Zonta Sanremo, il 25 novembre 20 mila sacchetti del pane per dire no alla violenza sulle donne






Sono stati distribuiti nelle panetterie e nei supermercati da Ospedaletti a Taggia
Sanremo. Dopo un anno di sospensione Zonta club Sanremo, presieduto nel biennio 22/24 da Fernanda Littardi, ripropone per l’ottava volta la distribuzione dei sacchetti del pane, ventimila in tutto, che sono stati distribuiti in panetterie e supermercati da Ospedaletti a Taggia, con il nuovo motto zontiano: Build a better world for women and girls con al centro “Zonta dice no alla violenza sulle donne – Non ridurre in briciole la vita di una donna”.
Ma le iniziative, a livello sia locale che distrettuale sono molteplici. Il 25 novembre verrà osservato un minuto di silenzio nelle carceri grazie alla fattiva collaborazione e partecipazione della direttrice Cristina Marrè e dell’educatrice Rosa Gatto.
Un minuto di silenzio sarà osservato anche sul campo da rugby di Pian di Poma a Sanremo martedì 29 alle 19 quando avverrà lo scambio di simboli significativi e gagliardetti.
Ecco il messaggio che la presidente di Zonta international Ute Scholz intende divulgare in occasione della Giornata Mondiale : «In un momento in cui stiamo affrontando la guerra contro l’Ucraina, l’instabilità economica, il cambiamento climatico e una crisi energetica, ebbene azioni come queste non fanno altro che contribuire al declino della parità di genere, consentendo più atti di violenza di genere in tutto il mondo.
È stato anche dimostrato pero’ che molte volte quando affrontiamo questi problemi globali, tenendo conto dei diritti e della protezione delle donne, troviamo soluzioni e riduciamo la violenza di genere. Tutto ciò è più che mai importante per noi pee continuare a dire no alla violenza contro le donne. Le zontiane rinnovano il loro impegno per garantire la sicurezza e la protezione delle donne e delle ragazze durante la campagna Zonta dice no alla violenza contro le donne. Quando agiamo nella nostra comunità e stimoliamo i nostri interlocutori ad agire, l’energia di così tante persone può essere il catalizzatore di un cambiamento nelle politiche e le istituzioni sono costrette a rispondere. Nessuna donna dovrebbe vivere nella paura della violenza».