Sovrappeso e obesità infantile, il dott. Borea : «Buona alimentazione e attività fisica per combatterla»
In provincia di Imperia il 20% dei bimbi in età pediatrica è sovrappeso e il 9% invece è obesa
Imperia. Merendine con confezioni colorate da non poter non resistere. Poca attività fisica al di fuori della scuola, poca frutta e verdura. I bambini in età pediatrica della provincia di Imperia sono in sovrappeso e a rischio obesità. La soluzione? Una corretta alimentazione e attività fisica.
«Sicuramente- spiega il dott. Riccardo Borea , primario di pediatria in forza al Gaslini- una componente genetica che determina l’incremento di peso c’è ed è rilevante. Nell’ambito della popolazione pediatrica abbiamo un 20% stimato di sovrappeso e un 9% di obesità. Un dato allarmante e questo si riscontra già nei primi anni di vita perché sono stili di vita delle famiglie che tendono a non seguire quelle che sono le raccomandazioni dettate dal Ministero e che consigliano anche i pediatri che hanno un ruolo importante nell’educazione alimentare. Certamente i cardini di una buona salute in riferimento al peso si basano su una regolare attività fisica e una sana alimentazione. Sappiamo che molti ragazzi non fanno colazione, bevono tante bevande zuccherate, hanno un basso consumo di frutta e verdura e mangiano raramente i legumi. Non solo non fanno attività fisica o comunque solo a scuola ma stanno tanto tempo davanti alla tv, tablet e telefonino e tutto questo porta ad incremento progressivo del peso. È più un fattore di comportamenti ed abitudini che non di motivazioni prettamente genetiche».
«Sicuramente dopo il periodo della pandemia abbiamo avuto in incremento delle alterazioni del rapporto del cibo nei nostri bambini- spiega la dott.ssa Stefania Demontis, direttrice del SSD Nutrizione territoriale e trattamento Dca dell’Asl1- quindi è anche lo stile di vita dei nostri piccoli che hanno una cultura digitalizzata e molte volte trascorrono il loro tempo dopo la scuola davanti alla play station oppure a guardare le tv. Abbiamo visto praticamente degli studi osservazionali svolti negli anni passati, che ripeteremo nel prossimo anno che si chiama “Occhio alla salute” un progetto di studio fatto sui ragazzi delle terza elementare, e abbiamo visto che lo stile di vita dei bambini, quindi il loro modo di nutrirsi, è molto legata all’importanza che danno i genitori all’alimentazione corretta. I genitori che hanno uno corretto stile di vita che si nutrono con regolarità in modo equilibrato, impostano nei bambini un’alimentazione equilibrata e questo è un dato rilevante».
«Diciamo- prosegue- che l’attività fisica è importante, perché quando parliamo di obesità parliamo anche di stile di vita, quindi come lui non solo si nutre ma anche come si muove nell’arco della giornata ossia se si muove soltanto a scuola oppure se fa attività fisica anche a fuori che è un elemento sia di socializzazione che di equilibrio. Adesso si stanno sviluppando molte alimentazioni selettive con i bambini che non sono esposti all’assunzione di cibi nuovi ossia non mangiano le verdure, frutta ed eliminano gran parte dei cibi necessari e questo causa un danno ma dall’altra parte c’è da dire che i bambini modificano il loro gusto nel percorso della vita. Possiamo avere dei bambini che mangiavano la verdura durante il loro periodo dell’infanzia poi durante l’adolescenza smettono e poi riprendono nella fase successiva. Quindi ci sono casi di oscillazione nel quale il bambino si autonomizza e va a scegliere lui e va comunque indirizzato per una corretta alimentazione. E su questo la scuola ci da una mano perché ci sono le linee guida di indirizzi ministeriali sulla ristorazione scolastica quindi tutte le scuole primarie e secondarie i menù scolastici vengono controllati da noi dell’Asl seguendo le linee guida date dal Ministero».