Stop privatizzazione e conta dei danni, le opposizioni chiudono il cerchio su Casa Serena
Tre ordini del giorno presentati nel consiglio comunale monotematico sulla rsa di Poggio. La maggioranza nega ritorno alla gestione diretta. Il sindaco Biancheri: «Impegno per un maggior controllo pubblico»
Sanremo. Stop a nuovi tentativi di privatizzazione di Casa Serena, conta dei possibili danni patiti dal Comune, alla luce della fallita cessione a privati della struttura, e segnalazione della pratica alla Corte dei Conti. Sono due gli ordini del giorno presentati dalle opposizioni di centrodestra, a chiusura del consiglio comunale monotematico di questa sera incentrato sulla rsa di Poggio, rispediti al mittente dall’amministrazione Biancheri.
Le proposte presentate dei consiglieri Giampiero Correnti, Andrea Artioli (Liguria Popolare), Daniele Ventimiglia, Stefano Isaia, Marco Stella (Lega), Luca Lombardi (Fratelli d’Italia), Simone Baggioli e Patrizia Badino (Forza Italia), erano volte ad impegnare la giunta comunale ad approfondire eventuali ipotesi di richiesta danni nei confronti dei responsabili della gestione della pratica Casa Serena, con segnalazione conseguente della fattispecie alla Corte dei Conti, e a stoppare qualsiasi altro tentativo di privatizzazione, in funzione di un ritorno della gestione pubblica. Un terzo ordine del giorno sulla ricognizione dello stato dei beni presenti nella rsa è stato invece approvato all’unanimità.
I testi. Accertamento danni e Corte dei conti. “Il Consiglio Comunale di Sanremo, visto il recesso della My Home dal contratto in essere con il Comune relativo al rent to buy di Casa Serena (immobile e azienda); visti gli esiti della gestione aziendale condotta dalla società recedente; visto il calo del numero degli ospiti accreditati ASL presso la struttura; visto il parare ANAC che ha evidenziato plurime criticità sulla tipologia contrattuale prescelta; visti le ricadute negative anche sul bilancio comunale dell’esito fallimentare della procedura rent to buy, impegna l’Amministrazione a fare effettuare una verifica da parte del Servizio Ragioneria dei danni conseguiti all’amministrazione comunale dalla risoluzione del contratto rent to buy con la My Home procedendo altresì a richiedere il relativo risarcimento nei confronti dei responsabili della gestione della pratica segnalando la fattispecie alla Corte dei Conti“.
Ordine del giorno bocciato.
Gestione pubblica. “Il Consiglio Comunale, visti gli esiti fallimentari della pratica di cessione di Casa Serena mediante la formula rent to buy, criticata anche da parte di ANAC, impegna l’Amministrazione Comunale a desistere dalla volontà di privatizzazione della struttura e dell’attività di RSA di Casa Serena, assicurando una gestione pubblica informata a criteri di efficienza e correttezza a tutela dell’esigenza di dare adeguata assistenza agli ospiti e all’utenza.
La replica del sindaco Biancheri. «Sicuramente ci impegneremo a portare avanti nuove modalità di affidamento di Casa Serena che assicurino un maggior controllo pubblico. Prenderci un impegno in favore di una gestione diretta oggi non è percorribile».
Ordine del giorno bocciato.
Verifica stato dei beni. “Il consiglio comunale di Sanremo, visti gli esiti della procedura con cui l’amministrazione ha concesso tramite la forma del rent to buy la struttura di Casa Serena alla società My Home, conclusasi con il recesso di detta società e con conseguente necessità di restituzione della struttura al Comune; considerato che è di fondamentale importanza che il Comune non patisca alcuna perdita in conseguenza della risoluzione di detto rapporto, considerato anche che era stato richiesto un puntuale e completo inventario così come da emendamento del 12/05/2021 protocollo 41375 alla delibera del Consiglio Comunale con cui è stato deliberato in ordine alla proposta d’acquisto di Casa Serena; impegna l’Amministrazione Comunale a fare effettuare una verifica puntuale su tutti i beni facenti parte del compendio aziendale Casa Sanremo, con raffronto all’inventario disposto con il predetto emendamento, prima di accettare la restituzione del compendio“.
Ordine del giorno approvato all’unanimità.