da anni; spero che un giorno la cultura possa tornare ad avere l’importanza che tanto ci insegnano a scuola, ma che poi, viene ignorata dal governo» ; mentre il restante dei ragazzi, invece, aggiungono: «Siamo certi che sia necessario assicurarlo indipendentemente dal reddito che le famiglie hanno. Dovrebbe essere un regalo dello Stato per scoprire e riscoprire i nostri interess».

«Sull’App18 la polemica appare persino scontata. Come già accaduto sul reddito di cittadinanza con il M5s, oggi il cosiddetto Terzo polo fa finta di non capire e lancia allarmi infondati. Trasformare, cambiare non significa necessariamente peggiorare. Il cambiamento per noi è migliorare le cose. Cambiare non vuol dire abolire. La18app 2.0 diventa Carta della Cultura e del Merito e premierà i giovani sulla base del rendimento scolastico alto e del reddito, partendo da quelli più bassi. Insomma, tutto il contrario di prima ma con il solo scopo di premiare chi dimostra di avere interesse per la cultura o chi quella cultura non se la può permettere. Quindi, basta fake per salire nei sondaggi; basta fake per screditare il governo. E soprattutto basta insulti ai nostri ministri». Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Giovanni Berrino, in una nota.