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Violenza sulle donne nel mondo del lavoro, la consigliera regionale della parità Amoretti: «Molestie psicologiche le più frequenti ma più logoranti»

20 novembre 2022 | 10:00
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«Regione Liguria dal 2018 ha firmato un protocollo d’intesa con tutte le parti sociali. È nata questa necessità delle Istituzioni nei confronti delle donne lavoratrici perché le molestie e le violenze nei luoghi di lavoro siano esse a livello psicologico, fisico e anche sessuale, devono essere combattute».

Imperia. Violenza e molestie sulle donne non solo tra le mura domestiche ma anche negli ambienti lavorativi. Un’emergenza silenziosa ma che colpisce donne di tutte le età e in ogni ambiente lavorativo.

«Le molestie più frequenti sono quelle soprattutto a livello psicologico che apparentemente rispetto a quelle di natura sessuale sembrano meno invasive ma sono quelle più logoranti- spiega la consigliera regionale della parità Laura Amoretti–  e,  come anche quella all’interno delle mura domestiche,  non si vede- Quindi prevalentemente è una molestia o una violenza soprattutto a livello di mortificazione della persona a livello psicologico  Non c’è una vera e propria fascia di età identificativa molte volte si pensa, sbagliando, che la persona vittima di molestie e violenza possa essere una persona più giovane ma non è così. La violenza e la molestia non conosce età e non conosce contesto lavorativo. Difficili, quindi, fare un identikit della persona più o meno a rischio e fa riflettere molto che la molestia tocca tutti. L’unico profilo che possiamo fare- prosegue- è che ancora una volta è la donna lavoratrice l’anello più debole e anche più fragile perché tutto questo si va innescare anche a un problema di autonomia economica . Quello che dobbiamo tutelare nel mercato del lavoro è il rispetto della persona qualunque genere, stato sociale e professione e qualunque età. È nostro dovere, mio in qualità di ufficio di consigliera regionale di parità e tutta l’equipe che mi sostiene come la dottoressa Irene Mercuri che è la supplente di parità di Regione Liguria e quest’ultima in primis l’assessorato delle pari opportunità nella persona dell’assessore Simona Ferro che è attentissima a questo tema».

« Regione Liguria dal 2018 ha firmato un protocollo d’intesa con tutte le parti sociali, associazioni di categoria, sindacati, l’ispettorato del lavoro, l’ordine dei giornalisti e degli avvocati, proprio per combattere anche nella nostra regione la violenza nei luoghi di lavoro. È nata questa necessità delle Istituzioni nei confronti delle donne lavoratrici perché le molestie e le violenze nei luoghi di lavoro siano esse a livello psicologico, fisico e anche sessuale, devono essere combattute».

«Stiamo lavorando molto, in primis, nel fare emergere il problema anche nella nostra regione. C’è un sommerso enorme quindi il primo tentativo è quello di capire la dimensione del problema e abbiamo formulato un questionario anonimo che è molto importante per due motivi: il primo è quello di fare emergere il problema. Avere dei dati  diventa significativo per poi poter progettare degli interventi. La seconda, che attraverso il questionario, informo le persone che se ha subito  una forma di violenza o molestia c’è una rete di soggetti che ti possono supportare. Da quello che abbiamo recepito e dalle donne che stiamo seguendo per arginare questo problema è che  non sono tantissime ma non è un dato consolante: non sono tante perché non denunciano perché hanno paura».

«Per chi avesse subito violenza o molestie sul posto di lavoro- spiega- c’è un numero verde che è quello del centro antiviolenza però ci si può rivolgere direttamente all’ufficio della consigliera di parità di Regione Liguria e alla mail consiglireaparita@regione.liguria.it o rivolgendosi anche all’Ispettorato».

«Le radici delle violenze sui luoghi di lavoro sono molto antiche e risalgono al 1905 quando nella fabbrica di Limoges  ci fu una grande manifestazione delle donne operaie contro questo capo reparto che aveva molestato una donna. Da allora tutti gli Stati a livello mondiale hanno lavorato per combattere le violenze e molestie che sono altrettanto lesive come quella all’interno delle mura domestiche. Il lavoro e il percorso è stato lungo con una serie di normative che hanno toccato diversi Stati e sicuramente l’Italia nel 2018 con una legge di bilancio che sottolineava la lotta. Parlando di Italia e quindi anche della nostra regione- prosegue la Amoretti- c’è  la legge 4 del gennaio del 2021 durante il post pandemia perché l’Italia ha ratificato questo trattato internazionale del 19 giugno del 2019. In quell’anno l’OIL (Organizzazione Internazionale del lavoro)  decide di mettere mano a questo grosso problema nei contesti lavorativi che va a ledere la dignità umana. Non si parla solo di uomini e di donne ma si va ad intervenire su quella piaga, su quella violenza, su quella mortificazione dell’anima e del corpo della persona che perde in quel momento la dignità e che non è solo lavorativa ma quella che deve essere tutelata soprattutto sui luoghi di lavoro».