Aggressione a Moussa Balde, pm chiede condanna a 2 anni e 8 mesi per tre ventimigliesi

9 dicembre 2022 | 16:19
Share0

Il giudice ha rinviato l’udienza al prossimo 10 gennaio per repliche e sentenza

Imperia. Il pubblico ministero Matteo Gobbi ha chiesto una condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione per ciascuno Ignazio Amato, 29 anni, Francesco Cipri, 40 anni, e Giuseppe Martinello, 45 anni, i tre imputati nel processo per lesioni ai danni di Moussa Balde: il giovane di 23 anni della Guinea aggredito in via Roma a Ventimiglia il 9 maggio 2021 e poi trasferito al Cpr di Torino, dove si suicidò dopo quattro giorni, per essere espatriato.

«E’ un fatto grave», secondo il pm, l’aggressione al giovane straniero. Tanto grave che la pubblica accusa ha chiesto al giudice monocratico Marta Maria Bossi di escludere le attenuanti generiche. L’avvocato della difesa Marco Bosio ha invece chiesto il minimo della pena e il riconoscimento delle generiche, oltre che le attenuanti per aver già risarcito la famiglia di Balde con 2mila euro in totale per i dieci giorni di prognosi causati dalle lesioni. «Ho replicato rivisitando la questione e cercando di alleggerire la posizione dei miei assistiti – ha detto Bosio – Soprattutto in relazione ai certificati medici, che evidenziano un esito che è anche incompatibile con i video che sono stati raccolti». Sul fatto che gli imputati sono stati chiamati “assassini” dai no border all’uscita del tribunale, l’avvocato penalista ha affermato: «Non commento: l’ho detto nella mia discussione, che i processi li faccio in aula, un momento sacro in cui vengono rispettate le garanzie. Ciò che accade fuori, conta davvero poco. Ci siamo difesi nel processo con argomentazioni che hanno un loro fondamento, nonostante certo la gravità della situazione, ma ciò che è accaduto dopo non ha nulla a che vedere con la condotta dei miei assistiti».

Marco Bosio

«Oggi abbiamo discusso – ha dichiarato l’avvocato della parte civile Gianluca Vitale – Il pm ha ricostruito la vicenda, riconoscendo notevole gravità a quei fatti. Anche noi abbiamo cercato di ricostruirli, facendo pure riferimento a dati incontrovertibili, che sono quelli dei video, dai quali si evince un pestaggio violentissimo nei confronti di Moussa. C’è stata una richiesta, devo dire, significativa da parte del pm. La difesa evidentemente ha una impostazione diversa, pur riconoscendo la responsabilità dei tre imputati. C’è stato un rinvio e vediamo a gennaio cosa deciderà il giudice. Ontologicamente non amo il carcere, ma credo che in questo caso il problema sia riconoscere la gravità di quello che è successo al di là di quella che possa essere la sanzione e che sia dato anche il giusto risarcimento per quanto possibile e per quello che è il primo dei passi, non dipende sicuramente dagli imputati questo, ma è il primo dei passi che poi ha condotto alla morte di Moussa Balde al Cpr di Torino».

Il pestaggio avvenne nei pressi del supermercato Carrefour, nel centro di Ventimiglia. Secondo quanto riferito dai tre imputati, uno di loro, Cipri, subì un tentativo di furto da parte di Balde. Questo il motivo, secondo la difesa, per cui i tre italiani aggredirono Balde con un portacenere.

Il giudice ha rinviato l’udienza al prossimo 10 gennaio per repliche e sentenza.